martedì 23 Aprile 2024

(Monthly Report n. 20) La mafia dentro lo Stato, fatti e verità documentate

È uscito il ventesimo numero del Monthly Report, la rivista de L’Indipendente che ogni mese fa luce su un tema che riteniamo di particolare rilevanza e non sufficientemente trattato nella comunicazione mainstream. La mafia dentro lo Stato: questo il titolo del nuovo numero, all’interno del quale andiamo ad approfondire come le organizzazioni mafiose continuino ad avviluppare i loro tentacoli intorno alle istituzioni statali. Il numero, oltre che in formato digitale, è disponibile anche in formato cartaceo spedito in abbonamento (tutte le info su come riceverlo a questo link).

L’editoriale del nuovo numero: Quel garantismo ossequioso dei media dominanti

Ci sono questioni, come la narrazione storica e la cronaca giudiziaria dei rapporti tra mafia e politica, che rappresentano la cartina di tornasole dell’ipocrisia di una larga fetta di informazione mainstream. Oltre a quella dei garantisti e dei cosiddetti giustizialisti tout-court, antitetiche ma caratterizzate perlomeno da una certa coerenza di fondo nel trattare questioni così spinose, è infatti ampiamente diffusa un’altra categoria giornalistica che di nobile ha davvero poco. Si tratta di quella che opera uno squallido distinguo all’origine: contro i cittadini comuni che finiscono dinnanzi ai magistrati – che siano operai in sciopero, studenti, oppositori, migranti o ladri di galline – il dito lo si punta senza indugi e la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio rimane un vezzo sacrificabile per ragioni di propaganda; al contrario, di fronte ai procedimenti giudiziari che riguardano i potenti, è più conveniente levare gli scudi in difesa dei diritti degli imputati.

Un atteggiamento che si spinge fino a negare verità storiche e giudiziarie pienamente acquisite che però creano imbarazzo agli editori, a politici e imprenditori di riferimento, agli amici e agli amici degli amici. Forti con i deboli e zerbini coi potenti, come al solito. Una tradizione che arriva da lontano. Basti pensare a quanto accadeva in Rai ai tempi in cui Giulio Andreotti, imputato per mafia e inquadrato definitivamente (seppur prescritto) come responsabile di associazione per delinquere con gli uomini di Cosa Nostra, trovava il tappeto rosso di Bruno Vespa ad accoglierlo. Basti pensare alle violente campagne scatenate dai giornali berlusconiani, e non solo, contro la Procura di Caselli quando alla sbarra per concorso esterno c’erano funzionari o politici di primo piano come il numero tre del SISDE Bruno Contrada o il fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. Fino ad arrivare alle importantissime sentenze di primo e secondo grado – una di condanna per mafiosi, alti Ufficiali dei Carabinieri e per lo stesso Dell’Utri, l’altra di condanna per i soli mafiosi (con assoluzione dei colletti bianchi) – al processo sulla Trattativa Stato-mafia. Le motivazioni della sentenza depositate dai giudici hanno confermato e messo nero su bianco l’esistenza di un invito al dialogo lanciato dallo Stato a Cosa Nostra e hanno sancito come a proteggere la latitanza di Bernardo Provenzano, numero uno della mafia siciliana dal ’93 al 2006, siano stati proprio gli uomini dell’arma dei carabinieri. Eppure sui più influenti media italiani la Trattativa viene ancora oggi bollata come una sorta di teoria del complotto.

Su L’Indipendente, per fortuna, di padroni e potenti da ingraziarci non ne abbiamo. Per questo abbiamo potuto dedicare questo nuovo numero del Monthly Report a indagare senza paura e senza alcun ossequio, se non verso le verità accertate dei fatti, la realtà delle mafie in Italia. Partendo da una ricerca chiara su cosa sono realmente le organizzazioni criminali al giorno d’oggi, la loro forza e il loro potere, ed arrivando fino ai punti più infami della storia e del presente d’Italia. Inclusi i legami e le collusioni profonde con la politica, gli appartati profondi dello Stato e il mondo dell’imprenditoria che, da sempre, rappresentano uno dei freni più forti allo sviluppo di buona parte del nostro Paese. Buona lettura.

L’indice del nuovo numero:

  • Cosa Nostra, storia nostra: una lunga vicenda italiana
  • L’onestà e l’onore
  • Le mafie nuotano come pesci nel mare del capitalismo globale
  • Quello che sappiamo realmente sulla trattativa tra Stato e mafia
  • Le connessioni tra mafia e servizi segreti negli anni delle stragi
  • La mappa delle infiltrazioni criminali negli enti locali
  • La società civile che si ribella: Libera e la gestione dei beni confiscati
  • La Piovra e le altre: le organizzazioni mafiose attive in Italia
  • Dal 41-bis alle intercettazioni: i dispositivi giudiziari contro le mafie
  • Mediumafie: l’universo transmediale del crimine organizzato

Il mensile, in formato PDF, può essere scaricato dagli abbonati a questo link: https://www.lindipendente.online/monthly-report/ 

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