mercoledì 1 Maggio 2024

USA: condannato a morte è stato ucciso con l’azoto, metodo vietato anche sugli animali

Ieri sera, per la prima volta nella storia, un condannato a morte negli Stati Uniti è stato giustiziato con l’ipossia da azoto. Un metodo mai utilizzato prima per le pene capitali – considerato inaccettabile anche come forma di eutanasia per gli animali -, che è stato sperimentato dall’Alabama sul 58enne Kenneth Eugene Smith, condannato per omicidio e detenuto nel braccio della morte da 35 anni, che nel 2022 era sopravvissuto a un’iniezione letale. L’uomo è stato dichiarato morto alle 20:25 locali, le 3,25 in Italia. Ad avere l’ultima parola è stata la Corte Suprema Usa, che ha respinto la richiesta dei legali di Kenneth di impedire all’Alabama di giustiziarlo con l’azoto. Per gli avvocati dell’uomo, un secondo tentativo di esecuzione – in seguito ai trami causati dal fallimento del primo – avrebbe infatti violato le protezioni dell’ottavo emendamento della Costituzione contro punizioni crudeli e inusuali. A muoversi erano state anche Amnesty International e la Comunità di Sant’Egidio, che sino all’ultimo si sono mobilitate per chiedere alla Governatrice dello stato di fermare la procedura.

«Stasera l’Alabama fa compiere all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, vi amo. Grazie per avermi sostenuto, vi amo tutti». Queste le parole di Smith, accompagnate dal segno del cuore con la mano sinistra mentre la guardia leggeva l’ordine di esecuzione, subito prima di indossare la maschera che gli avrebbe fatto inalare l’azoto. Al termine della procedura, fonti del penitenziario hanno parlato di una «esecuzione come ci aspettavamo». Al contrario, il consigliere spirituale di Smith ha definito la scena «la cosa più orribile che abbia mai visto».

Kenneth è stato recluso per oltre tre decenni nel braccio della morte del carcere di Holman per aver ucciso, nel 1988, la donna Elizabeth Sennett. A commissionare il delitto fu il marito della vittima, il quale, sommerso dai debiti, puntava a riscuotere il premio dell’assicurazione. In occasione del processo, con 11 voti a 1, la giuria chiese la pena dell’ergastolo, ma il giudice gli inflisse la pena di morte. Questa doveva essere consumata nel 2022, ma l’iniezione letale fallì: gli operatori trafissero con la siringa mani e braccia dell’uomo per oltre 60 minuti non riuscendo a trovare la vena e sospendendo l’esecuzione per il pericolo di non riuscire a concluderla nei tempi stabiliti. L’Alabama ha dunque scelto di utilizzare l’ipossia da azoto, scatenando le proteste di associazioni umanitarie e movimenti contro la pena di morte in tutto il mondo. Smith è stato immobilizzato e costretto a indossare una maschera che gli ha inalato azoto puro fino alla totale scomparsa di ossigeno, che ha provocato la perdita dei sensi, la compromissione letale degli organi vitali e il decesso per soffocamento.

Essendo un assoluto precedente, non vi sono state certezze sull’effettivo risultato. Tale sistema è addirittura bandito dall’associazione internazionale dei veterinari perché considerato troppo crudele verso gli animali. L’unica eccezione riguarda i maiali, che vengono comunque sedati prima dell’inalazione. «Ho paura che le cose vadano male», aveva affermato il condannato in seguito agli appelli lanciati da una serie di esperti, secondo cui la maschera che Smith ha dovuto indossare rischiava di avere perdite, provocando all’uomo atroci sofferenze. Amnesty International aveva scritto in un comunicato che “l’esecuzione tramite un metodo mai provato potrebbe essere estremamente dolorosa e costituire tortura o altro trattamento o punizione crudele, inumana e degradante, in violazione di norme internazionali ratificate dagli Usa”. A esprimersi era stata anche la Comunità di Sant’Egidio: “Il 25 gennaio potrebbe esserci un passaggio di civiltà – ha detto Mario Marazziti, principale referente dell’associazione per l’abolizione della pena di morte – e cioè se si accetta come normale uccidere un essere umano in un modo che viene considerato barbaro anche per gli animali, usando un essere umano come cavia oppure no. È la differenza tra la cultura della vita e la cultura della morte”.

La pena di morte esiste ancora in tutto il mondo ed è ufficialmente praticata in 58 Paesi, tra cui gli USA. Dei 50 Stati Federali, però, la applicano solo in 12, tra cui l’Alabama. Negli altri, infatti, essa è stata abolita, non praticata da oltre un decennio o soggetta a una moratoria temporanea che sospende le esecuzioni. Sebbene anche negli USA le condanne a morte siano in diminuzione rispetto agli scorsi decenni, l’ipotesi di abolire la pena capitale, che tra gli anni Sessanta e Settanta era stata oggetto di dibattito, oggi non è più considerata. Mentre sedia elettrica e camere a gas sono usati sempre più raramente, il sistema maggiormente utilizzato è ovviamente quello dell’iniezione letale. Esso è stato utilizzato per la prima volta nel 1982 e consiste nell’iniezione nel corpo del condannato di tre sostanze in sequenza: prima una elevata dose di un potente barbiturico per sedarlo, poi di bromuro pancuronio – per paralizzare muscoli e diaframma – e infine di cloruro di potassio, che provoca l’arresto cardiaco. Varie associazioni hanno apertamente contestato la narrazione secondo cui questo metodo sarebbe “il più umano” tra quelli impiegati nel mondo per le condanne a morte: prova ne sarebbe la lunga lista di condannati che, per errori del personale in fase di somministrazione dei farmaci o di reazioni impreviste, hanno subito atroci sofferenze prima di morire. “Se vengono somministrati livelli insufficienti di thiopental di sodio, l’effetto anestetico può esaurirsi rapidamente e il detenuto prova un dolore lancinante fino all’arresto cardiaco – ha scritto Amnesty in un rapporto sulla pena di morte -. La paralisi, inoltre, impedisce ai condannati di comunicare la propria agonia”. L’organizzazione ha spiegato che “l’uso del bromuro di pancuronio per l’eutanasia degli animali da compagnia è stato vietato dalle linee guida dell’Associazione veterinaria americana e il suo utilizzo è proibito in diversi Stati”. Infatti, “dal 2003 in Texas è in vigore una legge che vieta il suo utilizzo per l’eutanasia di cani e gatti, eppure il Texas è lo Stato che usa l’iniezione letale più di tutti gli altri, avendo messo a morte quasi 400 persone a partire dal 1982”.

[di Stefano Baudino]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

7 Commenti

  1. Una buona procedura sarebbe stata quella di somministrare in sequenza un forte oppioide, quindi un alfa agonista cerebrale seguito dopo congruo tempo da una arilcicloesammina: il tutto intramuscolo, senza quindi il pericolo di non trovare la vena. Cio’ avrebbe assicurato analgesia, incoscienza, anestesia con alto effetto antalgico.
    Quindi si sarebbe potuto procedere con l’eutanasico dato per via endovenosa (la giugulare e’ molto piu’ grossa della vena brachiale) o intracardiaca con effetto sicuro e senza il rischio di sbagliare procedura.
    E cosi’ i parenti della vittima di costui avrebbero potuto trovare, forse, un po’ di pace.
    “Il perdono puo’ essere auspicato, ma non preteso”.

  2. Che teste di cazzo. Non solo loro, ma chi trova normale parlare di metodo crudele persino per gli animali. Prima si parla di eutanasia, si suppone per animali da compagnia, poi si parla di maiali che però prima vengono ‘sedati’. Ma dove cazzo vivete! Vi risulta che ci sia eutanasia per i maiali? Se loro va bene [ma deve andare di culo] vengono storditi dall’elettricità e poi sgozzati forse incoscienti. Molti si risvegliano nell’acqua bollente e la gola che perde sangue.
    Quando invece devono essere eliminati per ‘ragioni’ sanitarie vengono seppellito… Vivi, ovviamente.
    Ora trovo la pena di morte oscena, ma la terribile esperienza di questo disgraziato è stata l’equivalente di un bagno termale de paragonata alla fine di qualunque animale da reddito. Per cui Amnesty e Sant’Egidio: andate a cagare!

  3. Oramai non conti più il nulla ma lo facciamo per il tuo bene,scavalchiamo diritti umani per poter fare tutto ciò che vogliamo noi politicanti da strapazzo siamo intoccabili e guai a ribellarsi.siete solo carne da macello.evviva i gringo ,modello da perseguire e da imitare.mans of shet

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI