lunedì 24 Novembre 2025
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Italia, con il lockdown è aumentata la violenza sulle donne

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La pandemia avrà anche costretto il mondo a fermarsi, ma non ha certo diminuito la frequenza con cui si ripetono gli atti di violenza sulla popolazione femminile. Il lockdown si è limitato a mutarne le modalità: il numero di femminicidi si mantiene pressoché stabile ma aumentano gli atti di violenza domestica. Perché, come afferma il rapporto diffuso dalla Polizia di Stato “Questo non è amore”, il 62% degli autori di atti violenti ha le chiavi di casa. Dal rapporto emergono dei trend di certa risonanza: se il numero globale di omicidi scende dai 161 del 2019 ai 131 del 2020, le vittime di sesso femminile aumentano dalle 56 alle 59 unità. Maltrattamenti di genere, atti di stalking, violenze sessuali e percosse presentano un andamento altalenante: nei mesi di lockdown si registrano meno reati solo perché le vittime hanno maggiori difficoltà nel denunciarli, poi aumentano fino al picco di luglio, 3646 azioni. Colpisce l’aumento sul lungo periodo: le donne vittime di violenza aumentano dal 68% del 2016 all’81% del 2020.

Il rapporto rileva un’incidenza omogenea delle vittime in tutte le regioni d’Italia, Campania e Sicilia in primis. Iniqua è invece la distribuzione dei 272 centri antiviolenza, numero ben lontano dall’obiettivo previsto nella Convenzione di Istanbul (0,04 Case Rifugio attuali anziché una per 10 mila abitanti): il 68,4% è attiva nel Nord Italia e il 17,1% nel Centro del Paese. Sono dati che dimostrano l’insufficienza delle risorse finora messe in atto.

Giappone, violenta scossa di terremoto di grado 7.1

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Una fortissima scossa di terremoto si è verificata al largo delle coste del Giappone alle 15:07 (ora italiana), quasi in corrispondenza di Fukushima. La scossa si è sviluppata a 60 km di profondità. ll sisma si è protratto per oltre un minuto ed è stato ampiamente avvertito dalla popolazione. Immediatamente è scattata l’allarme per un possibile tsunami, che però pare scongiurato. Al momento non si hanno notizie di vittime.

Thailandia, la barbarie delle scimmie schiave nelle piantagioni sta finalmente terminando

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In conseguenza alla diminuzione drastica del consumo e della produzione del nocivo olio di palma, molte aziende thailandesi si sono indirizzate verso la produzione dell’olio di cocco, incrementando le vendite del 400% in poco tempo. In un’indagine iniziata nel 2015, l’associazione animalista statunitense PETA (People of the Ethical Treatment of Animals) ha scoperto che in Thailandia più del 90% della produzione derivata dalla raccolta delle noci di cocco, proviene dallo sfruttamento dei macachi nemestrini. Le scimmie vengono sottoposte fin da piccole a durissimi addestramenti per riuscire ad arrampicarsi e raccogliere più di 1000 noci di cocco al giorno, quando un uomo non arriva a 100. Obbligate in strette gabbie, incatenate, private dei canini per renderle innocue e costrette a lavorare senza sosta fino allo sfinimento o alla morte dovuta ai maltrattamenti, alla fame e alle cadute.

Dopo varie proteste e segnalazioni il governo tailandese, non riuscendo a sradicare l’antica usanza dello sfruttamento dei macachi, si è visto costretto, nel 2019 a penalizzare l’intero commercio del latte di cocco con un conseguente crollo delle vendite. Con un accurato sistema di tracciamento dei prodotti, sulle confezioni importate dalla Thailandia dovrà essere presente la scritta ”from monkey-free plantations”. Ad oggi circa 30.000 negozi nel mondo hanno smesso di acquistare merce derivata dal cocco prodotto in Tailandia, una forma di boicottaggio che ha contribuito in maniera decisiva a ridurre drasticamente questa barbarie.

Il governo Draghi ha giurato al Quirinale

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È ufficialmente nato il governo Draghi. L’ex banchiere e i 23 ministri designati hanno prestato giuramento davanti al capo dello Stato Sergio Mattarella. Alle ore 13 è previsto il rituale della campanella a palazzo Chigi, ovvero il passaggio di consegne tra l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il successore Mario Draghi, immediatamente a seguire il primo Consiglio dei ministri. Il voto di fiducia al nuovo esecutivo si dovrebbe svolgere mercoledì alla Camera e giovedì al Senato.

Grecia, odore di dittatura: un nuovo corpo di polizia speciale sorveglierà le Università

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Un corpo speciale di circa mille agenti, dotati di manganelli, taser e spray urticanti con il compito di effettuare pattugliamenti 24 ore su 24 nelle Università, per controllarne gli accessi e arrestare gli studenti che turbano il non meglio specificato “funzionamento ordinato dell’istruzione”. Una legge che riporta la Grecia agli anni bui del regime dei colonnelli è stata approvata giovedì in Parlamento dalla maggioranza di destra che sostiene il governo di Kyriakos Mitsotakis. La creazione di un corpo di polizia universitario è un unicum in Europa, inesistente anche nei paesi più autoritari dell’est europeo. Ma per ora da Bruxelles nessuna reazione ufficiale. Il nuovo corpo di polizia, denominato OPPI (Gruppi Difesa Istituto Universitario) sarà composto inizialmente da mille agenti e opererà nelle cinque maggiori università greche, successivamente – nei piani del governo – aumenterà di numero e prenderà il controllo di tutte gli atenei del paese. Da un mese studenti e professori stanno protestando nelle principali città greche contro la legge.

Le università greche sono storicamente fucine del dissenso contro le politiche governative, da qui si svilupparono buona parte delle proteste contro la crisi del 2010. Nel 1973, i carri armati dei colonnelli sfondarono i cancelli del Politecnico di Atene per porre fine all’occupazione degli studenti contro la giunta militare, in quella giornata persero la vita 24 persone. A quasi 50 anni di distanza la situazione non suona troppo diversa.

Caserta, rogo nelle baracche dei migranti: almeno una vittima

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Un incendio è divampato nella baraccopoli di Parete, in provincia di Caserta, abitata da migranti impegnati nel lavoro agricolo. Ancora incerta l’origine del rogo, che nella notte ha avvolto parte della baraccopoli. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno rinvenuto il corpo carbonizzato di un abitante. Non si esclude la presenza di altre vittime.

Il Nevada vuole permettere alle grandi aziende hi-tech di creare governi autonomi

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Lo stato americano del Nevada sta attualmente considerando una proposta di legge che potrebbe permettere alle grandi aziende hi-tech l’istituzione di governi autonomi. Presentata dal governatore democratico Steve Sisolak, la bozza legislativa prevede infatti la creazione delle cosiddette “Innovation Zones” a favore delle grandi imprese del settore digitale con un capitale di almeno 250 milioni di dollari: ad esse verrebbe garantita totale autonomia nella gestione del fisco, dell’istruzione, della giustizia e dei servizi pubblici. Nascerebbero così dei governi locali autonomi che, sebbene gestiti da imprese private, vanterebbero una condizione equivalente ad una normale provincia per competenza ed autorità amministrativa. Il progetto riguarderebbe in via esclusiva le aziende attive nel settore digitale e delle nuove tecnologie, in possesso di un terreno disabitato e non edificato di almeno 202 km quadrati in Nevada, e con un piano di investimenti della zona di almeno un miliardo di dollari in dieci anni.

Secondo Sisolak il progetto permetterebbe non solo di attrarre importanti capitali con un investimento minimo, ma anche di incrementare il numero di abitanti del Nevada, appena 3 milioni in un’area grande quasi quanto l’Italia. Ciononostante, legalizzare la sostituzione di un’amministrazione pubblica con una privata potrebbe diventare un precedente pericoloso ed antidemocratico. Basti pensare che dietro il progetto potrebbe nascondersi il miliardario Jeffrey Berns, proprietario di una società di criptovalute ed autore di cospicue donazioni ai legislatori di entrambi gli schieramenti.

Italia, divieto di spostamento tra regioni prorogato fino al 25 febbraio

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Sarà in vigore per almeno altri dieci giorni il divieto di spostamento tra regioni anche se in zona gialla, questa la decisione presa oggi dal Consiglio dei ministri, la nuova scadenza è fissata al 25 febbraio. Entro domenica si attendono anche le revisione delle zone assegnate alle varie regioni, secondo quanto rilevato dall’indice di contagio dovrebbero tornare in zona arancione ToscanaProvincia di TrentoAbruzzo e Liguria mentre la Sicilia dovrebbe tornare in zona gialla

Studiare musica migliora il cervello, indipendentemente dal talento

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Secondo uno studio condotto dai neurologi delle Università di Stanford e Zurigo, studiare musica aumenta le capacità cerebrali. Gli studiosi, partiti da una ricerca incentrata su come l’abilità di riconoscere il tono – l’intervallo musicale tra due suoni – influisce sul cervello, sono giunti ad una conclusione inaspettata. Questi infatti hanno scoperto che, l’allenamento musicale, comporta una maggiore connettività tra le regioni cerebrali, a prescindere dal proprio talento.

Lo studio ha coinvolto 153 individui di sesso maschile e femminile, di cui 52 musicisti professionisti, 51 musicisti non professionisti e 50 non musicisti. Con l’utilizzo di metodi specifici atti a valutare le conseguenze della musica sugli emisferi del cervello, i ricercatori hanno rilevato che gli effetti erano identici nei musicisti professionisti e non, ma assenti nei non musicisti. Non sono però stati riscontrati particolari effetti sulla connettività cerebrale, dovuti al genio musicale dei 52 partecipanti all’esperimento. Infatti, i due gruppi di musicisti hanno mostrato risultati simili. Questo vuol dire che, l’allenamento musicale a lungo termine può essere associato a rilevanti cambiamenti nel cervello, ma che il genio musicale di cui pochi musicisti sono dotati, comporterebbe effetti impercettibili, i quali richiederebbero ricerche più mirate. Inoltre, lo studio conferma che, studiare musica in giovane età, comporta la formazione di connessioni strutturali ancora più forti tra aree distinte del cervello, le quali permettono di svolgere compiti cognitivi complessi.

Afghanistan: 5 morti in attentato contro convoglio Onu

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Almeno cinque membri del personale di sicurezza afghano sono stati uccisi in un attentato mentre scortavano un convoglio dell’Onu sulla strada Kabul-Jalalabad. Il personale di sicurezza stava scortando un inviato dell’Onu, che sarebbe rimasto illeso. L’attacco è stato confermato dal Segretario generale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan. Il Paese sta affrontando un momento di ripresa delle violenze nonostante siano in corso i negoziati di pace con i talebani, in Qatar.