A Napoli, è stata sgominata un’associazione a delinquere che, dietro compenso, procurava documenti falsi per permessi di soggiorno in Italia a pakistani, indiani, marocchini, tunisini, afghani, russi, ucraini e ad extracomunitari delle aree di crisi a rischio terrorismo. I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale hanno infatti eseguito tre arresti (di cui uno in carcere e due ai domiciliari) ed hanno stabilito 11 obblighi di dimora per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso ideologico e materiale. Dell’organizzazione facevano parte cittadini italiani, afgani e pakistani.
Cesenatico, camminata dopo le 22: multati e denunciati
In seguito alla seconda edizione della «Passeggiata contro il coprifuoco», la protesta tenutasi a Cesenatico (FC) sabato sera alla quale hanno partecipato 150 persone, uno dei principali organizzatori, Mauro Mammana, sarà denunciato in quanto la manifestazione non era stata autorizzata ed anche altri organizzatori potrebbero ricevere lo stesso trattamento oltre alla denuncia penale in programma nei loro confronti per «istigazione a disobbedire alle leggi». Inoltre, saranno multati una cinquantina di partecipanti per non aver rispettato le regole anti Covid: polizia, carabinieri e la Digos (arrivata anche da Forlì) erano infatti presenti sul posto ed hanno identificato in loco una ventina di persone mentre un’altra trentina di loro saranno individuate tramite i filmati registrati al corteo.
La protesta di sabato è stata pacifica: i manifestanti hanno semplicemente espresso, intonando cori e slogan, la loro volontà di non rispettare il coprifuoco. Esso costituisce un problema notevole per il settore del turismo e di conseguenza per le attività economiche di una zona turistica come Cesenatico. Per questo motivo, non solo i cittadini pretendono una modifica di questa restrizione ma anche il sindaco della città, Matteo Gozzoli. «È evidente a tutti che non può esistere una stagione estiva con delle regole così forti: sarebbe una «non estate», senza possibilità di organizzare anche piccoli eventi, attività culturali e spettacoli. Per non parlare delle cene e delle attività presso le nostre strutture turistiche. Confido che dal mese di giugno, se non prima, il coprifuoco sarà gradualmente allentato», ha affermato il sindaco negli scorsi giorni in seguito alla notizia della proroga del coprifuoco alle 22 stabilita dal governo.
[di Raffaele De Luca]
“From the Desk of Donald J”: il social network di Trump
Dopo essere stato bandito da Twitter e Facebook, Donald Trump ha lanciato la propria piattaforma social dal nome “From the Desk of Donald J”. Funzionerà come un normale social network, con post di foto, video e testo, ma con la particolarità che ogni utente sarà sempre informato su cosa Trump ha pubblicato
Nucleare: Rohani, le sanzioni Usa saranno presto rimosse
«Le sanzioni Usa saranno presto rimosse», è l’annuncio del Presidente iraniano Hassan Rohani, durante una riunione di governo. Rohani ha aggiunto: «Il lavoro che i nostri negoziatori hanno fatto nei colloqui di Vienna è stato eccezionale. Se l’altra parte agirà nel rispetto della legge, le sanzioni saranno presto eliminate».
Amazon: 44 miliardi di fatturato in Europa, zero euro di tasse
Sebbene i vari lockdown in giro per il mondo abbiano portato Amazon, e altre multinazionali, a fare entrate da record, le tasse che la società ha versato in Europa nel 2020 ammontano a zero. Nonostante Amazon abbia toccato la cifra record di 44 miliardi di euro di vendite in Europa, non ho dovuto versare neanche un centesimo di tasse. Amazon EU Sarl, con sede in Lussenburgo, attraverso la quale vende prodotti a tutta Europa, nonostante abbia raccolto entrate gigantesche, avrebbe segnato una perdita di 1,2 miliardi di euro e, perciò, non ha dovuto versare tasse. Addirittura sono stati concessi 56 milioni di euro in crediti d’imposta poiché Amazon avrebbe 2,7 miliardi di euro di perdite immagazzinate. L’unità lussemburghese gestisce le vendite per Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia, eludendo il pagamento delle tasse in questi paesi.
Visto che la società lussemburghese di Amazon, nonostante le enormi entrate, è continuamente in perdita (o mantenuta tale), risulta difficile che paghi anche negli anni a venire. Nell’inchiesta prodotta dal Guardian viene riportata la dichiarazione della portavoce di Amazon che sul merito della questione ha giustificato la cosa dicendo: «L’imposta sulle società si basa sugli utili, non sui ricavi, e i nostri profitti sono rimasti bassi, dati i nostri pesanti investimenti».
Paul Monaghan, amministratore delegato della Fair Tax Foundation, ha invece dichiarato: «Queste cifre sono strabilianti, anche per Amazon. Stiamo assistendo a un’accelerazione esponenziale del dominio del mercato in tutto il mondo sulla base di entrate che continuano ad essere in gran parte non tassate, consentendole di sotto-quotare ingiustamente le imprese locali».
Interessante sottolineare come Amazon prese accordi con il Lussemburgo per una tassazione favorevole nel 2003, quando il Primo Ministro del paese era Jean-Claude Juncker – futuro Presidente della Commissione europea dal 2014 al 2019 – che si offrì per risolvere i problemi della multinazionale fondata dall’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos.
Amazon non è la sola a creare strutture societarie complesse per eludere la tassazione. Secondo un rapporto di Fair Tax Foundation, le sei grandi aziende tecnologiche americane, Amazon, Facebook, Google, Netflix, Apple e Microsoft, sono state accusate di aver eluso 100 miliardi di dollari di tasse a livello globale negli ultimi dieci anni. Ed è così che lo strapotere economico prodotto da un diseguale trattamento diventa strapotere politico, il quale non farà altro che tentare di perpetuare sé stesso, in un vortice di ingiustizie su tutti i fronti e in ogni parte della Terra.
[di Michele Manfrin]
‘ndrangheta: sgominata rete europea
E’ in corso l’operazione “Platinum-Dia”: secondo gli inquirenti rappresenta un duro colpo alla ‘ndrangheta. Oltre che l’Italia, sono interessate Germania, Romania e Spagna. Diverse le perquisizioni e le misure cautelari condotte dagli agenti della Direzione Investigativa Antimafia (Dia). I soggetti sono ritenuti responsabili di narcotraffico internazionale in Piemonte, Calabria, Sardegna, nel Baden Wùrttemberg e nelle località turistiche del Lago di Costanza.
Brasile, Bolsonaro ora chiede miliardi per fermare la deforestazione

Nel 2021, sono già oltre 1700 i chilometri quadrati di foresta pluviale amazzonica abbattuti o bruciati in Brasile. È quanto ha evidenziato una nuova analisi delle immagini satellitari condotta dal progetto Monitoring of the Andean Amazon. Il presidente dello Stato, Jair Bolsonaro, noto per lo scetticismo nei confronti dei cambiamenti climatici, sembrerebbe improvvisamente più attento alle tematiche ambientali. Al summit sul clima convocato da Joe Biden, Bolsonaro si sarebbe detto d’accordo con la richiesta di stabilire impegni climatici più ambiziosi. Avrebbe annunciato, inoltre, che il Brasile punta ad emissioni e deforestazione nette pari a zero, rispettivamente, entro il 2050 e il 2030.
In questa occasione, Bolsonaro avrebbe poi precisato che si impegnerà a frenare la deforestazione illegale fino al 40 per cento, ma solo se gli Stati Uniti e la comunità internazionale sosterranno almeno un miliardo di dollari di aiuti a favore del Brasile. Il cambio di opinione del presidente brasiliano, da un lato conferma la forte influenza statunitense, dall’altro, potrebbe non avere risvolti positivi. Un gran numero di attivisti, organizzazioni ed ex ministri dell’ambiente, infatti, ha avvertito che sostenere economicamente l’amministrazione Bolsonaro non risolverà il problema. Anzi, potrebbe perfino peggiorarlo. In particolare, si teme che i fondi accordati dalle recenti negoziazioni possano essere convogliati in parte proprio agli accaparratori terrieri responsabili della distruzione dell’Amazzonia. «Il nostro avvertimento – scrivono gli ex ministri Silva e Ricupero – si basa sul fatto che la deforestazione in Brasile non dipende da una mancanza di denaro, bensì è una conseguenza del deliberato fallimento delle cure del governo».
Dal 2019, da quando Jair Bolsonaro è entrato in carica come presidente, il tasso di deforestazione dell’Amazzonia è aumentato. Oltre 11 mila chilometri quadrati contro i 6 mila registrati nel periodo 2009-2018. In particolare – ha rivelato un recente studio – la dimensione media delle aree disboscate viste da satellite risulta maggiore del 61% rispetto a 10 anni fa. Alla luce di queste evidenze, «negoziare con Bolsonaro non significa necessariamente aiutare il Brasile a risolvere i suoi problemi», hanno scritto circa 200 organizzazioni in una lettera inviata a Biden all’inizio di aprile. Supplicandolo, inoltre, di non concludere alcun accordo fino a quando non perverranno risultati concreti. Le contraddizioni, per il momento, sono fin troppe. Nella stessa settimana in cui Bolsonaro prometteva a Biden l’annullamento della deforestazione in Brasile, ad esempio, la sua amministrazione ha modificato le regole per sanzionare i crimini ambientali, rallentandone la procedura.
[di Simone Valeri]
Draghi: da seconda metà maggio green pass nazionale
«A partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il Green pass europeo. Nell’attesa il governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale, che entrerà in vigore dalla seconda metà di maggio». Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi introducendo le conclusioni del G20 del Turismo. «Dobbiamo offrire regole chiare, semplici per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza», ha aggiunto il premier.
Messina: maxi operazione antidroga, 52 misure cautelari
La polizia di Messina ha eseguito nella giornata di oggi 52 misure cautelari nei confronti di altrettante persone: 26 di loro sono finite in carcere, 13 agli arresti domiciliari e ad altre 13 è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di soggetti appartenenti a due organizzazioni criminali dedite al traffico di droga ed attive nel rione Giostra. L’operazione, denominata «Market Place», ha impegnato un totale di 350 agenti.











