martedì 16 Aprile 2024

La Commissione parlamentare non indagherà sulla gestione della pandemia in Italia

La Camera dei deputati ha recentemente dato il via alla discussione generale sulla proposta di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia, la quale però non indagherà sulla gestione dell’emergenza da parte del governo italiano. Tramite una serie di emendamenti presentati da alcuni deputati nelle Commissioni affari esteri e affari sociali, ed approvati lo scorso 8 luglio, è stato infatti modificato il lavoro del collegio endorganico, che avrà ad oggetto esclusivamente il periodo antecedente alla dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale da parte dell’Oms (30 gennaio 2020). In pratica, sarà preso in considerazione solo l’operato della Cina, l’unico Paese in cui il Covid si è manifestato prima di tale data. Inoltre, tramite queste modifiche è stata anche abolita la valutazione da parte della Commissione delle misure predisposte dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Si tratta di un vero e proprio stravolgimento dei compiti che il testo istitutivo prevedeva per la Commissione d’inchiesta. Quest’ultima infatti avrebbe dovuto indagare «sulle cause dello scoppio del Sars-CoV2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall’Oms per evitare la propagazione nel mondo», il che avrebbe permesso di fare luce, tra le altre cose, sull’operato dello Stato italiano. Ora, però, non sarà più possibile indagare sulla gestione italiana della pandemia a causa del limite temporale stabilito tramite gli emendamenti, di cui non vi era traccia nel vecchio testo.

È per questo, quindi, che si è scatenata l’ira dei familiari di alcune delle vittime da Covid, che pretendono chiarezza. Si tratta di uno «schiaffo morale e indecente ai familiari», ha affermato a tal proposito Consuelo Locati, l’avvocato che guida il pool dei legali dei parenti delle vittime, i quali sono impegnati nella causa civile contro il Governo, il ministero della Salute e la Regione Lombardia e stanno cercando di dimostrare che molte vite si sarebbero potute salvare se si fosse agito diversamente. Inoltre, anche il consulente legale dei familiari delle vittime, Robert Lingard, si è espresso a riguardo parlando di una «ingegnosa operazione di propaganda per gettare fumo negli occhi dei cittadini, un’operazione di omertà spacciata per verità».

Infine, una reazione vi è stata anche da parte dei deputati di Fratelli d’Italia, l’unico partito a non approvare i correttivi in questione. «Una vera e propria farsa per impedire di indagare sulle responsabilità politiche di quanto avvenuto», ha affermato Giorgia Meloni, che ha condiviso sui social un video in cui un altro deputato di Fdi, Galeazzo Bignami, definisce la vicenda «un insabbiamento istituzionale» finalizzato ad evitare che si indaghi nei confronti del governo per questioni come la non valorizzazione delle cure domiciliari o il mancato aggiornamento del piano pandemico. A tal proposito, va infatti ricordato che alle terapie domiciliari si è opposto proprio il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, mentre il piano pandemico non viene aggiornato dal 2006. Ad ogni modo, però, si tratta solo di alcuni degli interrogativi che sono destinati a rimanere senza risposta.

[di Raffaele De Luca]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

5 Commenti

  1. Io penso che tra qualche anno verrà tutto fuori. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ricordatelo. Ora la questione è ancora troppo fresca ma prima o poi la verità uscirà, ne sono convinta

  2. Zambon lo aveva anticipato praticamente in diretta sabato alla presentazione del suo libro (Il pesce piccolo) qui ad Aosta esternando il suo disappunto e confermando l’enorme problema del conflitto di interessi qui in Italia…niente di nuovo Purtroppo… E se facessimo come i francesi??

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI