domenica 28 Aprile 2024

La distruzione dei luoghi di culto cristiani in Birmania: rapporto esclusivo

Laddove l’Occidente si è nuovamente dimenticato di un’oppressione – ai suoi megafoni – inutile, oggigiorno ha deciso di voltare le spalle anche a chi si genuflette di fronte allo stesso Dio. Dal colpo di Stato del febbraio 2021 in Birmania, difatti, svariati sono stati gli incidenti che hanno visto le chiese dello Stato Chin coinvolte in raid, incursioni terrestri, ma anche e soprattutto, attacchi aerei nonostante, in tempi di conflitto armato, contratti e leggi internazionali concordino sulla necessità e sull’obbligo di proteggere gli edifici religiosi. Grazie però al lavoro di Myanmar Witness, organizzazione che raccoglie prove di violazioni dei diritti umani in Birmania, è stato possibile investigare le sorti di 10 luoghi di culto cristiani coinvolti nella guerra civile in atto. Il rapporto – in esclusiva italiana per L’Indipendente – racchiude gli eventi che, dal marzo all’agosto 2023, più hanno impattato le chiese nella regione a maggioranza cristiana e con minor densità di popolazione nel Paese.

Sono 28 le segnalazioni di danni a proprietà ecclesiastiche nei soli dati dell’Armed Conflict Location & Event Data (ACLED) registrati tra l’1 febbraio 2021 e l’8 settembre 2023 riguardanti lo Stato del Chin. Nel 2023, ad esempio, 6 sono i rapporti di attacchi aerei che presumibilmente hanno causato danni a edifici di culto. Un aumento significativo rispetto al 2022, quando è stato riportato un solo attacco aereo e in confronto al 2021, periodo in cui ACLED non ha riportato alcun incidente. L’aumento della frequenza dei presunti attacchi aerei nel 2023 è corrisposto a una diminuzione delle segnalazioni di saccheggi, incendi dolosi e colpi di artiglieria. Otto sono le segnalazioni di incendi dolosi registrate nel 2021, tre nel 2022 e solo uno nel 2023. I colpi di artiglieria invece, hanno causato cinque presunti incidenti nel 2021 e solo un rapporto ha menzionato l’artiglieria nel 2022 e nel 2023. Non sono state registrate segnalazioni di saccheggi da parte di ACLED nel 2023, con uno solo reclamo di saccheggio nel 2021 e un’altro nel 2022.

Tramite poi l’incrocio anche con fonti open-source si son potuti identificare e analizzare 10 incidenti 7 dei quali riguardano accuse di attacco aereo. Tutti i 10 eventi investigati sono stati riferiti come avvenuti nei comuni posti sotto la legge marziale del 2 febbraio 2023 e 5 sono poi stati approfonditi come casi studio. Soli in questi ultimi, presumibilmente 10 sono le persone rimaste uccise e più di 46 gli edifici etichettati come “distrutti”. C’è da considerare, inoltre, «che non tutti gli incidenti sono registrati sui social media e non tutto può essere verificato, quando si tratta di violenza e distruzione in Myanmar ciò che vediamo è solo la punta dell’iceberg», ci dichiara in un’intervista Matt Lawrence, direttore di MW.

Colpo di Stato e legge marziale

“Ora lungo quei viali i militari hanno eretto degli alti reticolati; ai principali crocevia hanno costruito dei fortini con le feritoie rivolte nelle varie direzioni di marcia. Se qualcuno osasse di nuovo scendere in piazza a protestare, questa volta non avrebbe scampo. I dimostranti si troverebbero come in un tunnel, sotto il fuoco delle mitragliatrici”, scriveva Tiziano Terzani nel gennaio 1991 in Birmania: morti senza un fiore.

Non molto differente sembra esser stata la risposta alle proteste pro-democrazia a seguito del colpo di Stato dell’1 febbraio 2021, che ha visto la giunta militare prendere il potere reprimendo le voci dei manifestanti e arrestare la leader e premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi. Attacchi aerei, incendi e incursioni terrestri, hanno poi marcato una drammatica escalation del conflitto, trasformando le insurrezioni semi-pacifiche in una guerra civile nazionale che vede le forze del regime scontrarsi con svariati gruppi di resistenza. Questi ultimi, nonostante siano stati coinvolti in alcuni incidenti e siano noti per l’utilizzo di droni per attaccare le posizioni del Consiglio di Stato Amministrativo (SAC), mai sono stati segnalati come autori dai media online, oltre a non possedere velivoli progettati per voli di lunga durata (“long-endurance”) e nemmeno piattaforme ad alto carico utile (“high-payload platforms”). Conseguentemente, la tesi che vede i militari responsabili degli attacchi aerei analizzati, è molto probabile.

Nei dati riguardanti gli anni 2021 e 2022 difatti, prevalevano segnalazioni di incendi dolosi e attacchi di artiglieria, mentre nel 2023 sono stati i bombardamenti aerei la principale causa di danno. Pertanto, se questa tendenza potrebbe riflettere una perdita di controllo a terra da parte del SAC, preoccupante è ora la situazione nei cieli del Chin. Qui, nella regione montuosa confinante con India e Bangladesh, dei 530mila abitanti (1% della popolazione birmana), quelli di fede cristiana costituiscono l’85% dei residenti del Chin (6% degli abitanti totali della Birmania) e se «i dati raccolti e analizzati da ACLED suggeriscono un calo degli attacchi nel 2023 che coinvolgono la fanteria sulle chiese, gli attacchi aerei sono invece aumentati» con le «aree in cui la resistenza è più forte che vengono maggiormente prese di mira» ci spiega Matt Lawrence, direttore del progetto Myanmar Witness.

 

Figura 3
Grafico che mostra il numero di rapporti ACLED (asse y), classificati per tipo di accusa e anno (asse x). Grafico creato da Myanmar Witness utilizzando Microsoft Excel.

Il 2 febbraio 2023, l’Ordine di Legge Marziale 1/2023 del SAC trasferì l’autorità amministrativa e giudiziaria ai comandanti militari in 37 comuni. 7 di questi appartengono allo Stato del Chin (Falam, Hakha, Kanpetlet, Matupi, Tedim, Thantlang e Tonzang), mentre il comune di Mindat, a sud della regione, era già sotto legge marziale dal 13 maggio 2021. Il rapporto in questione mostra «una correlazione tra gli attacchi aerei nella seconda metà del 2022» (vedi Figura 1 nella pagina successiva) «e le cittadine poste sotto legge marziale dall’inizio del 2023, molte delle quali si trovano in Chin, suggerendo un tentativo da parte dei militari di consolidare il proprio controllo dove il combattimento è più intenso», continua Lawrence. Il 13 febbraio 2023, è stato inoltre riportato che i funzionari del SAC emettevano un ordine che avrebbe limitato ancor più direttamente le libertà religiose dei cristiani in tutto il Chin: con una settimana di anticipo si richiedeva ai fedeli negli 8 comuni sotto legge marziale di segnalare la partecipazione a qualsiasi funzione religiosa all’interno dello Stato.

Cosa prevede il diritto internazionale

Sebbene questo rapporto si concentri sui presunti attacchi del 2023, l’impatto dei conflitti precedenti si fa ancora sentire nelle comunità del Chin. Le già precedentemente documentate devastazioni di città come Thantlang, sono il perfetto esempio di come l’uso di tattiche specifiche da parte delle forze armate, possa facilmente radere al suolo e distruggere interi edifici pubblici, scuole, chiese e abitazioni civili. Nel solo 2021, l’Armed Conflict Location & Event Data (ACLED) ha registrato 7 accuse di incendio a Thantlang, 5 delle quali riguardanti incendi dolosi. Nei dati del 2021 e del 2022, le accuse concentrate in questa città hanno rappresentato 9 delle 20 segnalazioni. Al contrario, nel 2023, non sono stati segnalati ulteriori danni alle chiese a Thantlang, che, a quel punto, era praticamente del tutto bruciata. «In alcuni casi, i giornalisti hanno descritto Thantlang come una città fantasma, poiché la maggior parte degli abitanti avrebbe apparentemente abbandonato la città», racconta il direttore di MW.

Mappa che mostra le posizioni degli attacchi aerei registrati da Myanmar Witness tra luglio-dicembre 2022. Alcuni incidenti sono stati verificati mentre altri sono rivendicazioni. Le cittadine che sono state poste sotto la legge marziale il 2 febbraio 2023 sono evidenziate in rosso. Ulteriori dettagli e metodologia possono essere trovati nel rapporto Myanmar Witness’ Eyes on the skies. Mappa creata da Myanmar Witness utilizzando QGIS.

Mentre bombardamenti, incursioni e incendi continuano ad aver luogo in tutta la Birmania, numerosi accordi internazionali e leggi condividono l’obbligo di proteggere gli edifici religiosi. Come stabilito dalla Regola 38 A del Diritto Umanitario Internazionale (IHL) del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), “[è] necessario prestare particolare attenzione nelle operazioni militari per evitare danni agli edifici dedicati alla religione, all’arte, alla scienza, all’istruzione o a scopi caritatevoli e ai monumenti storici, a meno che non siano obiettivi militari”. E, sebbene questa indagine non cerchi di determinare se i danni alle chiese siano il risultato di attacchi intenzionali diretti o indiretti, «per molti in Myanmar, gli attacchi aerei sono diventati un’occorrenza quasi quotidiana», dichiara Matt Lawrence a L’Indipendente. «I danni a monasteri e chiese vanno oltre la distruzione fisica: è un attacco alle comunità locali e mina la libertà di culto».

Mappe dei presunti attacchi alle chiese registrati da ACLED. Gli incidenti vanno da agosto 2021 ad agosto 2023. Gli incidenti sono codificati in base all’anno del presunto attacco (a sinistra) e al tipo di attacco (a destra). Mappe create da Myanmar Witness utilizzando QGIS.

La raccolta dati utile al rapporto, condotta tra il 16 agosto 2023 e l’11 settembre 2023, «si concentra specificamente su dati a fonte aperta come immagini e video caricati sui social media, inclusi quelli condivisi da testimoni oculari – per comporre un quadro il quanto più accurato possibile», continua il dirigente di MW. «L’analisi e la verifica di queste fonti viene poi spesso confrontata con le notizie locali che forniscono il contesto» da un «team di indagine composto da personale birmano e internazionale basato in tutto il mondo».

In questo caso, MW ha anche raccolto i dati ACLED che, uniti alle immagini identificate in modo indipendente, hanno potuto far confrontare le tendenze su un gruppo di dati più ampio. A seguito della raccolta iniziale, dei 50 post analizzati su Facebook e Twitter, 10 sono stati identificati e investigati ulteriormente e 5 di questi sono approfonditi all’interno del paragrafo “Case studies” del rapporto. Ogni caso coinvolge danni fisici agli edifici di una chiesa, presumibilmente causati dall’esercito birmano. In ciascun caso studio, gli attacchi aerei sono stati segnalati come causa dei danni strutturali. Tutti e 5 i casi analizzati nel rapporto sono parzialmente verificati attraverso la geolocalizzazione e di seguito, riportiamo i 3 casi studio più eclatanti.

Chiese sotto attacco: 3 casi studio

Il 30 marzo 2023, a seguito di un attacco aereo nel villaggio di Khuafo (ခွါဖိုး), è stato riferito che 8 civili sono rimasti uccisi e 13 gravemente feriti. L’attacco sarebbe avvenuto alle ore 10:15 locali, quando due jet da combattimento MAF e un elicottero d’attacco Mi35 hanno sganciato bombe sul villaggio.

Infografica creata da Myanmar Witness tra cui un UGC geolocalizzato che sembra mostrare le conseguenze di un attacco aereo a Khuafo [22.751744, 93.425397] (fonti: Khonumthung BurmeseVafim ThuroThe Chin Post).
In un comunicato stampa, il Governo dell’Unità Nazionale (NUG) ha riferito che due chiese e 13 case sono state distrutte. MW non è stato in grado di verificare questa affermazione anche se media locali hanno condiviso ampie riprese sulle conseguenze degli attacchi e ulteriori video UGC, pubblicati il giorno stesso, mostrano danni a diversi edifici nel villaggio e finestre rotte sul lato sud della Khuafo Baptist Church. A causa della copertura nuvolosa che oscura le immagini satellitari, è stata verificata soltanto la geolocalizzazione dell’evento ma non la data del presunto attacco aereo. Myanmar Witness ha anche analizzato immagini che mostrano considerevoli danni agli edifici residenziali nel villaggio; in particolare, una casa sembra avere un grande buco nella parete esterna e danni significativi all’interno. Pertanto, l’entità dei danni strutturali suggerisce che un’arma di considerevole potenza ne sia stata responsabile. Un altro filmato mostra crateri considerevoli vicino alle case, che sembrano aver subito importanti danni strutturali; armi esplosive sono la probabile causa.

Figura 12

Figura 12
Geolocalizzazione di un UGC che mostra un cratere nelle vicinanze di case residenziali distrutte [22.750288, 93.425819] (fonte: account Facebook personale, censurato per privacy).
Altre riprese analizzate e geolocalizzate sembrano mostrare i detriti – recuperati e disposti su un ripiano rosa di fronte alla Khuafo Baptist Church – successivi al presunto attacco aereo. La lamiera metallica accartocciata è coerente con i danni subiti da un lungo razzo al momento dell’impatto. L’analisi delle munizioni ha, infatti, identificato parti della sezione delle pinne di un razzo non guidato S-8 da 80 mm – anche se non è stato possibile verificare che i detriti provenissero dalla stessa arma. Poiché i razzi S-8 vengono però lanciati esclusivamente dall’aria, la presenza di detriti è coerente con la presunta accusa di attacco aereo e, data la vicinanza a un luogo di culto noto, gli UGC confermano il fatto che l’attacco abbia colpito le chiese.

Confronto visivo dei resti di Khuafo (a sinistra) e le confermate sezioni delle pinne dei razzi di tipo S-8 (a destra) (fonti: The Chin Journal; Myanmar Witness).

Il 27 aprile 2023, alle ore 15:30, è stato invece riportato che un jet da combattimento MAF Yak-130 ha effettuato un attacco aereo sul villaggio di Tlanglo (တလနလ် ိ)ု, a circa 2 miglia dal confine indiano, distruggendo 3 chiese. Khit Thit Media sostiene che anche 2 civili siano rimasti uccisi e circa 30 edifici distrutti. The Chin Journal afferma che 3 edifici ecclesiastici sono stati danneggiati a causa del riferito attacco.

Grafico geolocalizzato dell’UGC raffigurante le conseguenze di un attacco aereo al villaggio di Tlanglo (fonti: The Chin JournalGlobal Tlanglo Youth OrganizationPresbyterian Church of Myanmar – General Assembly).

MW ha geolocalizzato gli UGC che sembrano mostrare danni strutturali significativi alla Chiesa Presbiteriana del Myanmar e alle case circostanti (vedi Figura 13). A causa della mancanza di immagini satellitari chiare, non è stato possibile verificare quando è avvenuto l’attacco, anche se gli UGC analizzati sono stati condivisi durante tutto il giorno dell’attacco e poco dopo la data dichiarata. Un video in particolare del The Chin Journal mostra le conseguenze dell’attacco. Myanmar Witness è riuscita a geolocalizzarlo ed ha analizzato i danni visibili all’esterno di un grande edificio blu, che La Chiesa presbiteriana del Myanmar reclama essere la sua filiale di Tlanglo. Pretesa poi confermata dai dati di Google Maps. Una foto, condivisa dall’Assemblea Generale della Chiesa Presbiteriana del Myanmar, offre una vista all’interno della chiesa attraverso la parete frontale distrutta.

Danni a edifici residenziali in Tlanglo si possono notare anche da un UGC che mostra mucchi di legname e macerie, presumibilmente derivanti dalla distruzione di case. Il filmato, condiviso il giorno dell’attacco aereo, sembra mostrare due crateri di dimensioni considerevoli al centro della strada principale. Sebbene MW non sia stata in grado di verificare l’avvenuta di un attacco aereo il 27 aprile e la Chiesa presbiteriana del Myanmar sia l’unico edificio religioso in cui i danni sono stati verificati nel villaggio di Tlanglo, è stato affermato che anche altri due luoghi di culto nella stessa area sono stati danneggiati e la presenza di crateri e l’entità dei danni strutturali suggeriscono un bombardamento aereo.

Il 12 agosto 2023, intorno alle 11:00 ora locale, Khit Thit Media ha reclamato poi che un jet da combattimento MAF ha sganciato 2 bombe sul villaggio di Ramthlo (ရမ်ထလိ)ု, nel distretto di Falam, ferendo 7 civili. Si sostiene che la Baptist Church di Ramthlo abbia subito un colpo diretto e che diverse case nelle vicinanze siano state distrutte.

Rappresentazione grafica dell’UGC della Ramthlo Baptist Church geolocalizzata da Myanmar Witness [22.826175, 93.561084] (fonte: Burma Media Consortium; Chin Human Rights Organization; account Facebook personale, censurato per privacy).
MW ha geolocalizzato gli UGC con timestamp – indicatori temporali impressi nelle immagini -, che mostrano danni significativi all’interno ed all’esterno della chiesa. MW non è stato in grado di verificare i timestamp a causa di nuvole che hanno oscurato le immagini satellitari, impedendo la cronolocalizzazione. L’Organizzazione per i diritti umani del Chin ha sostenuto che l’attacco aereo fosse coinciso anche con attacchi di artiglieria che hanno colpito il villaggio. È stato affermato che l’incidente sia avvenuto dopo una battaglia nella città di Falam quando le truppe del CNA (Esercito Nazionale del Chin) hanno attaccato le forze SAC nelle prime ore del 12 agosto. Questo, è stato il secondo rapporto di attacchi militari a Ramthlo nel 2023. Il 6 aprile, infatti, si è riferito e confermato dai dati FIRMS che le truppe SAC hanno appiccato incendi nel villaggio di Ramthlo. Successivamente, il 10 aprile, si presume che i jet MAF abbiano sganciato 6 bombe all’interno dello stesso. Khit Thit Media ha pubblicato immagini che mostrano le conseguenze dell’attacco alla Ramthlo Baptist Church. I contenuti generati dagli utenti (UGC) mostrano ciò che sembra essere un grande buco sul lato ovest del tetto, oltre a notevoli danni alle torri e alla muratura.

L’immagine mostra un grande buco nel tetto della chiesa, oltre ai danni strutturali alle torri e alla muratura (fonti: The Chin Journal; account Facebook personale, censurato per privacy).

Anche le riprese dell’interno dell’edificio possono essere associate alla Baptist Church, poiché MW ha identificato diverse informazioni correlate nelle immagini. Ad esempio, le dimensioni e la forma del buco nel tetto sembrano essere coerenti con le immagini esterne. Altre caratteristiche, come il muro verde, le cornici delle finestre e la torre, sono visibili sia dalle viste interne che esterne.

L’insegna visibile nell’UGC identifica l’edificio come la Ramthlo Baptist Church. I detriti sembrano essere caduti dal tetto, danneggiando i banchi della chiesa e altre strutture (fonte: account Facebook personale, censurato per privacy).

I danni al tetto della chiesa sembrano essere stati causati da un grande impatto, in linea con le affermazioni di un colpo diretto. Diversi fattori, infatti, conferiscono credibilità all’asserzione che la Ramthlo Baptist Church sia stata specificamente presa di mira. Anche dall’alto, la funzione religiosa dell’edificio è inequivocabile dati i suoi distintivi campanili e la parete posteriore circolare. Tuttavia, non è possibile stabilirne la motivazione. Essendo uno degli edifici più grandi del villaggio e occupando una posizione strategica su un terreno più elevato, potrebbe essere stato identificato come un possibile baluardo per la resistenza locale. In alternativa, l’obiettivo dell’attacco potrebbe esser stato proprio quello di colpire il morale della popolazione Chin, distruggendo un edificio sacro per la comunità. I restanti incidenti possono essere visualizzati nel rapporto completo accessibile a questo link.

Conclusioni

Il danno fisico agli edifici di culto è emerso come un impatto significativo del conflitto nello Stato del Chin. Attraverso un approccio misto, questa indagine ha contribuito a illuminare ulteriormente le dinamiche in evoluzione del conflitto. I dati di ACLED, insieme ai casi studio investigati da Myanmar Witness, indicano che l’uso di attacchi aerei è aumentato significativamente dal 2022, il che si riflette nella natura dei danni subiti dalle chiese. Anche se l’attribuzione non è stata completamente stabilita, questo rapporto ha analizzato UGC, mostrando danni coerenti con l’uso di ordigni aerei. Poiché la MAF mantiene un’ampia superiorità aerea in tutta la Birmania, è molto probabile che l’esercito birmano sia responsabile dei presunti attacchi che hanno colpito maggiormente aree di resistenza conosciute, come i comuni posti sotto legge marziale. Mentre l’estensione dell’impatto sui luoghi di culto in tutto il Myanmar rimane sconosciuta, Matt Lawrence dichiara che MW «monitora il conflitto in tutto il Myanmar dall’inizio del colpo di Stato militare nell’inizio del 2021, raccogliendo dati open source su attacchi aerei, l’uso bellico del fuoco e atti di terrificante violenza come decapitazioni, bruciature di corpi e attacchi a luoghi protetti dal diritto umanitario internazionale, come chiese e monasteri» (MW ha anche verificato e pubblicato numerosi casi di attacchi a monasteri buddisti dall’epoca del colpo di Stato), e che continuerà a svolgere il suo ruolo, nonchè quello «di indagare, documentare e fornire informazioni sugli abusi dei diritti umani e i crimini di guerra al Meccanismo Investigativo Internazionale delle Nazioni Unite per il Myanmar in modo che, un giorno, i responsabili potranno essere chiamati a risponderne». In tutto questo, la comunità internazionale deve intervenire affrontando l’urgente bisogno di proteggere la libertà religiosa. L’Occidente deve superare il silenzio e agire in difesa dei princìpi democratici e dei diritti umani del Chin e di tutta la Birmania prima che ogni centro di devozione diventi teatro di guerra.

“Il triste è che il mondo sembra avere troppe tragedie per le mani per occuparsi anche di quella, lontanissima, di 42 milioni di abitanti d’uno strano Paese ora chiamato Myanmar”, concludeva Terzani nel ’91. Oggi, i cittadini del Myanmar sono quasi 55 milioni. Solo 4 in meno dello Stivale.

[di Riccardo Ongaro]

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1 commento

  1. Di Biden non c’è alcun rispetto nel Mondo, perché mosta paura persino quando vuole l’Ukraina per non temere più i Russi e avrebbe invece bisogno dell’aiuto della Russia, persino per non vedere la nostra religione cancellata: Biden away, whatever it takes.

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