venerdì 19 Aprile 2024

La base militare nel parco non si farà: Draghi fermato dalla mobilitazione popolare

Il Governo è stato costretto a fare un passo indietro: la base militare che sarebbe dovuta sorgere all’interno della Riserva naturale di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli per il momento non si farà. È stato infatti accolto l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle e siglato dal vicecapogruppo Riccardo Ricciardi, che propone di “valutare un luogo alternativo per l’infrastruttura militare di Coltano (Pisa)”. La decisione del Governo di costruire la base nell’area verde aveva suscitato, nei giorni scorsi, una decisa opposizione politica e della società civile.

Con un decreto siglato il 14 gennaio e passato del tutto inosservato sino alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 23 marzo, il premier Mario Draghi e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini avevano deciso di destinare parte dell’area protetta del parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli alla costruzione di una nuova base militare. La struttura, che avrebbe dovuto ospitare i carabinieri del gruppo paracadutisti Tuscania e le unità cinofile, avrebbe occupato un’area di circa 70 ettari, con conseguenze “irreversibili” sulla fauna e sulla flora locali. Il costo, stimato intorno ai 190 milioni di euro, sarebbe stato coperto da parte dei fondi del PNRR.

La decisione del Governo ha colto di sprovvista anche l’amministrazione del Parco, tenuta all’oscuro della cosa. In pochissimo tempo ne è sorta una mobilitazione composta dalla società civile, dalle associazioni ambientaliste e da membri delle istituzioni che si è fermamente opposta alla deturpazione del parco, un polmone verde di 23 mila ettari dall’enorme valore naturalistico e storico. Una petizione lanciata sul sito change.org per dire “no” al progetto ha raccolto in pochi giorni quasi 100 mila firme.

Così, quando il M5S ha presentato all’esecutivo un ordine del giorno nel quale veniva proposto di valutare “un luogo alternativo” per la costruzione dell’infrastruttura, il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè ha accolto la richiesta. Ricciardi, vicecapogruppo del Movimento, ha dichiarato che, pur essendo la difesa nazionale “una priorità”, tuttavia allo stesso modo lo è “la tutela ambientale del nostro territorio” e che in questo momento “la costruzione di tale struttura non risulterebbe coerente né con il dettato costituzionale né con gli obiettivi del PNRR”.

Sia chiaro, in qualche modo la base militare dovrà essere realizzata comunque. Nei prossimi giorni avrà luogo una riunione tra la Regione Toscana e il Comando generale di Firenze, per passare al vaglio le alternative possibili. Secondo il presidente della Regione Eugenio Giani una soluzione potrebbe essere quella di riqualificare parte degli immobili del comune di Coltano ed espropriare l’area privata dell’Ospedaletto, dove si trova uno degli ospedali della città, in quanto misura già prevista dal piano regolatore della città di Pisa.

[di Valeria Casolaro]

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