Thailandia e Cambogia si sono accusate vicendevolmente di avere aperto il fuoco lungo il confine. Gli scontri sono avvenuti in un territorio conteso, e hanno portato all’uccisione di un soldato cambogiano e al ferimento di altri tre militari. I combattimenti arrivano in un momento di tensione tra i due Paesi: la Thailandia ha recentemente sospeso l’entrata in vigore della tregua firmata con la mediazione di Trump dopo gli scontri dello scorso luglio, in cui i due Paesi si sono cambiati attacchi aerei. Bangkok ha chiesto le scuse di Phnom Penh dopo che un soldato è rimasto gravemente ferito a causa dell’esplosione di un mina.
Von der Leyen vuole una super-intelligence UE sotto il controllo della Commissione
Ursula von der Leyen ha avviato l’istituzione di un nuovo organismo di intelligence sotto il controllo diretto della Commissione. L’obiettivo è quello di unificare le informazioni provenienti dalle diverse intelligence nazionali per migliorarne l’utilizzo e avere maggiori dati a disposizione. L’unità verrà costituita all’interno del segretariato generale della Commissione e prevede di assumere funzionari provenienti da tutta la comunità di spionaggio dell’UE così da raccogliere informazioni per scopi comuni, come riferito dal Financial Times (FT). Tuttavia, secondo alcune fonti, con ogni probabilità il piano sarà osteggiato dai governi nazionali, considerato che la condivisione di informazioni di intelligence è un argomento estremamente sensibile e che non è prevista un’agenzia di spionaggio sovranazionale. Il portavoce della Commissione europea, Balazs Ujvari, ha spiegato che «si sta valutando la creazione di una cellula dedicata all’interno del Segretariato Generale», che «integrerà il lavoro della Direzione per la sicurezza della Commissione e collaborerà strettamente con i rispettivi servizi del Servizio europeo per l’azione esterna».
La mossa si inserisce in un contesto di progressivo accentramento di potere nelle mani della Commissione e in particolare di Ursula von der Leyen. Il Centro di situazione e di intelligence dell’Unione europea (l’INTCEN), infatti, esiste già all’interno del Servizio di azione esterna (SEAE), guidato dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri, l’estone Kaja Kallas. Per questo l’iniziativa sarebbe osteggiata dagli stessi funzionari del SEAE, secondo il FT. Da quando la Kallas ha preso la direzione del SEAE, la presidente della Commissione, von der Leyen, avrebbe eroso progressivamente diverse competenze dell’Alto rappresentante per gli Affari esteri, cominciando con la nomina di un commissario per la Difesa all’interno del suo collegio e proseguendo con la creazione di una Direzione generale per il Mediterraneo che spazia fino al Golfo persico.
La procedura per la creazione di un’unità di intelligence guidata direttamente dalla Commissione è direttamente collegata al contesto geopolitico in cui si trova l’UE, che si sente minacciata dalla Russia e dalle presunte operazioni di guerra ibrida di Russia e Bielorussia, da un lato, e dal possibile disimpegno americano dal continente europeo per quanto riguarda la Difesa. Inoltre, secondo fonti ben informate, da tempo circolano dubbi sull’efficacia dell’INTCEN. Una fonte ha affermato che «I servizi di spionaggio degli Stati membri dell’UE sanno molto. Anche la Commissione ne sa molto. Abbiamo bisogno di un modo migliore per mettere insieme tutto questo ed essere efficaci e utili ai partner. Nell’intelligence, bisogna dare qualcosa per ottenere qualcosa».
L’iniziativa non sarebbe ancora stata comunicata formalmente a tutti i 27 Stati membri che, come anticipato, potrebbero non gradire la condivisione delle informazioni di spionaggio nazionali: Stati come la Francia, ad esempio, sono sempre stati reticenti nel condividere informazioni sensibili, mentre governi non completamente allineati alle politiche comunitarie come l’Ungheria potrebbero ulteriormente complicare la realizzazione della nuova unità controllata da von der Leyen.
Sebbene l’idea sia in fase di sviluppo e non sia ancora stata fissata una tempistica specifica per la concretizzazione dell’organismo, il piano svela la tendenza ad accentrare sempre di più il potere nelle mani dell’esecutivo comunitario e, in particolare, di Ursula von der Leyen, proprio ora che l’UE ha deciso di riarmarsi e di investire cifre ingenti nella Difesa. Il repentino mutamento negli equilibri geopolitici, il disaccoppiamento politico e militare voluto dagli Stati Uniti e la presunta minaccia russa hanno contribuito a una verticalizzazione del potere a scapito delle sovranità nazionali e, con ogni probabilità, della stessa sicurezza degli europei. Il riarmo e l’accentramento delle attività di intelligence per la guerra ibrida, infatti, non possono che portare a un inasprimento delle tensioni politiche e militari con Mosca.
Come scegliere frutta e verdura: i nutrienti segreti per cuore e cervello
In molti Paesi sviluppati le persone consumano in media quantità scarse o modeste di frutta e verdura, ma gli studi indicano che un’alimentazione ricca di questi alimenti può ridurre il rischio di gravi patologie, fra cui tumore al colon, cardiopatie, ictus. Per questo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare ogni giorno almeno 400g di frutta e verdura suddivise in cinque porzioni da 80g, facendo attenzione ad alternarle. Assumere solamente frutta non comporta infatti gli stessi benefici di salute, ma potrebbe anzi causare squilibri e predisporre a malattie metaboliche quali quelle del fegato (dovute all’eccesso di fruttosio) o al diabete. Al contrario, le verdure apportano meno zuccheri della frutta e sono al contempo più ricche di vitamine e sali minerali.
Quali frutti e verdure vanno bene?

Nelle 5 porzioni al giorno possono rientrare quasi tutti i tipi di frutta e verdura (fresche, cotte o surgelate) tranne gli amidacei – patate, patata dolce e castagne. Questi ultimi devono infatti rientrare in un computo a parte, che riguarda i carboidrati complessivi da assumere quotidianamente sulla base del proprio fabbisogno individuale e dello stile di vita (attivo o sedentario). I legumi possono rappresentare una delle cinque porzioni ma non di più, in quanto contengono anch’essi un discreto quantitativo di carboidrati a base di amido (piselli, ceci, fagioli, lupini). Si possono includere anche succhi e frullati, ma gli esperti consigliano di prepararli con un mix di frutta e verdura, non soltanto di frutta, e di limitarli a causa dell’elevato contenuto di zuccheri. Importante anche tenere a mente che assumere 100g di frutta fresca apportano molti meno zuccheri di una quantità equivalente di succo, nel quale vi è inoltre completa assenza di fibre. Nelle cinque porzioni possiamo anche includere la frutta secca, tenendo a mente che la varietà aiuta e facilita nel risultato e nella buona pratica dietetica.
Varietà e arcobaleno di cibi
I vari colori di frutta e verdura indicano la presenza di differenti sostanze chimiche, molte delle quali sono antiossidanti che proteggono dalle malattie. Consumare una varietà di frutta e verdure garantisce quindi l’apporto di sostanze nutritive essenziali fra cui vitamine, minerali e antiossidanti di diverso tipo e diversa funzionalità per l’organismo. Vediamo nel dettaglio a quali sostanze si associano i vari colori, con un occhio di riguardo a quelli che sono i cibi di stagione in questo periodo in Italia.

Viola e blu scuro. Questi colori sono dovuti a sostanze antiossidanti chiamate antociani. Dal punto di vista alimentare diverse sono le fonti di antociani, come i frutti di bosco, melanzane, uva rossa, radicchio, cavolo viola – con questi ultimi due che sono ora cibi di stagione. Gli antociani hanno effetto antiossidante, antinfiammatorio e antinvecchiamento a beneficio delle cellule del nostro organismo. In particolare, gioverebbero alla salute di vene e capillari, facilitando la microcircolazione e la salute dei vasi sanguigni e aiutando a prevenire vene varicose, cellulite, ipertensione, arteriosclerosi.

Rosso e amaranto. I cibi di questo colore contengono una sostanza antiossidante chiamata licopene che riduce il rischio di alcuni tumori. Particolarmente abbondante nel pomodoro e nei suoi derivati, è presente anche nell’anguria, pompelmo rosa, frutti rossi come la melagrana, mele rosse, cipolla rossa. Studi scientifici riportano la sua efficacia protettiva contro la degenerazione maculare, l’asma, l’aterosclerosi, l’ipertrofia prostatica, le malattie cardiache, la cataratta, i tumori di cervice uterina, colon retto, cervello, polmone, ovaio, reni, la gengivite, le ulcere da Helicobacter pylori, la pressione alta, l’infertilità maschile, la menopausa, la mucosite orale, il dolore pelvico, le ustioni solari e altri problemi. Inoltre, un’altra sostanza contenuta nel succo di melagrana, l’acido ellagico, possiede il più alto valore antiossidante contro i radicali liberi fra tutta la frutta e la verdura. E’ un frutto di stagione adesso, in Novembre, per cui è bene approfittarne per consumarlo sia nella versione in succo che in quella in grani. Il melograno è anche uno dei pochi frutti non trasformati dall’industria ed è biologico per natura, cresce sulle piante senza trattamenti chimici.

Verde. il colore verde è dovuto alla clorofilla, ma molti frutti e verdure di questo colore contengono sostanze antiossidanti portentose contro i tumori, come ad esempio la luteina e la zeaxantina contenute nei broccoli e in tutti i tipi di cavoli. Queste 2 sostanze sono particolarmente benefiche per la salute degli occhi. I cibi di colore verde sono generalmente anche ricchi di vitamina C ed E, betacarotene, acido folico, ferro, potassio, magnesio e calcio: tutti nutrienti fondamentali per la salute del nostro corpo, da quella del sistema nervoso a quella dell’apparato digerente, senza dimenticare il sistema immunitario e cardiovascolare. Cibi di stagione rappresentanti di questa categoria sono spinaci, bietole, cicoria, lattuga, finocchi, porri, broccoli e cavolo verza.
Giallo e arancione. Frutta e verdura di questo colore sono ricche di betacarotene. Carote, pompelmo, mais, zucca, peperoni, arance, limone, banane, albicocche sono tutti alimenti ricchi di questa sostanza. Il betacarotene è molto importante per il nostro organismo essendo anzitutto un ottimo antiossidante, capace di contrastare l’eccesso di radicali liberi, precursore di vitamina A, ha influssi benefici sulla vista e sulla pelle e permette alle ossa di crescere in modo omogeneo. Per questo una giusta assunzione di betacarotene è consigliabile soprattutto per i bambini e giovani nell’età della crescita. Cibi di stagione: cachi, zucca.
Frutti portentosi: il cachi

Il cachi è noto in Italia come un frutto dell’autunno, ma è interessante sapere che si tratta di un alimento antico usato nella medicina tradizionale cinese per oltre 2000 anni. La Medicina moderna ora ne ha studiato le proprietà. Questo frutto straordinario è ricco di sostanze antitumorali come proantocianidine, acido gallico, miricetina e catechine. Ma la sua vera arma segreta potrebbero essere i suoi livelli alle stelle del carotenoide betacriptoxantina: ha livelli 9 volte più alti del succo d’arancia appena spremuto. Quindi, considerate tutti di mangiare più cachi questo Autunno! E’ possibile essiccare i frutti con un essiccatore e quindi conservarli per lunghi periodi dell’anno. In Cina infatti si utilizzano anche i cachi essiccati, tutto l’anno. In Cina inoltre è d’uso preparare il tè con le foglie della pianta di cachi, che sono ricchissime appunto di flavonoidi antiossidanti che hanno mostrato negli studi scientifici una forte azione anti-cancro contro diversi tipi di tumori.
Milano, affitti fuori controllo, +102% per le Olimpiadi invernali
+102% in media a settimana per un appartamento da quattro persone in una delle zone centrali di Milano. +153% ad Assago, dove si trovano gli impianti sportivi. Sono i dati dell’incredibile aumento del prezzo degli affitti brevi a Milano durante il periodo delle Olimpiadi invernali. I Giochi inizieranno tra tre mesi – la cerimonia di apertura è prevista per il 6 febbraio – ma già è partita l’ennesima corsa all’oro immobiliare, in una città dove il diritto all’abitare sembra ormai un ricordo lontano.
Secondo l’analisi di Abitare Co., società specializzata nell’intermediazione immobiliare, i prezzi degli affitti brevi per un appartamento da massimo quattro persone nelle aree centrali e nei quartieri olimpici aumenteranno in media del più del doppio rispetto a una settimana senza eventi. Siamo ancora lontani dagli aumenti vertiginosi che si registrano durante la settimana della moda, quando un affitto più anche quadruplicare, ma il dato è in ogni caso significativo.
Nel Centro Storico, l’area più cara, si toccano i 2.800 euro a settimana (contro i 1.700 euro del resto dell’anno), mentre a Brera si sale a 2.500 euro (+67%) e a Porta Nuova a 2.200 euro (+83%). CityLife (1.900 euro, +73%) e Porta Romana (1.950 euro, +63%) seguono da vicino, confermando la tendenza: chi vuole restare a Milano durante le Olimpiadi dovrà pagare cifre fuori portata per la maggior parte dei residenti.
Le impennate più forti si registrano nelle aree che ospiteranno le gare e gli impianti principali. Ad Assago, sede della Milano Ice Skating Arena, il prezzo medio settimanale balza del +153%, arrivando a 1.900 euro. A Santa Giulia, dove sorgerà la Milano Santa Giulia Ice Hockey Arena, gli affitti crescono del +147%, toccando i 2.100 euro a settimana. A San Siro, che ospiterà la cerimonia di apertura, il prezzo medio è di 2.200 euro (+144%), mentre a Rho, sede del Milano Ice Park, si arriva a 1.500 euro a settimana (+130%). Nel complesso, le aree olimpiche registrano un incremento medio del +144%, con canoni che passano da 788 euro a 1.925 euro a settimana. Numeri che fotografano un mercato in cui la logica dell’evento straordinario diventa la giustificazione per un’escalation di prezzi senza limiti né regole.
Ma la corsa dei prezzi non riguarda solo gli affitti brevi. Secondo gli ultimi dati del portale Immobiliare.it, a settembre 2025 il costo medio di un affitto a lungo termine a Milano ha superato i 24 euro al metro quadrato, con punte di 35-40 euro nelle zone più centrali e richieste come Brera, Porta Nuova e CityLife. In media, un bilocale di 60 metri quadrati costa oltre 1.400 euro al mese, ma nei quartieri centrali si arriva facilmente a 2.000 euro. Nel 2018 la media era di 17 euro al metro quadrato: in sette anni l’aumento è stato di oltre il 40%, mentre i salari reali, nello stesso periodo, sono rimasti pressoché fermi.
Eppure, anche questi numeri ufficiali non riescono a restituire fino in fondo la realtà di un mercato ormai completamente sfuggito al controllo. Le statistiche, infatti, si basano sugli annunci pubblicati e non tengono conto del numero crescente di abitazioni ritirate dal mercato tradizionale per essere destinate agli affitti brevi o turistici.
Il risultato è che l’offerta di case in affitto a lungo termine continua a ridursi, rendendo la ricerca di un appartamento stabile un’impresa quasi impossibile. Negli ultimi due anni, secondo diverse agenzie immobiliari, gli annunci di locazioni residenziali a Milano sarebbero diminuiti di oltre il 20%.
Il quadro si aggrava se si considerano i costi delle stanze singole, sempre più spesso l’unica opzione accessibile per studenti e lavoratori. Secondo gli ultimi rilievi, una stanza a Milano costa in media oltre 730 euro al mese, con picchi che superano gli 850 euro nelle zone centrali o vicine alle università. Nel 2019, la stessa stanza costava circa 500 euro.
La trasformazione del capoluogo lombardo in una città sempre più orientata al turismo, agli investitori e agli affitti brevi sta così spingendo fuori i residenti e i lavoratori, in particolare i giovani, gli studenti e le famiglie a reddito medio. Nei quartieri un tempo popolari – come Porta Venezia, Isola o Lambrate – gli affitti a lungo termine sono ormai un miraggio, e la quota di abitazioni dedicate ad Airbnb o piattaforme simili ha superato in alcuni casi il 25%. Una città che produce ricchezza, ma dove vivere è diventato un lusso, e dove la casa – più che un diritto – si è trasformata in un bene speculativo, oggetto di rendita e non più di vita quotidiana.
A fare da sfondo a questa corsa al mattone c’è la recente inchiesta sull’urbanistica milanese, che ha scoperchiato una rete di rapporti opachi tra costruttori, intermediari e funzionari pubblici. L’indagine – avviata dalla Procura questa estate – ipotizza pressioni e agevolazioni nella gestione di alcune aree di trasformazione urbana, tra cui proprio quelle destinate a ospitare infrastrutture olimpiche e nuovi complessi residenziali di lusso. Un sistema che, secondo gli inquirenti, avrebbe favorito la logica del profitto a breve termine a scapito dell’interesse pubblico e della pianificazione sostenibile. Mentre il Comune tenta di correre ai ripari con un nuovo regolamento per gli affitti brevi – ancora fermo in Consiglio – e mentre il governo discute di una nuova legge per rendere più facili gli sfratti, gli operatori immobiliari fanno affari d’oro. L’Olimpiade diventa così l’occasione perfetta per rilanciare l’ennesima stagione di rendite e speculazioni, in una città dove l’abitare, invece di restare un diritto, diventa sempre più una competizione.
Colombia sospende la condivisione d’intelligence con gli USA
Il presidente Gustavo Petro ha ordinato alle forze di sicurezza colombiane di interrompere lo scambio di informazioni con le agenzie statunitensi fino a quando Washington non fermerà le operazioni militari contro imbarcazioni sospette di traffico di droga nei Caraibi. “La lotta alla droga deve essere subordinata ai diritti umani della popolazione caraibica”, ha scritto Petro su X, evidenziando che le recenti azioni statunitensi, tra cui raid marittimi, hanno generato morti e messo in discussione la cooperazione storica tra i due Paesi.
Donbass: la Russia avanza nella città di Pokrovsk, esercito ucraino in ritirata
Ex Ilva: sindacati sospendono il confronto col Governo
Nel corso dell’incontro di ieri con il Governo sulla vertenza Ex Ilva, i sindacati hanno deciso di interrompere il tavolo di trattativa, accusando l’esecutivo di proporre soluzioni «inaccettabili» che scaricherebbero il costo sui lavoratori. Il Governo, attraverso una nota di Palazzo Chigi, ha espresso rammarico per la rottura e ha ribadito la disponibilità al dialogo. Nel frattempo, il ministro Adolfo Urso ha anticipato che la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento potrebbe salire a circa 5.700 unità entro dicembre. Attualmente, secondo quanto riferiscono i sindacati, l’organico effettivo dello stabilimento Taranto è di 7.938 unità, di cui 5.371 operai, 1.704 quadri, 863 equiparati.
Un aereo militare turco si schianta in Georgia: 20 dispersi
Nel pomeriggio di oggi, 11 novembre, un aereo militare turco si è schiantato in Georgia. A bordo dell’aereo, un cargo C-130 erano presenti 20 militari turchi e azeri, che risultano ancora dispersi. Il velivolo era partito proprio dall’Azerbaijan, dalla città di Ganja, e si è schiantato al confine del Paese con la Georgia. Squadre georgiane stanno cercando eventuali superstiti. Non sono ancora note le cause dell’incidente.









