giovedì 25 Aprile 2024

Cosenza: manifestano contro il Governo Draghi, colpiti da una raffica di multe

I partecipanti alla manifestazione contro il Governo Draghi svoltasi lo scorso 4 dicembre 2021 a Cosenza stanno ricevendo in queste ore un gran numero di multe, motivate dal mancato rispetto delle misure di distanziamento sociale. Si tratta di un provvedimento, denuncia il sindacato USB Confederazione Cosenza, che segue numerose altre misure repressive, anche di natura penale, attuate nei confronti di attivisti di comitati locali e sindacali. I lavoratori, che tentavano di riportare l’attenzione del Governo sulla critica situazione occupazionale e lavorativa e sulle problematiche della Regione, si trovano così ad essere sanzionati per aver manifestato il proprio dissenso.

Stanno fioccando a centinaia le multe sui manifestanti cosentini che, il 4 dicembre scorso, si erano riuniti per sfilare in un corteo regolarmente autorizzato e protestare contro le decisioni del Governo Draghi. A denunciarlo è stata una nota diffusa dal sindacato USB Confederazione Cosenza. Le sanzioni amministrative, dal valore di centinaia di euro, sono motivate dal mancato rispetto delle misure di distanziamento sociale durante lo svolgersi della manifestazione. “Non solo foto e video smentiscono facilmente” scrive USB, “ma a sottolineare la pretestuosità di questi provvedimenti basta il fatto che a pochi metri di distanza migliaia di cosentini, alle prese con lo shopping natalizio, affollavano corso Mazzini”.

I lavoratori che si trovavano in piazza il 4 dicembre protestavano per la poca attenzione mossa dal Governo Draghi nei confronti della “regione più povera d’Italia”, dalla quale centinaia di giovani sono costretti a spostarsi ogni anno per avere prospettive di vita migliori. I manifestanti chiedevano così al Governo iniziative che migliorassero le prospettive lavorative e occupazionali in una realtà dove “quasi tutti i lavoratori dipendenti operano nella maggior parte dei casi con contratti illegittimi, sottopagati, sottoposti perennemente a ricatti resi possibili dai tassi altissimi di disoccupazione”.

Il sindacato USB definisce la decisione della questora Petrocca e del dirigente della Digos De Marco di sanzionare i manifestanti un “preoccupante attacco” alle attività svolte dalle organizzazioni sociali e sindacali e “ai diritti sanciti dalla Costituzione”, che “contribuisce ad aggravare il clima da caccia alle streghe che si registra in città”.

L’agibilità democratica è fortemente minata” denuncia il sindacato. La tendenza a muoversi in questo senso non è di certo nuova per questo esecutivo, dal momento che vi è stato un notevole dispiegamento delle Forze dell’Ordine per sopire le iniziative di protesta in diversi contesti, a partire da scuole e università. E in un Paese democratico il diritto fondamentale ad esprimere dissenso non può certo essere silenziato da azioni coercitive e punitive.

[di Valeria Casolaro]

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4 Commenti

    • …no, che abbiamo già fatto! D’altronde la maggioranza degli italiani terrorizzata è andata a vaccinarsi ed ora accetta supinamente qualunque decisione del governo…nemmeno il primo governo Mussolini poteva contare su un consenso così grande…

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