Ha preso il via nelle prime ore della mattina di oggi, 13 ottobre, lo scambio di ostaggi tra Israele e le sigle della resistenza palestinese. In cambio degli ultimi 20 ostaggi israeliani rimasti vivi nella Striscia di Gaza e dei corpi dei deceduti, verranno infatti rilasciati circa 2000 palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane, tra i quali membri di Hamas, del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e della Jihad Islamica. I primi sette ostaggi israeliani sono stati consegnati nelle mani della Croce Rossa questa mattina e sono rientrati in Israele. Degli ostaggi palestinesi, 1700 circa provengono da Gaza, mentre 250 stavano scontando sentenze a vita: di questi ultimi, un centinaio dovrebbero essere trasferiti in Cisgiordania, 15 a Gerusalemme Est e i restanti a Gaza. Una grande folla si è radunata a Ramallah, in Cisgiordania, e Khan Younis, presso l’ospedale Nasser (nel sud della Striscia), per accogliere i propri cari di ritorno dalle carceri israeliane. Nel frattempo, il presidente statunitense Donald Trump è atterrato all’aeroporto di Ben Gurion, a Tel Aviv.
Ore 19:11 – Terminato il vertice. Trump: ok Hamas forza di polizia
Nel suo intervento davanti ai giornalisti, il presidente egiziano al Sisi ha affermato di «sognare un Medio Oriente senza armi» e ha consegnato a Trump L’Ordine del Nilo, la più grande onorificenza del Paese. Ha poi preso la parola Trump, che ha affermato che Hamas manterrà il proprio ruolo come forza di polizia a Gaza per un «certo tempo» senza fornire confini temporali precisi.
Ore 18:31 – L’accordo è stato firmato
L’Emiro del Qatar, Erdogan, Trump e il presidente egiziano Al Sisi hanno firmato il documento dell’accordo. Dopo la firma, Trump ha tenuto un discorso ringraziando tutti i presenti. Terminato il discorso, è iniziata una riunione a porte chiuse tra tutti i leader presenti.
Ore 18:22 – Il vertice è iniziato
Il vertice di Sharm el Sheikh per l’accordo è iniziato. Presenti in sala rappresentanti da Stati Uniti ed Egitto, che presiederanno l’incontro, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia, Norvegia, Ungheria, Cipro, Turchia, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Autorità Nazionale Palestinese, Giordania, Bahrein, Iraq, Kuwait, Oman, Armenia, Azerbaigian, Canada, Giappone, India, Indonesia e Pakistan. Tra i nomi noti, anche l’ex premier britannico Tony Blair.
Ore 17:50 – Al Sisi: a novembre vertice per la ricostruzione
Il presidente egiziano al Sisi ha dichiarato che a novembre l’Egitto ospiterà un vertice per la ricostruzione della Striscia, a cui ha invitato tutti i partecipanti al summit previsto per oggi. L’annuncio di al Sisi è arrivato in seno all’incontro a due che sta tenendo con Trump davanti ai giornalisti.
Ore 17:27 – Trump: la fase due è già iniziata
“La fase due dell’accordo a Gaza è già iniziata”. Sono queste le parole utilizzate da Donald Trump nella conferenza stampa che precede l’incontro di Sharm el-Sheikh. Non è chiaro esattamente cosa intenda Trump con questa affermazione. Il suo piano prevede un percorso a 20 punti per raggiungere la pace nella Striscia; la seconda fase prevedrebbe l’istituzione di un corpo internazionale per gestire Gaza e i negoziati per il disarmo della Striscia e di Hamas.
Ore 16:50 – Hamas rilascerà i corpi di 4 ostaggi
Le brigate di Al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno annunciato che oggi rilasceranno i corpi di 4 dei 28 ostaggi defunti a Israele. La notizia non è stata accolta con favore dai ministri estremisti israeliani, che volevano la consegna di tutti i corpi entro il tramonto. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha parlato di una “violazione degli accordi”, e affermato che la mancata consegna di tutti i corpi sarà trattata come un mancato rispetto dei patti.
Ore 16:30 – Trump è arrivato in Egitto
L’aereo di Trump è arrivato all’aeroporto di Sharm el-Sheikh, dove è stato accolto dal presidente egiziano Al Sisi. Meloni, Macron, Starmer ed Erdogan e i rappresentanti qatarioti sono già arrivati in Egitto.
Ore 15:30 – L’Air Force One decolla verso l’Egitto
L’aereo presidenziale statunitense è partito verso Sharm el-Sheikh, dove oggi si terrà la firma dell’accordo di pace tra i mediatori. Tra i presenti, Donald Trump e il presidente egiziano al Sisi, che presiederanno l’incontro. Con loro, tra gli altri, rappresentanti qatarioti, il presidente turco Erdogan, il Segretario Generale della NATO Guterres, il presidente francese Macron, il primo ministro del Regno Unito Starmer, e gli omologhi di Spagna e Italia Sanchez e Meloni.
Dopo la ratifica dei mediatori è previsto un altro incontro tra Trump, al Sisi e leader e rappresentanti di decine di Paesi arabi e islamici.
Ore 15:20 – I bus arrivano all’ospedale medico di Nasser
I pullman pieni di ostaggi palestinesi entrati a Khan Younis sono arrivati all’ospedale di Nasser, situato nel medesimo Governatorato. Dalle informazioni disponibili non è ancora chiaro quante persone siano arrivate nella Striscia, ma le immagini mostrano almeno 4 bus pieni di persone.
Ore 14:45 – Iniziano ad arrivare i primi pullman di palestinesi a Gaza
Gli ostaggi palestinesi iniziano ad arrivare nella Striscia. Secondo quanto comunica il gruppo di sostegno ai detenuti palestinesi Samidoun i primi pullman di ostaggi hanno attraversato il valico di Kerem Shalom (tra Israele, Gaza ed Egitto) attorno alle 14:15. Verso le 14:40, riporta Quds News, i bus sono giunti a Khan Younis, il secondo Governatorato più a sud della Striscia.
Ore 14:40 – Durante il discorso di Trump è scoppiato brevemente il caos
Durante il discorso di Trump, i deputati del partito Hadash Ayman Odeh e Ofer Cassif sono stati allontanati per avere esposto un cartello con la scritta “genocidio”. Odeh e Cassif hanno iniziato a esporre il cartello mentre gli altri deputati hanno rumoreggiato e battuto le mani sui banchi, creando una situazione di confusione nell’aula, che ha interrotto brevemente il discorso del presidente. Hadash è un partito di sinistra che si definisce “non-sionista”, a favore dei diritti del popolo palestinese. In passato, Odeh e Cassif sono già finiti in mezzo alla bufera mediatica per avere contestato il governo Netanyahu e il genocidio in Palestina, venendo anche rimossi temporaneamente dal loro incarico.
Ore 14:24 – Concluso il discorso di Trump
l presidente Trump ha concluso il suo discorso al parlamento israeliano augurandosi che il futuro “sia degno della nostra eredità”.
Ore 13:30 – Il discorso di Trump alla Knesset: “oggi alba storica per il Medioriente”
Il presidente USA Donald Trump ha iniziato il suo discorso al parlamento israeliano, definendo la giornata odierna “una storica alba per il Medioriente”. Il presidente ha ringraziato il mondo arabo che ha contribuito “per fare pressione su Hamas e liberare gli ostaggi”, definendo l’operazione “una storica vittoria per Israele”. Durante il discorso Ayman Odeh, membro del parlamento, ha interrotto Trump brevemente per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina. “Solo la fine dell’occupazione e il riconoscimento dello Stato di Palestina accanto a Israele porteranno giustizia, pace e sicurezza a tutti” aveva scritto Odeh sul proprio account X.
Ore 12:30 – Media: tutti i prigionieri palestinesi liberati
Il quotidiano israeliano Times of Israel riporta che tutti i 2000 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane la cui liberazione era prevista nell’ambito degli accordi di cessate il fuoco sono stati rilasciati: tra questi vi sono i 250 condannati all’ergastolo e altri 1718 arrestati nel corso dell’offensiva militare israeliana contro Gaza.
Ore 11:30 – Bus con prigionieri palestinesi arriva a Ramallah: migliaia ad accoglierli
I primi pullman con a bordo alcuni degli ostaggi palestinesi sono giunti a Ramallah, in Cisgiordania, mentre alcuni pullman sono in viaggio dalla prigione di Negev, nel sud di Israele. Al loro arrivo, sono stati accolti da migliaia di persone in festa.
Ore 11:20 – IDF spara gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro palestinesi in attesa degli ostaggi
Associated Press riporta che nei pressi della prigione di Ofer, in Cisgiordania, un veicolo corazzato dell’esercito israeliano ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i palestinesi in attesa del ritorno dei prigionieri, mentre alcuni droni volavano sulle loro teste. Subito dopo, sono stati diffusi volantini nei quali veniva riportato che chiunque appoggiasse quelle che vengono definite da Israele “organizzazioni terroristiche” palestinesi sarebbe stato arrestato. “Siete stati avvisati” riporta il volantino, che AP riferisce di aver visionato.
Ore 11:10 – Meloni: “giornata storica, ora nuova fase”
In un messaggio diffuso sui propri social, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito quella odierna una “giornata storica”, affermando che la liberazione degli ostaggi israeliani è “un risultato straordinario, frutto della determinazione della diplomazia internazionale e dell’attuazione della prima fase del Piano di pace del presidente americano Donald Trump”. Ora, aggiunge Meloni, inizia una “nuova fase”, ovvero “consolidare il cessate il fuoco e dare piena attuazione all’accordo per costruire un futuro di pace e stabilità duratura”, un programma che “L’Italia continuerà a sostenere con convinzione”.
Ore 11:00 – Turmp ai giornalisti: “la guerra è finita”
Ripetendo quanto già dichiarato a bordo del suo Air Force One, in partenza per Tel Aviv, durante la visita alla Knesset il presidente Trump ha risposto affermativamente alla domanda “La guerra è ufficialmente finita?”.
Ore 10:25 – Attesa a Gaza e in Cisgiordania per l’arrivo degli ostaggi
Nella Striscia di Gaza le famiglie attendono il rientro dei propri cari dalle prigioni israeliane. L’Ufficio Stampa del Governo palestinese ha riferito ai media che “circa 7 mila dipendenti del governo stanno partecipando ai preparativi per dare il benvenuto ai palestinesi detenuti che dovranno essere rilasciati nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco”. Nel video, una madre attende il rientro del proprio figlio a Gaza.
Ore 10:15 – Trump arriva alla Knesset
Il presidente Trump è arrivato alla Knesset, dove terrà un discorso. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ringraziato Trump “per tutto quello che ha fatto per riportare a casa i nostri ostaggi” e “per l’impegno nel costruire un futuro migliore e di pace nella nostra regione”.
Ore 10:05 – Media israeliani: prigione di Ofer prepara liberazione di 250 ostaggi
Times of Israel riporta che la prigione di Ofer, in Cisgiordania, sta preparando i 250 prigionieri condannati all’ergastolo che dovranno essere liberati oggi, insieme ad altri 1718 detenuti di Gaza che verranno liberati dalla prigione di Ketziot, nel Negev. I prigionieri di Ofer, tutti detenuti perchè accusati di aver condotto attacchi mortali, dovrebbero rientrare in Cisgiordania attraverso il checkpoint di Beitunia, vicino a Ramallah. Sette prigionieri saranno scortati a Gerusalemme Est, presso le proprie abitazioni, mentre altri sette saranno espulsi all’estero. Alle famiglie dei detenuti di Gerusalemme Est, convocate questa mattina nel quarier generale della polizia, sarebbe stato intimato di non festeggiare.
Ore 10:00 – Migliaia i palestinesi ancora nelle carceri israeliane in condizioni disumane
Si stima che siano ancora decine di migliaia i palestinesi incarcerati nelle prigioni israeliane, tra i quali moltissimi bambini, detenuti in condizioni disumane, sottoposti a torture quotidiane e trattamenti degradanti. Il numero è incerto, ma si stima si aggiri intorno alle 10 mila persone (prima del 7 ottobre 2023 il numero stimato era di circa cinquemila). La metà si trova in detenzione amministrativa, ovvero si trova rinchiusa senza processo, senza accuse e senza la possibilità di vedere tutelato il proprio diritto a una difesa equa. Molti si trovano in carcere semplicemente per aver espresso solidarietà ai gazawi. Come raccontato da un ex detenuto palestinese a L’Indipendente, le celle sono sovraffollate, le condizioni igieniche pessime (“ho ricevuto lo shampoo sei volte in un anno”, racconta) e il cibo distribuito dai militari non è sufficiente per sfamare le persone, mentre i pestaggi e altre forme di tortura sono all’ordine del giorno.
Ore 9:45 – Media palestinesi: tutti gli ostaggi israeliani consegnati alla Croce Rossa
Secondo quanto riferito da Quds Network, tutti gli ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza sono stati consegnati alla Croce Rossa. Al momento, secondo quanto riferiscono corrispondenti di Al-Jazeera, i mezzi della ICRC si trovano a Deir el-Balah per trasportare gli ostaggi fuori dalla Striscia.
Ore 9:00 – Il presidente Trump è atterrato a Ben Gurion
Il presidente Donald Trump è atterrato all’aeroporto di Ben Gurion e nelle prossime ore incontrerà le famiglie degli ostaggi e terrà un discorso alla Knesset.
Ore 8:57 – Il video del rilascio degli ostaggi israeliani
I palestinesi a Gaza fischiano e cantano mentre i veicoli della Croce Rossa con a bordo i primi sette ostaggi lasciano la Striscia di Gaza verso Israele.
Ore 8:40 – L’IDF riceve i sette ostaggi
L’IDF ha fatto sapere che la Croce Rossa ha in custodia i primi sette ostaggi israeliani e li sta trasferendo verso l’esercito e le forze di sicurezza israeliane a Gaza. Gli ostaggi verranno poi caricati su elicotteri e trasferiti in Israele.
Ore 8:30 – Le brigate Al-Qassam hanno rilasciato la lista degli israeliani che verranno liberati
Le brigate Al-Qassam hanno reso pubblica la lista di ostaggi israeliani ancora vivi che verranno rilasciati oggi dalla resistenza palestinese: Elkana Bohbot, Matan Angrest, Avinatan Or, Yosef-Haim Ohana, Alon Ohel, Evyatar Davud, Guy Gilboa-Dalal, Rom Braslavski, i gemelli Gali e Ziv Berman, Eitan Mor, Segev Kalfon, Maxim Herkin, Eitan Horn, Bar Kupershtein, Omri Miran e i fratelli David e Ariel Cunio, oltre ai soldati Nimrod Cohen e Matan Zangauker.
Ore 7:00 – Gaza si prepara a ricevere gli ostaggi rilasciati
Presso l’ospedale Nasser di Khan Younis, nel Sud della Striscia, sono iniziati i preparativi per accogliere i prigionieri palestinesi che verranno rilasciati.
Ore 5:00 – La Croce Rossa inizia le operazioni di scambio
In un comunicato stampa, la Croce Rossa ha fatto sapere di aver iniziato una “delicata operazione miltifase” per lo scambio degli ostaggi israeliani con i prigionieri palestinesi.









