venerdì 17 Maggio 2024

Al-Aqsa: l’ultimo bastione della resistenza palestinese a Gerusalemme

Nel contesto degli affari esteri, il massacro di Gaza sta generando due effetti contrapposti in seno al governo Netanyahu: il primo, avverso e di natura puramente sociale, è che la questione palestinese è finalmente sotto i riflettori del mondo, superando di gran lunga le previsioni israeliane e oscurando tutti gli altri scenari esteri, conflitto russo-ucraino compreso. È in corso, infatti, una presa di coscienza collettiva dell’Occidente riguardo la situazione di apartheid vigente nei territori occupati della Cisgiordania e nella stessa Striscia di Gaza, dove il ruolo dei social media continu...

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4 Commenti

  1. L’intera societa’ israeliana e’ schierata sul versante estremista, ribadisce Luca Grandicelli. Questo punto mostra che la lotta e’ estrema e lo spazio per il compromesso e’ ormai esaurito. In effetti sin dai primi insediamenti negli anni Venti l’ intenzione era di sloggiare con le buone o con la forza gli abitanti della Palestina, attuando il progetto della Gran Bretagna di creare un avamposto in Asia occidentale tale da potere controllare tutta la regione tra l’altro ricca di petrolio. Lo stesso progetto la GB lo ha perseguito in Africa nel Ruanda, creando una situazione in cui la Francia sarebbe stata espulsa e sottomettendo gli Huti e imponendo il potere de Tutsi che stanno funzionando come gendarmi e predatori delle ricchezze del Congo. In Palestina la situazione non potra’ avere uno sbocco diplomatico perche’ mancano le basi: gli abitanti di Israele sono complici del massacro dei Palestinesi, nessuna offerta politica li convincera’ a convivere con loro. Del resto in Palestina come in Ucraina sono in atto scontri decisivi che vedono da un lato le potenze militari e finanziarie e dall’altro la popolazione mondiale.

  2. Gli israeliani da sempre massacrano con determinazione il popolo palestinese, si appropriano del loro territorio e rendono un inferno la loro vita con l’obiettivo palese di scacciarli definitivamente. Lo fanno perché godono dell’appoggio incondizionato dell’occidente e della stampa servile che, nei casi migliori, attribuisce ogni responsabilità al governo Netanyahu. In questo panorama desolante il vostro giornale è per me “un’isola felice”. Grazie.

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