È morto a 92 anni Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano e primo azzurro a vincere un torneo del Grande Slam, il Roland Garros, conquistato nel 1959 e 1960. Considerato tra i migliori giocatori della sua epoca, vinse 67 tornei complessivi e detiene ancora oggi il record assoluto di vittorie in Coppa Davis: 120 match, di cui 78 in singolare. Tra i suoi successi spiccano anche due Internazionali d’Italia e una semifinale a Wimbledon. Capitano nel 1976, guidò l’Italia al suo unico trionfo in Coppa Davis. Elegante e versatile, fu un maestro della terra rossa e del rovescio a una mano.
Il governo del “compra italiano” affida le forniture di Palazzo Chigi ad Amazon
Correva l’anno 2018 e Giorgia Meloni, all’epoca fiera sovranista, affermava: «Agli italiani dico: non comprate su Amazon perché la nostra pigrizia può costarci caro, comprate al dettaglio, sosteniamo i commercianti e gli artigiani italiani». Ora, invece, la presidenza del Consiglio ha siglato un patto da 135 mila euro con la multinazionale americana, dalla quale acquisterà le forniture per i prossimi tre anni.
Le tipologie di prodotti per i quali il governo potrà rifornirsi da Amazon sono molteplici e vanno dalla fotografia ai libri, dalla ferramenta agli arredi per l’ufficio, passando anche per i grandi elettrodomestici. Il contratto, della durata di 24 mesi, potrà essere rinnovabile per altri 12. Palazzo Chigi smetterà così di fare approvvigionamento dai piccoli produttori e dalle catene locali italiane, con le ripercussioni socio-economiche che questo comporta. Eppure, l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è in passato più volte espressa esplicitamente contro l’acquisto da Amazon, motivando la sua posizione con la necessità di tutelare il commercio al dettaglio e le piccole realtà imprenditoriali italiane. A poche settimane dalla sua vittoria alle elezioni del 2022, poi, il suo governo aveva valutato l’introduzione in legge di Bilancio di una “Amazon Tax”, una tassa sulle consegne a domicilio effettuate dopo acquisti online, con l’obiettivo di aumentare le entrate nelle casse dello Stato e difendere contemporaneamente i piccoli negozi. Nel 2023 poi, in un discorso che già preannunciava un ammorbidirsi delle proprie posizioni rispetto al passato, Meloni aveva ribadito la necessità di governare adeguatamente il commercio elettronico perchè «il suo impatto sul nostro sistema economico e produttivo sia sostenibile».
Eppure, in questo momento più che mai l’industria italiana avrebbe bisogno di sostegno, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese, che stanno risentendo maggiormente l’impatto di dazi statunitensi, caro energia e della generale crisi del settore manifatturiero. In un contesto simile, per i prossimi tre anni Palazzo Chigi si è invece assicurato l’acquisto di una ampia gamma di beni, ignorando anche le reiterate proteste dei fattorini della multinazionale di Bezos, che hanno scioperato a più riprese in Italia (e in tutto il mondo) per chiedere orari di lavoro più umani e condizioni di sicurezza più dignitose. Per non citare le accuse di complicità nell’“economia di genocidio” dello Stato di Israele” rivolte all’azienda da rapporti ONU, in quanto risulta aver investito direttamente negli insediamenti illegali dei coloni israeliani in Cisgiordania.
Alluvioni in Asia, il bilancio sale a oltre mille morti
Continua a peggiorare il bilancio delle vittime delle alluvioni che negli ultimi giorni hanno colpito Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malaysia. Oggi le autorità parlano infatti di oltre mille morti e centinaia di dispersi. Secondo l’agenzia per la gestione delle catastrofi, Sumatra risulta l’area più colpita, con 502 vittime e oltre 500 dispersi, mentre in Sri Lanka si contano 334 morti dopo il passaggio del tifone Ditwah. I governi hanno mobilitato elicotteri, navi e mezzi militari per i soccorsi, con lo Sri Lanka che ha dichiarato lo stato d’emergenza. In Thailandia si registrano 176 vittime e due in Malaysia.
Emma Bonino ricoverata in terapia intensiva a Roma
Emma Bonino è stata trasportata domenica sera in codice rosso all’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva per insufficienza respiratoria. Fonti mediche riferiscono che l’ex ministra, radicale della prima ora, al momento sembra vigile. Nel 2015 le era stato diagnosticato un tumore al polmone, guarito dopo otto anni di cure, e già nell’ottobre 2024 era stata ricoverata per problemi respiratori. I medici faranno il punto con un bollettino nelle prossime ore.
Lituania, chiuso l’aeroporto di Vilnius: “invaso lo spazio aereo”
La Lituania ha chiuso temporaneamente l’aeroporto della capitale Vilnius dopo avere rilevato la presenza di presunti palloni aerostatici all’interno del proprio spazio aereo. Secondo le autorità lituane, i palloni verrebbero pilotati da contrabbandieri che trasportano sigarette illegalmente all’interno del Paese, e partirebbero dalla Bielorussia. La Lituania accusa il presidente bielorusso Alexander Lukashenko di permettere la pratica, definendola una forma di «attacco ibrido» da parte di Minsk; lo scorso ottobre, il Paese ha chiuso temporaneamente i confini con la Bielorussia sulla base delle stesse accuse. La Bielorussia ha sempre smentito le affermazioni di Vilnius.
Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani
Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata. Questa volta a subire le conseguenze delle violenze che quotidianamente colpiscono i villaggi e le comunità palestinesi sono stati 4 attivisti internazionali, di cui tre italiani e una cittadina canadese. Gli attivisti italiani fanno parte della campagna Faz3a, iniziativa palestinese attiva in Cisgiordania. Una decina, i coloni mascherati che hanno fatto irruzione all’alba nella casa dove dormivano, picchiandoli con bastoni e rubando i loro oggetti personali, tra cui i passaporti e i telefoni. Alcuni coloni erano armati con fucili. «Quando sono arrivati hanno puntato le torce dentro la casa dicendo che erano dell’esercito», testimonia a L’Indipendente uno degli attivisti del gruppo. «Sapevano che c’erano internazionali lì dentro». «Li hanno picchiati anche con i calci dei fucili, li hanno ripetutamente colpiti sulle costole, in faccia, nelle parti geniali. Un vero e proprio attacco squadrista», continua l’attivista, anche lui italiano. Tutti e quattro gli attivisti sono stati successivamente portati in ospedale a Gerico a causa delle ferite subite, e poi dimessi.
«Sicuramente questo attacco cambia il livello di escalation che i coloni hanno anche con gli internazionali, oltre alle già gravissime violenze che quotidianamente compiono contro i palestinesi». Le violenze dei coloni si stanno intensificando, e la comunità di Ein al-Duyuk ne è testimone: negli ultimi due mesi le famiglie residenti si sono viste rubare quasi duecento pecore e galline, e i coloni, provenienti da uno degli avamposti illegali che stanno prolificando in Cisgiordania dal 7 di ottobre, hanno assaltato ripetutamente la comunità, danneggiando pannelli solari, macchine, e abitazioni. «Venivano di giorno e di notte a disturbare, minacciare, attaccare gli abitanti del villaggio», testimonia ancora l’attivista, che ha passato alcuni giorni nella comunità prima della recente aggressione. «Il loro obiettivo è chiaro: terrorizzare i palestinesi per spingerli ad abbandonare le loro terre sulle quali vivono da sempre», conclude.
La valle del Giordano, dove si situa il villaggio, è uno dei territori più colpiti dalla pulizia etnica in corso in West Bank; il territorio, che costituisce quasi il 30% della Cisgiordania, è categorizzato “area C”, ossia sotto controllo completo israeliano. Il villaggio di Ein al-Duyuk tuttavia è zona A, ossia – teoricamente – sotto il pieno controllo dell’Autorità palestinese. Ma Tel Aviv non ha mai rispettato queste categorie amministrative. Da decenni Israele si impegna nel rendere invivibile la zona, con l’obiettivo di costringere i palestinesi ad abbandonarla. Centinaia di ettari sono stati classificati come “zone naturali protette”, o “aree militari”, vietando l’accesso ai pastori e agli agricoltori palestinesi e minando il sostentamento dei villaggi. Ma la repressione negli ultimi due anni sta aumentando, e l’impunità dei coloni, connessa con numerosi ordini di demolizione di case nella zona, hanno costretto decine di comunità beduine a lasciare l’area.
Australia, proteste in un porto: sospese le attività
Centinaia di attivisti hanno remato in kayak occupando la rotta di navigazione del porto di Newcastle, in Australia, costringendo le autorità portuali a sospendere le attività. Il porto di Newcastle è uno dei maggiori porti del Paese per esportazione di carbone; gli attivisti, afferenti al gruppo per il clima Rising Tide, hanno manifestato anche nella giornata di ieri, sabato 29 novembre, quando hanno impedito a una nave di attraccare. Dopo le manifestazioni di ieri e oggi, riporta il gruppo, sarebbero stati arrestati più di 100 manifestanti. Le autorità portuali hanno comunicato che le attività riprenderanno a partire da domani.








