lunedì 29 Aprile 2024

Il governo fa riscrivere le leggi ambientali dalle lobby di petrolio e cemento

Sarà ufficialmente istituita una commissione ministeriale per provvedere alla revisione del Codice dell’Ambiente, ma a sedere sui suoi scranni saranno personaggi direttamente collegati a settori che da quella modifica normativa verranno toccati. Il decreto interministeriale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezze energetica e del dicastero per le Riforme istituzionali – guidati rispettivamente da Gilberto Pichetto Fratin e da Elisabetta Casellati – che crea la commissione è stato pubblicato lo scorso 7 novembre. E, tra i nomi che la comporranno, ci sono molti professionisti legati al mondo delle imprese di costruzione e del settore dell’Oil&Gas. Per questo, il portavoce di Europa Verde e deputato Avs Angelo Bonelli parla di un “golpe all’ambiente”, annunciando un’interrogazione parlamentare con cui chiederà al governo secondo quali parametri sono stati scelti i membri della commissione. Tra le altre cose, essa dovrà infatti occuparsi di questioni assai delicate, come le modifiche di principi e competenze alla base di processi relativi alla Valutazione di impatto ambientale, alla Valutazione di impatto strategica e all’Autorizzazione integrata ambientale, così come alla tutela del rischio idrogeologico, alla gestione dei rifiuti e alla tutela delle acque dall’inquinamento.

Nello specifico, il decreto interministeriale sancisce che lo schema di legge delega venga ultimato entro il 31 gennaio 2024 e gli schemi attuativi dei Dlgs entro il 31 dicembre 2024. A tal fine sono stati nominati i circa 50 componenti della commissione, che sarà presieduta dall’esperto di diritto amministrativo e docente Eugenio Picozza e co-presieduta da Pasquale Fimiani, Sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione) con funzioni di Copresidente. Tra i componenti, come fa notare Bonelli, vi sono però sia politici candidati nelle liste di Forza Italia e Lega poi non risultati eletti come Urania Papatheu e Vincenzo Pepe, ma anche Maria Adele Prosperoni, responsabile ambiente ed energia di Confcooperative, Elisabetta Gardini e Teodora Marrocco dello studio legale Gianni & Origoni, che hanno lavorato rispettivamente con Eni e Snam, e Angelo Lalli dello studio Piselli & Parteners, che detiene un gran numero di clienti nell’ambito dell’Oil&Gas. Ci sono anche Paolo Battiato e Pier Giorgio Falvo, al vertice due società di ingegneria nella città di Catania e in quella di Cosenza, Stefano Mazzoni, che ha lavorato come Senior Operation Geologist per Eni spa Natural Resources, nonché Pasquale Frisina, il quale è stato legale del gruppo Caltagirone per diverse cause. Vi è poi Aristide Police che, come recita il suo cv nel portale della Luiss, “dall’ottobre 2011 è nel Panel dei legali del G.S.E. Gestore dei Servizi Energetici S.p.a. con l’incarico di assistere la Società nel contenzioso in materia di procedure relative all’ammissione ai benefici ed agli incentivi previsti dal Conto Energia in favore di impianti di produzione di energie rinnovabili per i diversi periodi regolatori” e “dal 2013 è nel Panel dei legali di Enel S.p.a. con l’incarico di assistere la Società nel contenzioso relativo alle attività strumentali agli impianti di produzione ed alla distribuzione di energia elettrica, lavorando anche con le Società controllate Enel Servizi ed Enel Distribuzione”.

Commentando il decreto intermisteriale Pichetto Fratin e Casellati, Angelo Bonelli ha dichiarato che, a suo parere, obiettivo del governo è quello di «smantellare la legislazione ambientale e renderla più morbida e vicina ad interessi di costruttori e petrolieri». «Viene nominata una commissione di esperti di cui una parte consistente lavora in studi legali che hanno avuto e hanno tutt’ora contatti con grandi imprese di costruzione e di società energetiche – continua il deputato -. Ci sono candidati della Lega e di Forza Italia non eletti che vengono messi nella commissione di esperti e ci sono titolari di società che si occupano di rifiuti. Pichetto dovrà venire in aula e spiegare questa vergogna». Per Bonelli, infatti, tale scelta «solleva interrogativi sulla neutralità e l’indipendenza di questa squadra incaricata di riscrivere le norme ambientali fondamentali per il futuro del nostro Paese». A supportare l’azione di Avs sono anche il Pd e M5S, che chiedono all’unisono che il ministro Pichetto Fratin riferisca in Parlamento.

[di Stefano Baudino]

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