Il giudice della Corte suprema del Brasile, Alexandre de Moraes ha varato una stretta sui social dopo il tentato golpe dello scorso 8 gennaio da parte dei sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro. Moraes ha usato le ampie prerogative di ‘polizia’ previste nella Costituzione del 1988 per la Corte suprema brasiliana, per indagare, perseguire e arrestare migliaia di comuni cittadini, oltre che congelare conti correnti di imprenditori presunti finanziatori di gruppi sovversivi e sospendere profili delle reti sociali di persone accusate di minacciare la democrazia. Una condotta che alcuni accusano essere contraria alla democrazia e che altri ritengono necessaria per ripristinare l’ordine in seguito ai tentativi di insurrezione. Diverse personalità hanno lanciato l’allarme democrazia in Brasile, tra cui il giornalista premio Pulitzer, Glenn Greenwald, e il proprietario di Tesla, ELon Musk. Il New York Times, invece, ha aperto un filone di indagine realizzando una serie di reportage sul tema.