domenica 15 Dicembre 2024

(Monthly Report n.19) I signori del fango: gli sporchi affari che devastano il territorio

È uscito il diciannovesimo numero del Monthly Report, la rivista de L’Indipendente che ogni mese fa luce su un tema che riteniamo di particolare rilevanza e non sufficientemente trattato nella comunicazione mainstream. I signori del fango: questo il titolo del nuovo numero, nel quale facciamo luce su come cattive politiche di governo e sporchi interessi di parte, combinati con i cambiamenti climatici e la naturale predisposizione del territorio italiano al dissesto idrogeologico, contribuiscano a catastrofi come quella avvenuta a Ischia lo scorso ottobre. Il numero, oltre che in formato digitale, è disponibile anche in formato cartaceo spedito in abbonamento (tutte le info su come riceverlo a questo link).

L’editoriale del nuovo numero: Un’altra Italia è possibile

Al ministero delle Piccole Opere si lavora alacremente. Da quando è stato istituito ha preso in carica 9.397 progetti e per la realizzazione di ognuno di questi coopera con le amministrazioni locali e i comitati dei cittadini. Il volto dell’Italia sta cambiando: centinaia di corsi d’acqua sono stati messi in sicurezza ripristinando gli argini naturali e avviando la rimozione periodica dei detriti che aumentano il rischio delle esondazioni; ci si è presi cura delle zone collinari a rischio frana piantando centinaia di alberi capaci di rendere sicuro il terreno e migliorare l’aria circostante; si sono rilanciate le pratiche agricole montane per invertire lo spopolamento dei piccoli Paesi; per proteggere le coste dall’erosione si è proceduto ripristinando le condizioni naturali del territorio con dune, mangrovie e piccole aree paludose; mentre nelle città l’istallazione di tetti verdi e pavimentazioni permeabili ha ridotto al minimo il rischio di morte e devastazione provocato dagli eventi atmosferici eccezionali.

Il ministero delle Piccole Opere ha sedi diffuse sul territorio e nessun grande palazzo a Roma. Quando venne istituito ai più sembrò una follia. In pochi anni per realizzare le quasi diecimila attività previste andavano messi a bilancio 27 miliardi di euro. Un modo assurdo di spendere i soldi pubblici, protestarono le opposizioni e molti cittadini. Bastò portare i conti delle grandi opere per convincerli: solo per la TAV Torino-Lione si prevedeva una spesa di 9 miliardi, per il ponte sullo Stretto oltre 4, per la Pedemontana Veneta si erano impegnati addirittura 12 miliardi. Cosa è più importante: costruire poche mega opere di dubbia utilità e sicuro impatto ambientale o migliorare la vita di tutti i cittadini con tante piccole opere diffuse sul territorio? Ora possiamo dire che quei 27 miliardi sono stati ben spesi, ed anzi sono ampiamente ritornati nelle casse pubbliche: non si registrano più tragedie umani folli quando arriva una pioggia torrenziale, l’erosione delle coste non mette più a rischio i tratti di costa più belli del Mediterraneo e il loro turismo, migliaia di italiani hanno trovato lavoro nelle tante opere costruite in tutta Italia.

Il ministero delle Piccole Opere per ora è un’utopia teorizzata da un piccolo gruppo di amministratori locali virtuosi, il cui rappresentante, Marco Boschini, ne ha dettagliato il programma in un’intervista presente su questo nuovo numero del Monthly Report. Un progetto concreto e dedicato a tutti i cittadini che difficilmente vedrà la luce fino a che la politica italiana sarà impegnata a vagheggiare sulla necessità indifferibile di costruire grandi opere costosissime, che nel nostro Paese solitamente si trasformano in bancomat per grandi aziende costruttrici e criminalità organizzata. Eppure i dati sullo stato del nostro territorio sono allarmanti: nessun altro Paese europeo mette così tanto a rischio la propria economia e i propri abitanti a causa dell’incapacità di prendersi cura delle montagne, delle città e dei corsi d’acqua. Un’altra Italia possibile passa anche, forse soprattutto, da qui.

L’indice del nuovo numero:

  • Italia in dissesto: i dati di una emergenza non più derogabile
  • Utopia, cioè il non luogo
  • L’Italia miope si sta giocando le proprie ricchezze: spiagge e beni culturali
  • Quella “imperfezione genetica” della politica italiana che costa vite e soldi pubblici
  • Esiste un’Italia responsabile: l’esempio della Puglia
  • La battaglia dei sindaci virtuosi, intervista a Marco Boschini
  • L’impatto del cambiamento climatico sul dissesto idrogeologico
  • Un’altra edilizia è possibile?
  • Imparare dal passato: le soluzioni basate sulla natura possono salvarci
  • La tecnologia non è che un passo per la cura del territorio

Il mensile, in formato PDF, può essere scaricato dagli abbonati a questo link: https://www.lindipendente.online/monthly-report/

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