lunedì 29 Aprile 2024

Perché le potenze mondiali si interessano tanto a cosa succede in Niger?

Il Niger è uno degli Stati più poveri al mondo. Oltre il 70% della sua superficie è ricoperta da deserto e la popolazione, concentrata per lo più nelle zone occidentali del Paese, vive di agricoltura di sussistenza e allevamento. I periodi di siccità sono sempre più ricorrenti e non tutta la popolazione ha accesso all'acqua potabile. Tuttavia, questo Stato desertico costituisce un elemento centrale per gli interessi dell'Occidente. Non solo perché vi si trovano alcune delle riserve di uranio più estese al mondo, oltre a una grande altra quantità di risorse (tra le quali oro e petrolio). Il cuo...

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7 Commenti

  1. Secondo “The Intercept” , ufficiali militari addestrati dagli Stati Uniti hanno preso parte a 11 colpi di stato in Africa occidentale dal 2008, inclusi Burkina Faso e Mali.
    Stephanie Savell è co-direttrice del progetto Costs of War presso il Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University. È un’antropologa che ha studiato il militarismo statunitense nell’Africa occidentale e oltre. Secondo lei ad Agadez c’è una basi aerea americana costata 100 milioni di dollari. Il mantenimento costa circa 30 milioni di dollari all’anno. Ed è un’installazione massiccia e sofisticata nel deserto del Sahara dove ci sono inoltre 1000 soldati. E i droni statunitensi vengono utilizzati nelle operazioni antiterrorismo statunitensi “post 11/09”. Qui il link per sentire la dottoressa Savel in inglese: https://www.democracynow.org/2023/8/1/niger_coup

  2. Secondo “The Intercept” , ufficiali militari addestrati dagli Stati Uniti hanno preso parte a 11 colpi di stato in Africa occidentale dal 2008, inclusi Burkina Faso e Mali.
    Stephanie Savell è co-direttrice del progetto Costs of War presso il Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University. È un’antropologa che ha studiato il militarismo statunitense nell’Africa occidentale e oltre. Ad Agadez c’è una basi aerea americana costata 100 milioni di dollari. Il mantenimento costa circa 30 milioni di dollari all’anno. Ed è un’installazione massiccia e sofisticata nel deserto del Sahara dove ci sono inoltre 1000 soldati. E i droni statunitensi vengono utilizzati nelle operazioni antiterrorismo statunitensi “post 11/09”. Qui il link per sentire la dottoressa Savel in inglese: https://www.democracynow.org/2023/8/1/niger_coup

  3. E la Cina, ormai padrona della maggior parte delle infrastrutture dell’Africa sub-equatoriale, senza spargimento evidente di sangue, sta alla finestra. I politici di Bruxelles, sdraiati nella bambagia, avrebbero urgente bisogno di frequentare un corso di “Realpolitik” invece di accodarsi ciecamente ai guerrafondai degli Usa e della Nato… Pare invece che non abbiano imparato la lezione che le armi non hanno mai risolto alcuna guerra.

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