sabato 14 Dicembre 2024

Il potere delle lobby israeliane sulla politica statunitense

La relazione tra Israele e Stati Uniti è inossidabile fin dalla nascita dello stato ebraico, nessun altro Paese al mondo ha goduto di un sostegno economico, politico e militare maggiore di quello che gli USA hanno concesso ad ogni governo succedutosi a Tel Aviv. Secondo le stime, dal 1951 ad oggi, 318 miliardi di dollari sono stati erogati da Washington verso Israele. Un sostegno che non si è mai interrotto, a prescindere dal fatto che al potere vi fossero i repubblicani o i democratici. Sono attualmente venti le lobby sioniste ufficialmente riconosciute negli Stati Uniti, solo nel 2022 hanno ...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

6 Commenti

  1. Il commento di Andrea Porta è corretto, al quale sarebbe utile rammentare come la famiglia Rothschild è evoluta nei secoli, da quando nel XVII secolo viveva in un Ghetto Rosso (roth schild) di Francoforte un ebreo i cui discendenti iniziarono nel XVIII secolo a prestare soldi a uomini d’affari.
    Dopo che la discendenza si divise gli affari in Inghilterra, Francia e Germania, e finanziarono le guerre napoleoniche, la rivoluzione d’ottobre 1917 per il crollo della stirpe degli Zar, si impegnarono con un colossale finanziamento di 39 milioni di dollari del 1930 per aiuti USA al finanziamento di armi a Hitler, per distruggere mezza Europa e fare partire, successivamente il Piano Marshall…
    Quando il 3° Reich distrusse alcuni castelli e nazionalizzò la banca Rothschild in Germania essi si rifugiarono negli USA, lasciando temporaneamente spazio ai Rockefeller, pur loro ben accolti negli USA, ormai icona del potere finanziario internazionale.
    Motivo per il quale Rothschild e Rockefeller hanno stretto pochi mesi fa un accordo di “matrimonio”.
    Come si può pensare che la politica USA non sia nelle mani del potere finanziario ebreo?

  2. Buongiorno. Buon articolo. A mio parere ora lo sforzo deve riguardare un approfondimento per spiegare meglio le lobby e in particolare il rapporto, se c’è, tra il potere finanziario e Israele. Il potere finanziario è il vertice della piramide del potere mondiale occidentale. Mi riferisco ai proprietari dei vari fondi sovrani (BlackRock, Vanguard, State Street…. Ecc). Sono 8/10. Non di più. E sono e stanno diventando i proprietari di quasi tutte le società più significative dei primi 10 settori manifatturieri (tech, farmaceutico, petrolchimico, media, bancario, …..). Ebbene chi sono i proprietari di questi 6/7/10 fondi sovrani? E c’è una relazione tra queste grandissime famiglie miliardarie (perché ci saranno pure persone fisiche dietro queste enormi ricchezze) e la causa israeliana? Questa è la vera domanda.

  3. Articolo corretto ma anche superficiale, non considera che se gli Ebrei furono i primi a credere in un unico Dio è perché la loro mente ha maggiori capacità astratte rispetto a quella dei Germanici che sono più pratici e degli Anglosassoni che sono più pragmatici.
    Quindi vero quanto scritto, ma anche vero che le ragioni non sono solo oscure, sono anche di opportunità.

    • Non capisco il senso del suo intervento in relazione all’articolo. Le questioni religiose o di carattere c’entrano poco… La questione è tutta incentrata sul potere finanziario, una questione tutt’altro che oscura, anzi banale nella sua evidenza. Sulla brillante invenzione del monoteismo invece le consiglio la lettura del volume dell’archeologo israeliano Israel Finkelstein tradotto in italiano con il titolo “Sulle tracce di Mosè”. Finkelstein dimostra, evidenze archeologiche alla mano, che il concentrarsi su un solo Dio e raccogliere in un unico “testo sacro” le tradizioni orali della popolazione di una piccola città stato (Gerusalemme) è stata una scelta di tipo politico (che nel contesto dell’epoca bisogna immaginare come inscindibile dalla religione) volta a rafforzare la posizione della piccola comunità nel turbolento contesto geografico della Palestina del VII sec. a.C.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria