domenica 23 Novembre 2025
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Olimpiadi di Tokyo: la Corea del Nord non parteciperà

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La Corea del Nord non parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo, che inizieranno il 23 luglio, a causa della pandemia da Covid-19. Lo si apprende dal sito governativo Sports in the DPR Korea, nel quale viene comunicato che la decisione sia stata presa il 25 marzo durante una riunione del Comitato Olimpico nordcoreano «per proteggere gli atleti dalla crisi sanitaria mondiale causata dalla COVID-19».

Il Regno Unito ha deciso: “Il Covid rimarrà, lo tratteremo in modo simile all’influenza”

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Il futuro del Regno Unito non sarà più all’insegna dei lockdown e delle misure di distanziamento sociale ed il Covid sarà trattato in modo simile all’influenza. Lo si apprende dalle parole dello scienziato che guida la risposta alla pandemia del Paese, il chief medical officer Chris Whitty, che ha rilasciato recentemente un’intervista per il Royal Society of Medicine nella quale ha affermato che il coronavirus rimarrà per molto tempo, motivo per cui la società dovrà imparare a convivere con il virus e gestirlo come una normale influenza. In tal senso, egli ha sottolineato che «ogni pochi anni si ha un anno influenzale negativo in cui muoiono dalle 20 alle 25mila persone. L’ultima volta che è successo è stato tre anni fa e nessuno se ne è accorto». E ciò, secondo Whitty, non significa che il coronavirus sia una semplice influenza («è molto diversa» ha affermato) ma che in entrambi i casi si sta parlando di una malattia stagionale molto pericolosa che però, nel caso del Covid, si è provato ad aggirare in una maniera molto particolare. A tal proposito egli ritiene che non si potrà ricorrere all’infinito ai lockdown, bensì servirà trovare un equilibrio: cercare di «ridurre al minimo la mortalità pur non massimizzando gli impatti economici e sociali sui nostri concittadini». E, per fare ciò, secondo il professore si dovrà puntare sui farmaci e soprattutto sui vaccini, le cui tecnologie permetteranno in futuro di contrastare anche le possibili nuove varianti.

In tal senso, la campagna di vaccinazione nel Regno Unito sta procedendo a gonfie vele ed i risultati dimostrano che quanto affermato da Whitty sia possibile: 5 milioni di persone sono state vaccinate ed il rapporto tra nuovi contagi e popolazione è più basso rispetto a quello di tutti i paesi membri dell’Unione europea, ad eccezione del Portogallo. E infatti il primo ministro Boris Johnson ieri ha tenuto una conferenza stampa in cui ha annunciato un allentamento delle restrizioni anti Covid. Il premier ha affermato che grazie ai vaccini somministrati ed agli sforzi fatti finora, da lunedì 12 aprile riapriranno varie attività tra cui palestre, parrucchieri, negozi e birrerie all’aperto. «E lunedì 12 andrò io stesso al pub e con cautela ma irreversibilmente mi porterò una pinta di birra alle labbra», ha aggiunto. Si tratta di un passo in avanti verso il ritorno alla normalità: nel Regno Unito l’obiettivo è quello di eliminare (dati permettendo) tutte le restrizioni entro il 21 giugno.

[di Raffaele De Luca]

Forze di sicurezza israeliane uccidono un palestinese in Cisgiordania

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Nella città di Bir Nabala, in Cisgiordania, le forze di sicurezza di Israele hanno ucciso un palestinese, lo ha comunicato il ministero della Salute palestinese. L’individuo si trovava in auto con la moglie e, secondo un portavoce  della Difesa di Israele, dopo essere stato fermato ad un posto di blocco ha provato ad investire un gruppo di soldati, motivo per cui questi ultimi hanno aperto il fuoco, uccidendo l’uomo e ferendo la moglie.

Scuola: da domani 2 studenti su 3 tornano in presenza

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Da domani 2 studenti su 3 torneranno a seguire le lezioni in classe. Nello specifico, sono 5,6 milioni coloro che abbandoneranno la Dad: si tratta del 66% del totale degli alunni delle scuole statali e paritarie (8,5 milioni). Le regioni in cui la percentuale è più alta sono Sardegna e Sicilia, dove l’83% degli studenti seguirà le lezioni in presenza.

Usa: polizia uccide un tredicenne

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Un ragazzino di tredici anni è stato ucciso dalla polizia di Chicago. Il ragazzo risultava scomparso da casa da alcuni giorni e sarebbe stato ucciso da un poliziotto che gli ha sparato mentre lo stava inseguendo in un vicolo. Rabbia tra la comunità ispanica, al quale il tredicenne apparteneva. La polizia ha annunciato che sarà diffuso un video per chiarire le circostanze del fatto.

Iran: arrestato agente segreto israeliano

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Almeno una spia israeliana illegalmente presente sul territorio è stata arrestata dalle autorità iraniane nella provincia nord occidentale dell’Azerbaigian iraniano. Lo ha annunciato il direttore generale del dipartimento dell’Intelligence regionale. Nell’operazione sono state arrestate anche «altre persone in contatto con i servizi segreti di paesi stranieri». Non è la prima volta che accade: lo scorso anno un iraniano condannato per spionaggio per i servizi segreti statunitensi e israeliani è stato giustiziato.

UK, il governo vuole ampliare i poteri di polizia: proteste in tutto il paese

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Nel Regno Unito i cittadini stanno protestando da giorni contro un disegno di legge che si sta discutendo in parlamento, che permetterebbe al Ministero dell’Interno ed alle forze dell’ordine di limitare o interrompere con molta più facilità le manifestazioni.

Il governo ha dichiarato che la legge servirebbe a reprimere le proteste, anche pacifiche, che verranno ritenute potenzialmente procuratrici di gravi disagi al pubblico. In tal senso, il disegno di legge prevede la reintroduzione del reato di disturbo dell’ordine pubblico e l’ampliamento delle pene per alcuni crimini, tra cui il danneggiamento dei monumenti. Inoltre, permetterà alla polizia di stabilire arbitrariamente regole come il livello massimo di rumore consentito o l’orario in cui la protesta potrà essere svolta e consentirà al Ministro dell’Interno di disporre nuovi provvedimenti che indicheranno i comportamenti dannosi per l’ordine pubblico, i quali non dovranno necessariamente essere approvati dal parlamento. Essa è stata fatta sulla scia delle proteste dei movimenti Extinction Rebellion e Black Lives Matter – accusate dai conservatori di aver generato disordini e danni alla proprietà – e andrebbe a sostituire il Public Order Act del 1986, ossia la normativa che regola l’ordine pubblico in Inghilterra e in Galles.

Gli oppositori della proposta di legge, però, si dicono estremamente preoccupati in quanto ritengono che essa andrebbe a ledere le libertà civili, in particolare la libertà di manifestare. In tal senso, il deputato del partito laburista, David Lammy, ha affermato che il disegno di legge sia di natura draconiana e che, se dovesse essere approvato, vi è il rischio che le forze dell’ordine soffocherebbero qualsiasi protesta semplicemente poiché non la gradiscono. Inoltre, alcuni sostengono che la legge servirebbe non solo a placare le manifestazioni per l’ambiente e per l’antirazzismo ma, implicitamente, anche a spegnere le future proteste che probabilmente si terranno a causa dei danni generati dalla gestione della pandemia da Covid-19. Per tutti questi motivi, più di 150 organizzazioni tra cui sindacati ed associazioni di beneficenza per i diritti umani hanno inviato una lettera ai ministri chiedendo al governo di modificare il suo approccio, specificando che la legge non tutelerebbe alcuni diritti fondamentali dei cittadini.

Inoltre, è da un paio di settimane che i cittadini inglesi e gallesi stanno protestando contro questo disegno di legge, al punto tale che si è formato un movimento il cui slogan è  «Kill the bill», ossia «Uccidi la legge». La prima contestazione si è tenuta il 21 Marzo nella città di Bristol dove più di 3000 persone sono scese in strada ed hanno assediato la stazione di polizia di New Bridewell. Da allora, le manifestazioni hanno avuto luogo in molte città provocando scontri e arresti da parte della polizia e nella giornata di sabato i sostenitori di «Kill the bill» hanno protestato in più di 25 città. Tra queste c’è Londra, dove migliaia di persone hanno marciato dietro lo slogan «Proteggiamo i nostri diritti» e sono stati effettuati 26 arresti.

Ma non solo nel Regno Unito la repressione ed il controllo sono in aumento. Anche in Francia negli scorsi mesi è stata proposta la «legge sulla sicurezza», la quale ridurrebbe la possibilità delle persone di diffondere immagini aventi ad oggetto le violenze della polizia ed aumenterebbe i poteri di sorveglianza della stessa attraverso l’utilizzo di droni e videocamere. E nei confronti di questa tendenza l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) si è espressa nel mese di febbraio, affermando che le autorità di alcuni paesi stanno utilizzando la pandemia come pretesto per imporre rigide misure di sicurezza con lo scopo di sopprimere le voci dissonanti ed abolire molte libertà fondamentali.

[di Raffaele De Luca]

Ex Ilva: esplosione e incendio, tragedia sfiorata

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Un’esplosione ed un incendio si sono verificati questa mattina intorno alle 7 e mezza presso l’ex Ilva, nella colata continua 2 di Acciaieria 2. Fortunatamente, però, tutti gli operatori presenti sulla linea si sono salvati. Lo ha affermato Francesco Rizzo del sindacato Usb, che ha anche aggiunto che la sicurezza è notevolmente peggiorata con la gestione Ami-Morselli e che «il governo deve intervenire immediatamente».

I soldi per l’ambiente vanno alle armi: il Recovery Plan di Draghi e il greenwashing

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«Il mio governo sarà ambientalista» mise da subito in chiaro Mario Draghi nel discorso di insediamento da presidente del Consiglio, sottolineando come la transizione climatica fosse al centro dell'azione di governo, al punto da creare - primo nella storia repubblicana - un ministero ad hoc. Al centro dei progetti, ovviamente, il Recovery Plan, che prevede per l'Italia fino a 196 miliardi di euro di fondi europei (69 a fondo perduto, gli altri in prestito) che secondo le linee guida di Bruxelles vanno investiti in progetti che mettano al centro la rivoluzione verde e la digitalizzazione. 196 mi...

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Indonesia: inondazioni provocano almeno 70 morti

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Almeno 70 persone hanno perso la vita dopo che inondazioni e frane hanno improvvisamente colpito l’Indonesia ed il vicino Timor orientale. Lo si apprende dalle parole del portavoce dell’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri, Raditya Djati, che ha dichiarato all’emittente MetroTV che sono state riportate 55 morti, le quali si aggiungono ai 16 corpi che erano già stati trovati. Tuttavia, quest’ultimo ha anche sottolineato come tale cifra sia provvisoria e destinata a crescere e, in tal senso, sono una quarantina le persone ancora disperse.