La giornata del 4 aprile 2022 segna una data storica nella lotta per i diritti in Italia. I due carabinieri autori del brutale pestaggio di Stefano Cucchi, che ne causò la morte in appena una settimana, sono stati condannati in via definitiva a 12 anni di carcere. Un traguardo che segna un punto finale nella vicenda della famiglia Cucchi, da più di un decennio in lotta perché la verità sotto gli occhi di tutti divenisse anche verità giudiziaria. Una vittoria parziale, tuttavia, che aspetta ancora un giudizio definitivo per gli altri carabinieri coinvolti nella vicenda, tra omertà e insabbiamen...
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Bell’Articolo, giusto ricordare sempre queste persone innocenti che sono state uccise o gravemente ferite in modo gratuito dallo Stato, che dovrebbe tutelarci tutti.. Lo Stato dimostra di essere Criminale, Omertoso, Ipocrita e Autoreferenziale, assolutamente disinteressato ai suoi cittadini, uno Stato assolutamente privo di Valori. Oggi più che mai. I Poliziotti non possono dare libero sfogo alla loro rabbia e violenza repressa: devono essere formati, oltre che sulle manovre per non ferire o uccidere nel bloccare le persone, anche a livello psicologico, per avere chiarissimi alcuni concetti di base, in modo che anche in situazioni pericolose o di stress agiscano sempre correttamente e senza infliggere violenze inutili: per poter esercitare la loro professione devono riconoscere immediatamente la Violenza e sapere cosa è giusto fare in qualunque situazione pericolosa. I colleghi che assistono ad un pestaggio sono complici e criminali anche se poi si dissociano: dovrebbero intervenire prontamente per evitare una violenza gratuita, perchè è il loro mestiere. Purtroppo in questo Sistema di Merda solo la Famiglia, forse gli Amici possono tutelarci da uno Stato sempre più Criminale, come dimostrano le vicende dei familiari che tenacemente hanno chiesto Verità e Giustizia, qualche volta ottenendola, come finalmente per Stefano Cucchi.
Pazzesco, veramente spaventoso. E come dice il commento sopra purtroppo è solo uno degli innumerevoli aspetti di uno stato da cui è impossibile sentirsi tutelati, dal quale è più urgente mettersi al sicuro, purtroppo.
Siamo un paese che sta andando alla deriva, ci accorgiamo ogni giorno che passa che il rispetto e la tutela del cittadino non è una priorità di questo stato. Ora come ora ne è solo un ostaggio