mercoledì 14 Maggio 2025

Un’esistenza in affanno: l’incubo dei ritmi lavorativi giapponesi

Tokyo. Sono le quattro di un soleggiato pomeriggio, Yuri rientra in casa di corsa, posa le scarpe davanti alla porta, lascia cadere a terra il cappotto e scalda rapidamente il riso rimasto nella pentola. «Devo tornare al lavoro, oggi giornata piena». Trangugia il tutto e dopo nemmeno due minuti raccoglie il cappotto, si rinfila le scarpe ed esce. Questo frammento di immagine, che descrive l'intimo spaccato nella vita di una donna giapponese, descrive una realtà più comune di quanto si creda. Yuri tornerà a casa verso le 20.30, dopo aver trascorso dodici ore della sua giornata in uno studio leg...

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6 Commenti

  1. Esiste una fase nella giovinezza in cui le capacita’ di ognuno sono ancora in embrione: una societa’ giusta dovrebbe aiutare gli individui giovani a “sbocciare”, e non a competere ferocemente e soprattutto, con precoci e incessanti test di selezione, tagliare le gambe a chi potrebbe invece emergere in tempi diversi come il migliore. La meritocrazia e’ una cosa, la selezione feroce e precoce, e basata, almeno in parte, sulle capacita’ economiche, e’ altro. Chi esprime attitudini fuori dagli schemi e’ come una specie che attraverso la mutazione esprime nuove attitudini: quindi una opportunita’ e non una devianza. Con tutti i suoi difetti, ritengo quindi che il sistema nostro occidentale sia migliore.

  2. Non è che al mondo lavorino solo i Giapponesi… Gli Americani con mediamente 15 giorni di ferie all’ anno non sono da meno. Anche in Italia i meno abbienti e coloro che hanno contratto prestiti bancari ( casa, istruzione per i figli, automezzo…), ancorché dipendenti, lavorano, spesso e devo aggiungere “giustamente”, in nero, per arrivare a fine mese. Certamente la mentalità gerarchica giapponese è sconosciuta in Europa. Va però detto, come emerge dall’ articolo , che mentre là il merito e le capacità individuali vengono socialmente riconosciute, in Italia anche gli imbecilli con censo e conoscenze godono spesso di una brillante carriera…

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