venerdì 29 Marzo 2024

Putin ha ritirato il decreto che assicurava l’integrità territoriale alla Moldavia

Il presidente russo Vladimir Putin ha revocato un decreto firmato il 7 maggio 2012 contenente le linee guida da seguire in materia di politica estera. Oltre a ribadire il rispetto dei principi fondamentali delle Nazioni Unite e una maggiore cooperazione con Unione europea e Stati Uniti, la norma sosteneva la sovranità della Moldavia nell’ambito delle politiche sul futuro della Transnistria, regione al confine con l’Ucraina amministrata da separatisti filo-russi. La decisione arriva a pochi giorni dalle dimissioni del primo ministro moldavo Natalia Gavrilita e dalle proteste contro Maia Sandu, presidente della Repubblica. Quest’ultima, in un intervento al Parlamento, ha denunciato «la possibilità di una sovversione russa nel Paese», invitando Mosca a ritirare le sue truppe stanziate in Transnistria dal 1992. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ricordando a Chisinau che «la Russia è stata ed è parte attiva negli affari della regione», ha ammesso che le relazioni tra i due Paesi sono «estremamente tese».

La revoca del decreto da parte di Putin è soltanto l’ultimo tassello di una escalation acuitasi nelle ultime settimane. Ad alimentare la tensione tra Mosca e Chisinau è stata la nascita del nuovo governo moldavo. Quest’ultimo, così come il suo predecessore, presenta una chiara connotazione filo-occidentale; caratteristica che l’avrebbe portato, secondo Maia Sandu, al centro di mire russe, con il Cremlino che vorrebbe un governo affine per esercitare pressioni sull’Ucraina dal sud e allontanare il Paese dall’orbita occidentale. La revoca del decreto può essere dunque considerata non come l’inizio di un’invasione totale bensì come l‘invio di un messaggio politico al Paese, che a giugno 2022 ha ottenuto dall’Unione europea lo status di membro candidato. In nome di tale avvicinamento, il ministro degli Esteri moldavo Nico Popescu si è recato a Bruxelles per chiedere di includere nel prossimo pacchetto di sanzioni anche gli oligarchi e i politici coinvolti nel tentativo di destabilizzare la Moldavia.

Se da un lato, con il decreto firmato nel 2012, la Russia sosteneva formalmente l’integrità territoriale della Moldavia, dall’altro ha rappresentato, a partire dall’accordo che ha congelato la guerra civile tra la Transnistria e lo Stato centrale, il garante della situazione de facto che ha visto la regione esistere con il contributo dei propri peackeeper (circa 1500 militari). Così, a seconda dell’alternanza dei governi in Moldavia, la presenza russa in Transinistria è stata più o meno tollerata. Almeno fino al 2020, quando l’ascesa al potere delle forze liberali ed europeiste e la sconfitta dell’ex presidente filo-russo Igor Dodon ha riportato Chisinau sulla posizione di ritenere sempre meno legittima la presenza russa in Transnistria.

La tensione continua a crescere nelle ultime ore. In Transnistria, si sono registrati degli attacchi al ministero della Difesa oltre che a due antenne di emittenti filo-russe. Le autorità separatiste, così come quelle centrali, hanno dunque convocato il Consiglio di sicurezza, allertando le forze militari lungo il fiume Nistro. Nella capitale moldava, si è registrata una massiccia protesta nei confronti dello Stato per la gestione della crisi economica, che ha portato l’inflazione al 30% e ridotto notevolmente il potere d’acquisto dei cittadini. Durante la manifestazione organizzata dal partito filo-russo Shor la presidente Maia Sandu è stata accusata di essere troppo filo-occidentale e vicina alla NATO. Di tutta risposta, le autorità statali hanno bollato la protesta come parte del piano di destabilizzazione russo.

[di Salvatore Toscano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI