domenica 23 Novembre 2025
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Egitto: scoperta città di 3000 anni fa

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In Egitto è stata ritrovata la cosiddetta “città d’oro”: è il più grande insediamento urbano mai rinvenuto nel paese e, come riporta la pagina Facebook del ministero delle Antichità egiziano, la città risale a quasi 3000 anni fa. La scoperta è stata fatta nella zona di Luxor, nel sud dell’Egitto, ed è il frutto di una missione condotta dall’archeologo egiziano Zahi Hawass. Inoltre, il ritrovamento è stato definito come il più importante dopo quello della tomba di Tutankhamon.

Operazione antimafia a Messina: 33 arresti

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Un’operazione antimafia eseguita a Messina da parte dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia ha generato 33 misure cautelari nei confronti di altrettante persone. Queste ultime sono accusate a vario titolo dei reati di: associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso, lesioni aggravate, detenzione e porto illegale di armi. Le indagini sono state effettuate nei confronti della consorteria mafiosa egemone nel rione messinese di “Provinciale”, il clan Lo Duca.

Covid, studio irlandese dimostra: solo un contagio su mille avviene all’aperto

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Solo un caso di Covid su mille è riconducibile ad un’infezione avvenuta all’aperto, ciò è quanto si evince da uno studio dell’Health Protection Surveillance Centre (Hpsc), l’ente che monitora la situazione epidemiologica in Irlanda. I dati della ricerca, diramati su specifica richiesta del quotidiano The Irish Times, rivelano che dei 232.164 casi di Covid verificatisi in Irlanda dall’inizio della pandemia solo 262 derivano da una trasmissione del virus in spazi aperti, ossia lo 0,1% del totale. Nello specifico, lo studio ha individuato 42 focolai associati ad assembramenti all’esterno, di cui 21 si sono verificati in alcuni cantieri edili (124 casi), 20 durante attività sportive di gruppo (131 casi) ed 1 di origine familiare (7 casi). Inoltre, ha sottolineato che «il 20 per cento di tutti i casi nello Stato deriva da una trasmissione comunitaria la cui fonte dell’infezione non è nota».

Quanto si apprende dai dati dell’Health Protection Surveillance Centre è confermato anche da altre ricerche a livello internazionale. Uno studio condotto in Cina ha analizzato 1245 casi di Covid ed ha rivelato che tra questi solo 3 sono riconducibili a persone che si sono infettate all’aperto. Anche la ricerca condotta dal professore dell’Università di Canterbury Mike Weed, che ha preso in considerazione oltre 27mila casi di Covid, ha dimostrato che il numero di contagi all’aperto era «così piccolo da risultare insignificante». Infine, l’Università della California ha analizzato cinque studi sulla trasmissione del virus ed ha sottolineato che le possibilità di contrarlo in un ambiente chiuso sono 19 volte maggiori rispetto a quelle di contrarlo all’aria aperta.

Dunque, sorge spontanea una domanda: le restrizioni anti Covid presenti in Italia sono giustificate dalla scienza? A quanto pare, in base agli studi sopracitati ciò non andrebbe dato per scontato. L’Italia è attualmente divisa in zone rosse ed arancioni, e lo sarà fino al 30 Aprile. Nelle zone rosse non è consentito uscire di casa se non per comprovate esigenze, mentre nelle zone arancioni è possibile trascorrere del tempo con parenti ed amici, ma esclusivamente all’interno delle abitazioni: una regola che paradossalmente consente di fare solo ciò che dai ricercatori viene indicato come il motivo principale della diffusione dei contagi.

[di Raffaele De Luca]

Sparatoria in Texas: almeno un morto e quattro feriti

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Almeno una persona è morta e altre 4 sono rimaste ferite in seguito ad una sparatoria che si è verificata all’interno di una azienda di Bryan, in Texas. La polizia ha comunicato che l’individuo accusato di aver aperto il fuoco, un dipendente dell’azienda di 27 anni, è stato arrestato. Ancora non si conosce il motivo della sparatoria.

Vaccini, big pharma all’incasso: crescite vertiginose in borsa e super dividendi

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Il Covid oltre ad essere una disastrosa pandemia globale è anche, una macchina per fare soldi ben oliata dalla pioggia di miliardi dati dai governi e dalla vendita di azioni da parte dei propri dirigenti, spingendo in orbita i titoli farmaceutici in Borsa.

All’annuncio della realizzazione del primo vaccino anti COVID-19, nel novembre 2020, a cogliere il favorevole momento con straordinario tempismo sono stati i dirigenti di grandi case farmaceutiche: amministratori delegati, manager e direttori generali che secondo il Wall Street Journal, hanno personalmente incassato fino ad oggi circa 500 milioni di dollari vendendo le proprie azioni e facendo salire in maniera esponenziale il loro valore con un tornaconto sia personale che per l’azienda stessa. I primi ad usufruire di questo vantaggio sono state le big pharma statunitensi Moderna, Pfizer e Novavax e in un primo momento anche i tedeschi della Merck KGaA, uscita però quasi subito dal mercato a causa di una risposta immunitaria deludente rispetto agli altri vaccini.

L’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, nello stesso giorno in cui la società annunciava che il vaccino contro il Covid-19 era efficace al 90% sulla base dei risultati della sperimentazione provvisoria, ha venduto il 62%delle proprie azioni guadagnando 5,56 milioni di dollari. Questo è quanto emerge dai dati di Borsa, sollevando però perplessità e sospetti. Il gruppo farmaceutico ha difeso subito il proprio amministratore dicendo che la vendita delle azioni era stata decisa lo scorso agosto e faceva parte di un piano di trading per far raggiungere ai titoli un certo prezzo. Altri lo hanno immediatamente seguito.

Così facendo le azioni dei produttori di farmaci sono aumentate a dismisura passando come nel caso di Moderna dai 21 dollari l’una, a marzo 2020, ai 183 dollari nei primi di febbraio del 2021, con un aumento maggiore del 700% in pochissimo tempo.

Alla Novavax Inc, i dirigenti hanno venduto complessivamente più di 40 milioni di dollari delle loro azioni dopo che il vaccino dell’azienda ha raggiunto il massimo valore in agosto e settembre. Stephane Bancel, l’amministratore delegato nonché primo azionista di Moderna, in una delle ultime operazioni avvenuta i primi di marzo ha venduto in più tranche un pacchetto di 11mila azioni delle 6,4 milioni possedute, guadagnando in un solo giorno 1,4 milioni di dollari. Quando l’OMS ha dichiarato la pandemia, il patrimonio netto stimato di Bancel ammontava a circa 720 milioni di dollari. Ad oggi si aggira intorno a 1,5 miliardi di dollari. 

Si stima che nel 2021 il settore farà il botto moltiplicando di 20 volte i ricavi, sviluppando per le industrie farmaceutiche un fatturato di oltre 38 miliardi di dollari nel solo 2021, ai quali si aggiungeranno 75 miliardi di dollari entro il 2025. Un paradiso di facili ed enormi guadagni per le big pharma e i suoi vertici.

[di Federico Mels Colloredo]

Usa, sparatoria a Rock Hill: 5 morti

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Ancora una sparatoria negli Usa, questa volta a Roch Hill, nella Carolina del Sud, dove un uomo ha sparato uccidendo due bambini di 5 e 9 anni e i loro nonni, mentre si trovavano in casa. Ucciso anche un altro uomo che lavorava nella casa della famiglia. Una sesta persona è stata ricoverata in gravi condizioni e, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, sarebbe l’autore della strage.

Associazione Rousseau a M5S: saldare i debiti o le strade si dividono

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Dopo mesi di tensioni arriva l’ultimatum di Davide Casaleggio al Movimento 5 Stelle: entro il 22 aprile 2021 tutti i rappresentanti del M5S devono saldare i debiti (ovvero la parte di stipendio alla quale dovrebbero rinunciare) o le strade tra il movimento e l’associazione che ne ha coadiuvato la nascita si separeranno. Ad affermarlo un comunicato sul “Blog delle Stelle” che annuncia di voler «eliminare ambiguità e mancate scelte. Per noi il 22 aprile sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, e leale, insieme a chi dimostrerà di essere tale».

Anche la Terra ha un cuore che batte, una volta ogni 26 secondi

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Viene chiamato respiro della Terra ed è il cuore pulsante del nostro pianeta. Un debole impulso – o microsismo nel gergo dei geologi – che lo scuote quasi ogni mezzo minuto. Per essere più precisi, ogni 26 secondi, ma ancora non ci sono tesi scientifiche che riescano a spiegare tale fenomeno.

Il battito cardiaco terrestre è stato individuato per la prima volta nel 1962, presso l’osservatorio geologico della Columbia University, dal ricercatore John Oliver. Questo si accorse che negli emisferi l’intensità delle pulsazioni varia a seconda della stagione. Riuscì anche ad individuarne la provenienza, ovvero un punto imprecisato nell’oceano Atlantico meridionale. Nel 1980, il geologo Gary Holcomb riprese in mano lo studio del fenomeno e scoprì che i battiti si accentuano durante le tempeste. Un vero e proprio mistero che, stranamente, non ha interessato più di tanto scienziati e sismologi, tanto da essere stato archiviato per oltre due decenni.

Fino a quando nel 2005, il sismologo Mike Ritzwoller e il ricercatore Greg Bensen dell’Università del Colorado, decisero di vederci chiaro, riuscendo a localizzare l’origine della pulsazione: il Golfo di Guinea. Ma nonostante l’analisi dei dati e delle fonti – e l’approfondimento delle valutazioni di Oliver e Holcomb -, nemmeno loro riuscirono a dare una spiegazione alla singolare pulsazione terrestre. Nel 2011 fu uno studente della Washington University a restringere ulteriormente il luogo d’origine del battito terrestre, localizzandolo nella Baia di Bonny. Non solo, spiegò anche che il fenomeno sarebbe causato dalle onde che, colpendo la costa, smuoverebbero il fondo dell’oceano causando l’impulso. Una teoria che, tuttavia, non è stata approvata dai sismologi. Esiste un’altra tesi sull’origine del respiro della Terra, valutata in Oriente, dove molti ricercatori sostengono che la fonte del battito possa essere dovuta a un’intensa attività vulcanica. In particolare, il ricercatore dell’Istituto di geodesia e geofisica di Wuhan (Cina) Yingjie Xia, ritiene che l’origine della pulsazione sia da collocare nei pressi di un vulcano dell’isola di São Tomé nella Baia di Bonny.

Nonostante le ricerche effettuate nel corso degli anni, l’origine del battito cardiaco del nostro pianeta rimane ancora inspiegata. Non si è ancora infatti compreso cosa abbia di diverso la Baia di Bonny da riuscire a provocare pulsazioni così regolari senza che mai si tramutino in eventi sismici più intensi.

[Eugenia Greco]

Covid: Senato approva odg su protocollo per cure domiciliari

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L’aula del Senato ha approvato l’ordine del giorno, ossia la proposta di istituire un protocollo unico nazionale per la gestione domiciliare dei pazienti Covid. Nello specifico 212 senatori hanno votato a favore, mentre ci sono stati solo 2 voti contrari e 2 astensioni. Il testo in questione era stato precedentemente firmato da tutti i gruppi parlamentari.

Usa: ripristinati aiuti finanziari a popolazione palestinese

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Gli Stati Uniti ricominceranno ad aiutare economicamente la popolazione palestinese. Nello specifico, gli Usa forniranno 150 milioni di dollari in aiuti umanitari alla UNRWA (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente), 75 milioni di dollari per i programmi di sviluppo economico in Cisgiordania e Gaza e 10 milioni per le cosiddette «operazioni di costruzione della pace». Un totale di 235 milioni di dollari. Gli aiuti destinati alla popolazione palestinese erano stati eliminati dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.