lunedì 29 Aprile 2024

I prodotti venduti in Europa dovranno tornare ad avere batterie accessibili e sostituibili

Il Parlamento Europeo ha approvato quasi all’unanimità nuove regole per la progettazione, la produzione e la gestione dei rifiuti di tutti i tipi di batterie vendute nell’UE. Tra le misure incluse nel provvedimento ve ne sono alcune che riguardano in modo indiretto il settore dell’elettronica di consumo, sommate a controlli più severi per la raccolta dei rifiuti. Infatti, i materiali con cui vengono costruite le batterie, se non smaltiti correttamente, possono rappresentare un grave rischio per l’ambiente e di conseguenza anche per la nostra salute. La nuova legge comunitaria vieterà inoltre ai produttori di smartphone di utilizzare adesivi per le batterie e permetterà agli utenti di sostituire da soli le unità difettose. Rimane da capire se queste regole potranno addirittura estendersi indirettamente alla produzione globale.

Da tempo l’Unione Europea ha reso nota l’intenzione di voler tornare al sistema delle batterie facilmente sostituibili ed accessibili per gli utenti. Nei giorni scorsi, con 587 voti a favore, 9 contrari e 20 astenuti, i deputati hanno approvato un accordo per rivedere le norme UE su pile e rifiuti derivati. Come dichiarato dal comunicato stampa, “la nuova legge tiene conto degli sviluppi tecnologici e delle sfide future del settore e coprirà l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla progettazione al fine vita”. Le principali misure previste dal regolamento prevedono una dichiarazione e un’etichetta obbligatori sull’impronta di carbonio per le batterie dei veicoli elettrici, dei mezzi di trasporto leggeri (LMT) e le batterie industriali ricaricabili con capacità superiore a 2kWh. Le batterie degli strumenti portatili (tra cui i cellulari) dovranno essere progettate in modo che i consumatori possano rimuoverle o sostituirle facilmente. Sarà creato un “passaporto batteria digitale” e una politica di diligenza per tutte le imprese, ad eccezione di quelle piccole-medie. Infine, verranno perseguiti obiettivi più severi per la raccolta dei rifiuti: per le batterie portatili è prevista una diminuzione del 45% entro il 2023, del 63% entro il 2027 e del 73% entro il 2030. Per le batterie LMT -51% entro il 2020 e -61% entro il 2031.

Il relatore Achille Variati ha dichiarato: «Per la prima volta, abbiamo una legislazione sull’economia circolare che copre l’intero ciclo di vita di un prodotto, un approccio positivo sia per l’ambiente che per l’economia. Abbiamo concordato misure di grande beneficio per i consumatori: le batterie saranno ben funzionanti, più sicure e più facili da rimuovere». Ottimizzare il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti derivati da batterie è fondamentale: l’estrazione del Litio per esempio, se fatta con tecniche poco vantaggiose e se inserita in un contesto di successivo smaltimento non adeguato, rischierebbe di portare più danni che benefici all’ambiente. È per questo che l’iniziativa proposta mira a ridurre l’impatto ambientale e sociale in tutte le fasi del ciclo di vita della batteria. Il regolamento è anche strettamente legato al Green Deal europeo, al piano d’azione per l’economia circolare e alla nuova strategia industriale. Prima che la nuova normativa dell’Unione Europea entri in vigore e i suoi effetti possano essere riscontrati dovrà passare ancora qualche anno. Resta da capire se i produttori di smartphone decideranno di realizzare apposite versioni dei loro modelli destinate ai mercati europei o se, al contrario, la normativa comunitaria finirà per essere indirettamente applicata a livello globale.

[di Roberto Demaio]

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