mercoledì 11 Dicembre 2024

Reggio Emilia conferisce la cittadinanza onoraria a Julian Assange

Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato la delibera con la quale viene conferita la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Nelle motivazioni si legge che il giornalista e fondatore di Wikileaks è considerato “un simbolo internazionale del diritto alla libertà di stampa e di espressione”, il cui lavoro ha permesso di far conoscere “all’opinione pubblica internazionale diversi episodi in cui sono stati violati i diritti umani, commessi crimini di guerra e disattesi accordi internazionali”. La votazione ha avuto il seguente esito: 20 favorevoli (PD, Reggio È, M5S, Coalizione Civica ed Europa Verde), 7 contrari (Lega, FI e FdI) e 3 astenuti (+Europa, Alleanza Civica e Ferrari PD). Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha sottolineato che «la vicenda di Assange riguarda innanzitutto un tema di libertà, un principio che va valorizzato costantemente e occorre tutelarlo, perché l’informazione libera è in diretta correlazione con la qualità della democrazia». Rimane da vedere se anche Roma, dopo che la votazione prevista per il 3 agosto è stata fatta saltare, si aggiungerà alla lista delle città che hanno premiato con la cittadinanza onoraria il giornalista divenuto simbolo della libertà d’informazione.

Nella delibera si fa riferimento all’articolo 19 della Dichiarazione universale dei Diritti umani – la quale prevede che «ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere» – all’articolo 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea – ovvero che «ogni persona ha diritto alla libertà di espressione e tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera» – e infine alla libertà di stampa protetta dall’articolo 21 della Carta UE, il quale prevede che «tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili».

Dopo le battaglie vinte dai comuni di Lucera Pescara, Reggio Emilia si aggiunge alla lista delle città che hanno deciso di conferire la cittadinanza onoraria ad Assange. Resta da capire invece cosa succederà nella capitale e a Napoli, dove nonostante la votazione del consiglio comunale, il sindaco Gaetano Manfredi ha però finora evitato di dare seguito alla richiesta, disertando incontri con giornalisti, attivisti e finanche con Stella Moris, la moglie di Julian Assange. A Roma invece, la mozione era arrivata in aula lo scorso 18 luglio ed era stata calendarizzata per il 3 agosto, ma con una mossa inaspettata il PD aveva chiesto e ottenuto l’anticipo della chiusura dei lavori al 1° agosto, facendola così slittare a settembre. Per ora non sembra essere ancora stata decisa la data ma una cosa è certa: tutto questo tempo il fondatore di Wikileaks potrebbe non averlo e, in virtù dei 18 capi d’accusa formulabili nei suoi confronti per violazione della Legge sullo spionaggio, rischia fino a 175 anni in carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti semplicemente per aver fatto giornalismo d’inchiesta: ottenendo documenti che certificavano gravi violazioni dei diritti umani, delle leggi internazionali sui crimini di guerra, e di spionaggio ai danni degli alleati da parte del governo degli Stati Uniti d’America.

[di Roberto Demaio]

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