«I lavoratori non si sono arruolati»: con questo slogan l’Unione Sindacale di Base (USB) ha lanciato un forte segnale di dissenso contro la militarizzazione degli scali civili, proclamando uno sciopero per la giornata di oggi all’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Montichiari (Brescia), dove è atteso il transito di un carico di missili. USB ha organizzato anche una conferenza stampa davanti all’ingresso principale dello scalo. Una protesta che punta a sottrarre i lavoratori alla logistica di guerra, ribadendo che trasportare armi non rientra nelle mansioni previste dai contratti di categoria. In passato, i lavoratori si erano già mossi contro l’utilizzo militare delle piste. Uno di loro era stato oggetto di un provvedimento disciplinare da parte di GDA Handling, il gestore dell’aeroporto.
L’aeroporto di Montichiari, noto per le sue funzioni civili e commerciali – movimentando quotidianamente merci per DHL, Amazon, Poste Italiane e altri corrieri – da mesi è al centro delle denunce sindacali per il transito di materiale bellico. Una situazione che, secondo USB, tradisce la natura civile dell’infrastruttura e chiama in causa la responsabilità di chi, dietro le quinte, consente simili operazioni. La protesta di oggi si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazione sociale, giuridica e sindacale contro la crescente militarizzazione dei territori europei. Mentre si tiene il vertice NATO all’Aja (24-26 giugno), dove viene discusso un piano di riarmo da oltre 800 miliardi di euro, USB avverte che porti, aeroporti, ferrovie e industrie italiane rischiano di essere sempre più assorbiti in questa spirale bellica. La sigla sindacale denuncia un momento «mai così drammatico e così vicino alla guerra» in seguito agli «attacchi all’Iran da parte di Israele e USA», mentre sono ancora in corso «il genocidio a Gaza e la guerra in Ucraina».
USB rivendica il diritto dei lavoratori a sottrarsi a ogni forma di complicità. Per questo, ha annunciato l’avvio di una campagna di sciopero specifico per tutti i dipendenti coinvolti in operazioni di carico e trasporto di armamenti. Nonostante le restrizioni imposte dalla legge 146/90 sul diritto di sciopero nei servizi essenziali, USB sostiene infatti che il trasporto di armi non possa essere considerato “essenziale” e annuncia battaglia anche su questo fronte. A sostenere l’iniziativa anche forze politiche locali: «Sinistra Italiana Brescia si schiera contro la partecipazione dell’Italia all’invio di armi da guerra, con i lavoratori che difendono la pace – ha dichiarato il segretario provinciale Beppe Almansi –. No al transito di armi in un aeroporto civile». In parallelo, con il supporto del Ceing – Centro d’Iniziativa Giuridica Abd El Salam – sarà presto disponibile una dichiarazione di obiezione di coscienza per chi opera nel settore della logistica, della ricerca e della formazione, anche all’interno delle università.
Non è la prima volta che gli operatori dello scalo di Montichiari denunciano la presenza di merci pericolose nell’infrastruttura: già lo scorso giugno i lavoratori addetti al carico e scarico avevano segnalato attività di trasporto di materiale bellico, tra cui armi ed esplosivi, «con tutti i conseguenti rischi per i lavoratori e le popolazioni limitrofe». A ottobre, invece, Luigi Borrelli, il rappresentante sindacale di USB presso l’aeroporto, ha denunciato pubblicamente i movimenti di carico e scarico di materiale bellico. In seguito a queste dichiarazioni, la società GDA Handling ha mosso nei suoi confronti una contestazione disciplinare. A marzo, dopo mesi di denunce, gli operatori dell’aeroporto hanno lanciato un presidio per contestare il presunto impiego militare della struttura, dichiarando di essere costretti a maneggiare materiale esplosivo. L’attrezzatura militare, ha sostenuto il personale aeroportuale, verrebbe trasportata per chilometri da lavoratori sprovvisti di patenti idonee alla gestione di materiali pericolosi, transitando vicino a edifici civili.
Avanti cosi!