giovedì 27 Novembre 2025
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Migranti, situazione sempre più grave alle Canarie: oltre 23.000 arrivi in un anno

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La situazione migratoria nelle isole Canarie è diventata molto grave. Solo nel 2020 c’è stato un incremento del 1.000% degli ingressi irregolari. Di conseguenza, la situazione umanitaria per chi arriva continua ad essere precaria. Secondo quanto riportato da Infomigrants, venerdì il servizio di salvataggio marittimo spagnolo ha recuperato una barca che trasportava oltre 30 migranti, portandoli in salvo sull’Isola. Ma non c’è stato nulla da fare per un bambino, che è morto in mare.

La rotta migratoria che va dall’Africa alle Canarie è una tra le più pericolose verso l’Europa. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel 2020 sono oltre 600 i migranti che hanno perso la vita in mare. Su un totale di circa 23.023 migranti, arrivati a bordo di almeno 745 imbarcazioni, considerando solo lo scorso anno. A questo si aggiunge il fatto che la sistemazione di migliaia di loro nelle strutture turistiche delle Isole Canarie è diventato un punto di scontro tra i migranti e la popolazione locale. Il 12 dicembre, decine di residenti si sono radunati davanti a un hotel di Arguineguín, che ospita richiedenti asilo, per protestare. Alla fine di novembre, il governo spagnolo aveva annunciato l’intenzione di creare sette “tende e campi di emergenza” in cui sistemare circa 7.000 migranti che al momento soggiornano in hotel e altre strutture turistiche. Ma almeno quattro di questi sette centri non sono ancora stati aperti.

Antitrust: multa da 12,5 milioni per Eni, Enel e Sen

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L’Autorità Antitrust ha irrogato una sanzione di 12,5 milioni di euro ad Enel Energia, Servizio Elettrico Nazionale ed Eni gas e luce, dopo aver “accertato l’ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti, a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas, in assenza di elementi idonei a dimostrare che il ritardo fosse dovuto alla responsabilità dei consumatori”. Le società addebitavano agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori a fronte dei tentativi di lettura dichiarati dal distributore. I tentativi in realtà, non erano documentati o addirittura smentiti.

USA, Trump concede la grazia a 143 persone

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Donald Trump, nell’ultimo giorno del suo mandato prima dell’insediamento di Biden, ha graziato 143 persone, alcune vicine a lui, tra cui il suo ex consigliere Steve Bannon, e commutato 70 sentenze. Bannon fu accusato di appropriazione indebita di fondi e la costruzione di un muro anti-migranti. Nel 2016 fu uno degli artefici della campagna elettorale di Trump, ma nel 2017 fu licenziato per aver contestato l’approccio dialogante della Casa Bianca con la Corea del Nord. Niente grazia, invece, per Julian Assange e Edward Snowden.

Conte ottiene la fiducia anche al Senato: il governo va avanti

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Il governo Conte continua dopo aver appena incassato il voto di fiducia anche al Senato. A favore del governo 156 voti, contrari 140. La maggioranza è stata raggiunta grazie alle 16 astensioni del gruppo di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. A sopresa, due senatori di Forza Italia, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin , hanno votato sì alla fiducia.

Stati Uniti accusano la Cina di genocidio

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Gli Stati Uniti hanno accusato la Cina di aver commesso un vero e proprio genocidio contro gli uiguri (etnia turcofona musulmana del nord della Cina). Lo riporta il New York Times. Mike Pompeo, il segretario di Stato degli Usa ha dichiarato: “Il genocidio è in corso e stiamo assistendo al sistematico tentativo della Cina di distruggere gli uiguri”

I negazionisti del cambiamento climatico spendono milioni in pubblicità sui social

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Le organizzazioni che negano l’esistenza del cambiamento climatico spendono milioni in pubblicità sui social network. Lo conferma l’organizzazione di ricerca inglese, InfluenceMap, che analizza come le imprese condizionino le politiche ambientali dei governi. Questa ha individuato decine di inserzioni a pagamento – le quali hanno raggiunto 8 milioni di visualizzazioni – caratterizzate da false informazioni riguardanti il cambiamento climatico negli Stati Uniti. Tra le strategie di disinformazione, la più usata consiste nel contestare la credibilità della scienza climatica e del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici.

Gli inserzionisti sono organizzazioni no profit conservatrici, le cui fonti di finanziamento provengono da fondi di beneficenza sostenuti da numerose aziende. Queste possono agire nell’anonimato, poiché i fondi sovvenzionano organizzazioni non a scopo di lucro. Inoltre, come affermato dal direttore di InfluenceMap Dylan Tanner, non sempre è facile parlare di disinformazione. Molto spesso infatti, gli inserzionisti inseriscono due frasi, una vera e una falsa, appositamente per offrire un’informazione non troppo esplicita ma in grado di insinuare dei dubbi.

Facebook, accusato di non prendere provvedimenti in questo senso, ha dichiarato di essere contrario alla repressione delle opinioni personali. Una corrente di pensiero che InfluenceMap non approva, in quanto dovere del social network – data la sua forte influenza sull’opinione pubblica – di controllare la circolazione di false informazioni sulla piattaforma.

Covid, solo il Venezuela sotto embargo si adopera per salvare i popoli dell’Amazzonia

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Il Venezuela ha inviato 136mila litri di ossigeno nello Stato brasiliano di Amazonas, al fine di aiutare le autorità locali a far fronte a una nuova ondata di contagi da Covid-19. A dare notizia dell’azione di «solidarietà latinoamericana» era stato il Ministro degli Esteri del Venezuela, Jorge Arreaza, che aveva riferito su Twitter di aver ricevuto l’indicazione direttamente dal presidente Nicolas Maduro. Il Venezuela continuerà a inviare forniture di ossigeno finché il Brasile ne avrà bisogno. Recentemente, Maduro ha annunciato l’inaugurazione del Centro Nacional del Ozono, un passo importante per lo sviluppo dell’ozonoterapia. Le negoziazioni per la fornitura di ossigeno sono state fatte tra il Venezuela e il governatore dell’Amazonas, Wilson Lima. Il governo federale di Bolsonaro ha infatti rifiutato di accettare aiuti dal Venezuela. Arreaza si augura che l’azione del Venezuela «serva da riflessione alle autorità brasiliane» e possa consentire la collaborazione reciproca tra «popoli fraterni».

Lo Stato di Amazonas sta affrontando una fase di emergenza sanitaria a causa del rapido propagarsi del contagio (probabilmente dovuto anche a una “variante amazzonica” del virus) e della scarsa disponibilità di ossigeno negli ospedali. Secondo il governatore Lima, la richiesta di ossigeno è aumentata del 130% dalla prima ondata di contagi ad aprile, che aveva già messo a dura prova il sistema sanitario. Per offrire aiuto, il Venezuela ha inviato un contingente di 107 medici.

 

 

Milano, da oggi vietato fumare in alcuni luoghi all’aperto

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Da oggi, 19 gennaio, a Milano sarà vietato fumare all’aria aperta nel raggio di 10 metri da altre persone in alcuni luoghi della città: fermate dei mezzi pubblici, parchi, stadi e strutture sportive, cimiteri e aree cani. Sono misure previste dal Regolamento sulla qualità dell’aria, approvato lo scorso 19 novembre. Il divieto di fumo sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto dal primo gennaio 2025.

 

Egitto, altri 15 giorni di reclusione per Patrick Zaki

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Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna incarcerato in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva, dovrà trascorrere altri 15 giorni in reclusione. Lo ha comunicato all’ANSA la sua avvocata Hoda Nasrallah, limitandosi ad aggiungere che ci si aspettava una scarcerazione. L’udienza si è tenuta l’altro ieri.

La storia del rider che guadagna 4.000 euro al mese è una bufala totale

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Sta facendo molto discutere la storia di Emiliano Zappalà, ex commercialista. L’uomo, che ha perso il lavoro durante il coronavirus, si è reinventato rider, guadagna fino a 4.000 euro al mese ed è felice.

È una bufala. Anche il nome.

La storia, pubblicata da La Stampa, proviene da un articolo cartaceo del Messaggero e anch’esso contiene false informazioni. La fonte della smentita è il diretto interessato che ha risposto alle domande di Fionda.

Il nome corretto è Emanuele Zappalà e non è mai stato un commercialista. L’uomo lavora come rider da circa un anno e mezzo, non dal lockdown. I 100 km che secondo La Stampa percorre tutti i giorni in bici sono percorsi in moto e anche i guadagni, sono falsi. Zappalà percepisce circa 1600 euro mensili

Il sindacato riders Union di Bologna ha commentato il fatto affermando che di rider felici nelle strade, non se ne vedono dalla firma del contratto collettivo, ad opera di UGL e Assodelivery. I riders bolognesi hanno aggiunto poi di conoscere un tale Emanuele Zappalà, firmatario del contratto. “Se si trattasse della stessa persona – scrivono – non ci stupirebbe la cattiva informazione fatta.”

Ora: in media un rider che fa consegne come extra, guadagna € 345 mensili; un rider a tempo pieno, invece, ne percepisce € 839. Un ciclofattorino, “percorrendo 100 km al giorno in bici”, dovrebbe lavorare fino a 400 ore al mese per ottenere gli stipendi citati nella fake news in questione.