venerdì 13 Dicembre 2024

Per la prima volta l’Unione Europea userà fondi comuni per la produzione di armi

«È un momento storico senza precedenti. Questa è la prima volta che utilizziamo il bilancio dell’UE per sostenere le capacità produttive dell’industria della difesa» è il commento trionfante del Commissario UE all’Industria, Thierry Breton, alla decisione della Commissione Europea di destinare 500 milioni di euro per accrescere la produzione industriale di armamenti nel continente. Un’altra dichiarazione, raccolta dal sito specializzato Eunews da parte di un funzionario di Bruxelles, rende al meglio la rilevanza della notizia: «Passeremo dalla modalità di pace alla modalità di guerra». Nello specifico sono stati finanziati 31 progetti con l’obiettivo di accrescere la produzione di 4.300 tonnellate l’anno di esplosivi, 10 mila tonnellate di polvere da sparo, 1,3 milioni di proiettili e 600 mila involucri per contenerli. Una decisione storica che si rende sempre più necessaria, agli occhi del “blocco occidentale”, per sostenere l’esercito ucraino sfiancato dalla potenza di fuoco della Russia e che rappresenta il proseguimento concreto del programma “Asap” (Act in support of ammunition production), lanciato a maggio dell’anno scorso per incrementare la produzione di munizioni. Con l’erogazione dei 500 milioni, il programma Asap entra in vigore con l’obiettivo di produrre oltre due milioni di proiettili nel 2026.

I 31 progetti industriali per la difesa finanziati dall’UE coinvolgeranno Grecia, Francia, Polonia, Norvegia, Italia, Germania, Finlandia, Slovacchia, Lettonia, Romania, Repubblica Ceca, Spagna e Slovacchia. Ogni area di sostegno finanziario ha obiettivi precisi che riguardano la produzione di esplosivi, polvere da sparo, munizioni, bossoli, involucri, razzi e certificazione di collaudo. All’Italia sono stati affidati due progetti che prevedono la partecipazione di due aziende: la Simmend Difesa S.p.A., che coordinerà un progetto relativo alla produzione di polveri con un budget a disposizione di 41,3 milioni, e la Baschieri e Pellagri S.p.A. che dovrà coordinarne e svilupparne un altro, sempre per le polveri da mettere nei proiettili, con un budget di 3,7 milioni di euro. Con lo stanziamento di questi 500 milioni, ammonta complessivamente a due miliardi di euro il contributo Ue per la difesa, considerando i contributi del Fondo europeo per la difesa (1,2 miliardi) e il programma EDIRPA per gli appalti congiunti (300 milioni).

Si tratta di programmi e di cifre comunque insufficienti ad eguagliare i ritmi di produzione russi: Mosca, infatti, produce attualmente il triplo delle munizioni di USA e UE messe insieme per l’Ucraina, come riferito recentemente dall’emittente statunitense CNN. Anche i fondi stanziati risultano scarsi per perseguire risultati determinanti, se paragonati non solo a quelli delle grandi potenze, ma anche ai singoli Stati membri dell’Unione Europea: per fare un confronto, le spese militari della Federazione russa per il 2024 ammonteranno a 118 miliardi di dollari, con un aumento del 68% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti, invece, per il 2024 hanno approvato un piano di difesa che ammonta a ben 886 miliardi di dollari, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente. La stessa Italia, nel 2023 ha speso 28,6 miliardi per la difesa, pari all’1,46% del PIL, mentre nel 2024 dovrebbe spendere l’1,43% per ritornare all’1,45% nel 2025, sebbene i documenti NATO indicano il 2% del PIL come base di partenza e non più come traguardo. Ciò significa che, in buona sostanza, le spese per la difesa sono ancora in capo ai singoli Stati.

Similmente, la produzione di munizioni coordinata da Bruxelles si è rivelata ampiamente manchevole: entro marzo 2024, Bruxelles avrebbe dovuto consegnare a Kiev un milione di proiettili, ma la scadenza è stata ampiamente mancata e finora all’esercito ucraino sono arrivate meno della metà delle munizioni promesse. Tuttavia, anche i due milioni di proiettili previsti per il 2026 risultano scarsi se si considera che Mosca produce “circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno, secondo le stime dell’intelligence della Nato”, si legge nell’articolo della CNN.

Anche per questa ragione, dopo il cosiddetto formato Weimar – l’incontro tra i capi di Germania, Francia e Polonia avvenuto venerdì scorso – Scholz e Macron hanno concordato di acquistare proiettili per l’Ucraina sul mercato globale, non affidandosi più soltanto alla produzione interna all’Ue. Inizialmente, infatti, il presidente francese, nell’ambito del programma Asap, aveva chiesto e ottenuto che il maxiappalto di produzione riguardasse solo le imprese europee, ma a causa del fallimento dell’industria europea nel produrre abbastanza munizioni, Macron ha dovuto togliere il veto sull’uso di fondi europei per comprare munizioni da Paesi terzi (USA in testa).

Pur trattandosi di un primo passo, dunque, si può dire che la corsa al riarmo europea è partita sottotono anche perché l’UE non possiede le risorse necessarie per dare il via ad una vera e propria economia di guerra. Un motivo in più per intraprendere la strada dei negoziati, piuttosto che quella dello scontro diretto con la Russia.

[di Giorgia Audiello]

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5 Commenti

  1. Sinceramente non serve più commentare. Questi sono nazi fascisti nonostante l’aureola europea e le chiacchiere. L’unica speranza è che la Russia distrugga l’Ucraina e che Trump, se vince, metta l’Europa in cantina e butti le chiavi. Pensate un po’ che alternativa. Un criminale in demenza senile spero che perda contro un pazzo che assalta Capitol hill.

  2. Siamo alla pazzia totale – come se non bastasse già tutto quello che già si spende sugli armanenti. Ma tutta la gente che lavora alla produzione delle armi non si rende conto del baratro in cui ci troviamo? Tutto questo solo per il potere ed i soldi!!!

  3. «È un momento storico senza precedenti. Questa è la prima volta che utilizziamo il bilancio dell’UE per sostenere le capacità produttive dell’industria della difesa» è il commento trionfante del Commissario UE all’Industria, Thierry Breton.

    E la nostra reazione invece è: “mortacci vostra!!!”

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