- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

La Commissione parlamentare non indagherà sulla gestione della pandemia in Italia

La Camera dei deputati ha recentemente dato il via alla discussione generale sulla proposta [1] di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia, la quale però non indagherà sulla gestione dell’emergenza da parte del governo italiano. Tramite una serie di emendamenti presentati da alcuni deputati nelle Commissioni affari esteri e affari sociali, ed approvati lo scorso 8 luglio, è stato infatti modificato il lavoro del collegio endorganico, che avrà ad oggetto esclusivamente il periodo antecedente alla dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale da parte dell’Oms (30 gennaio 2020). In pratica, sarà preso in considerazione solo l’operato della Cina, l’unico Paese in cui il Covid si è manifestato prima di tale data. Inoltre, tramite queste modifiche è stata anche abolita la valutazione da parte della Commissione delle misure predisposte dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Si tratta di un vero e proprio stravolgimento dei compiti che il testo istitutivo prevedeva per la Commissione d’inchiesta. Quest’ultima infatti avrebbe dovuto indagare «sulle cause dello scoppio del Sars-CoV2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall’Oms per evitare la propagazione nel mondo», il che avrebbe permesso di fare luce, tra le altre cose, sull’operato dello Stato italiano. Ora, però, non sarà più possibile indagare sulla gestione italiana della pandemia a causa del limite temporale stabilito tramite gli emendamenti, di cui non vi era traccia nel vecchio testo.

È per questo, quindi, che si è scatenata l’ira dei familiari di alcune delle vittime da Covid, che pretendono chiarezza. Si tratta di uno «schiaffo morale e indecente ai familiari», ha affermato a tal proposito Consuelo Locati, l’avvocato che guida il pool dei legali dei parenti delle vittime, i quali sono impegnati nella causa civile [2] contro il Governo, il ministero della Salute e la Regione Lombardia e stanno cercando di dimostrare che molte vite si sarebbero potute salvare se si fosse agito diversamente. Inoltre, anche il consulente legale dei familiari delle vittime, Robert Lingard, si è espresso a riguardo parlando di una «ingegnosa operazione di propaganda per gettare fumo negli occhi dei cittadini, un’operazione di omertà spacciata per verità».

Infine, una reazione vi è stata anche da parte dei deputati di Fratelli d’Italia, l’unico partito a non approvare i correttivi in questione. «Una vera e propria farsa per impedire di indagare sulle responsabilità politiche di quanto avvenuto», ha affermato Giorgia Meloni, che ha condiviso sui social un video [3] in cui un altro deputato di Fdi, Galeazzo Bignami, definisce la vicenda «un insabbiamento istituzionale» finalizzato ad evitare che si indaghi nei confronti del governo per questioni come la non valorizzazione delle cure domiciliari o il mancato aggiornamento del piano pandemico. A tal proposito, va infatti ricordato che alle terapie domiciliari si è opposto proprio il ministero della Salute [4], guidato da Roberto Speranza, mentre il piano pandemico non viene aggiornato dal 2006. Ad ogni modo, però, si tratta solo di alcuni degli interrogativi che sono destinati a rimanere senza risposta.

[di Raffaele De Luca]