venerdì 30 Maggio 2025

Boeing non sarà processata per aver causato 346 vittime in due disastri aerei

Tra il 2018 e il 2019, due gravi incidenti aerei che hanno coinvolto velivoli Boeing hanno causato la morte di 346 persone. All’origine delle tragedie, le modifiche apportate dall’azienda ai propri aeromobili con l’obiettivo di contenere i costi. A poche settimane dall’apertura del processo che dovrebbe giudicare le responsabilità dell’impresa, tuttavia, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sembra essere pronto a siglare un accordo per chiudere la questione, il quale eviterebbe a Boeing qualsiasi conseguenza penale per i crimini commessi.

A rivelare la possibilità dell’intesa è stata inizialmente Reuters, seguita poi dalla pubblicazione di documenti datati 23 maggio che confermano il raggiungimento di un accordo tra il Governo e l’azienda. In base ai termini stabiliti, Boeing non dovrà dichiararsi colpevole per le stragi, ma si limiterà ad ammettere di aver ostacolato le indagini. A ciò si aggiunge l’impegno a “pagare o investire” 1,1 miliardi di dollari, oltre a organizzare un incontro con i familiari delle vittime, affinché questi possano esprimere direttamente alla dirigenza l’impatto umano delle loro scelte aziendali. La formalizzazione dell’accordo è attesa nei prossimi giorni, con la conseguente “pronta” archiviazione del procedimento penale, un iter che anticiperebbe così l’apertura ufficiale del processo, prevista per il 23 giugno.

Ma c’è di più: l’importo pattuito non andrà interamente a risarcire i danni causati. Dei 1,1 miliardi di dollari, 444 milioni saranno destinati a un fondo da distribuire tra le famiglie delle vittime, 243 milioni rappresenteranno una sanzione versata allo Stato, mentre i restanti 455 milioni verranno reinvestiti da Boeing in programmi interni di sicurezza e controllo qualità. In altre parole, una quota significativa della somma discussa tornerà direttamente nelle casse dell’azienda stessa, sotto forma di miglioramento operativo.

Facendo riferimento ai carteggi, le famiglie delle vittime sembrano aver abbracciato con decisione questa soluzione, tuttavia le testimonianze raccolte dalla BBC raccontano una scena diversa, descrivendo insoddisfazione e frustrazione. Un senso di impotenza e fatalismo che è ben comprensibile: la saga di Boeing è lunga e torbida, tuttavia la vicenda giuridica si prestava a una soluzione netta, creando un contrasto con la decisione di intraprendere un accordo tanto accomodante.

Boeing è in attesa di giudizio per la caduta di due velivoli 737 MAX. Il primo incidente, avvenuto il 29 ottobre 2018, ha mietuto 189 vite, il secondo, del 10 marzo 2019, ne ha reclamate altre 157. Dalle indagini è emerso che il 737 MAX era stato costruito male, con un sistema di assistenza al pilotaggio difettato e con l’intenzione esplicita di circumnavigare controlli e obblighi di legge. Nonostante le smentite dell’impresa, i dipendenti hanno ammesso in molteplici occasioni di aver eseguito forme di frode criminale su pressioni della dirigenza. “Dio non mi ha perdonato per l’insabbiamento che ho fatto l’altra sera”, si legge in una delle email analizzate dagli investigatori.

L’intera faccenda è inoltre ammantata di profondi conflitti di interessi. Boeing è tra le molteplici realtà che hanno simbolicamente sostenuto l’insediamento del Presidente USA Donald Trump con una donazione di un milione di dollari. Più recentemente, il CEO dell’azienda, Kelly Ortberg, è stato al centro di un accordo per la vendita di 160 jet a Qatar Airways, inoltre l’azienda è stata in qualche modo coinvolta anche nella donazione, proprio da parte del Qatar, di un nuovo Air Force One, il quale ha preso la forma di un Boeing 747-8 ultra accessoriato.

Più significativamente, Boeing è un’azienda che ha in atto appalti miliardari con la Difesa statunitense. Il suo ruolo, seppur a tratti deludente, viene considerato cruciale per i programmi spaziali a stelle e strisce, inoltre lo scorso marzo è stato siglato un nuovo contratto per la progettazione dei jet militari di prossima generazione. In questa prospettiva, bisogna dunque rimarcare che una condanna criminale può giustificare la sospensione o la cancellazione dei contratti governativi.

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Walter Ferri

Giornalista milanese, per L’Indipendente si occupa della stesura di articoli di analisi nel campo della tecnologia, dei diritti informatici, della privacy e dei nuovi media, indagando le implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. È coautore e curatore del libro Sopravvivere nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

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2 Commenti

  1. Il problema del 737MAX, come voi stessi scrivete in un altro articolo, è che era tutto automatizzato e si poteva tornare ai comandi MANUALI attraverso una procedura molto COMPLESSA. Ora immaginate che state guidando un’auto e il volante NON risponde perchè per farlo rispondere dovete pigiare una serie di tasti in precisa sequenza, se i controlli automatici non funzionano il tempo che tornate al manuale siete già in un campo di grano (seppelliti).

  2. Grazie per aver dato forma scritta alle mie peggiori sensazioni di pelle.
    Quando, come e dove posso, Boing con me ha chiuso.
    E’ l’ultima forma di esercizio democratico: lo sciopero di selezionati consumi.
    Come per i prodotti israeliani.
    Continuate cosi’.

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