lunedì 29 Aprile 2024

Terre a perdere: il documentario sull’impatto dei poligoni militari in Sardegna

Nel novembre 2021 la giudice monocratica del Tribunale di Lanusei (Nuoro), Nicole Serra, dopo quattro ore di camera di consiglio assolve gli otto comandanti che tra il 2002 e il 2010 sono stati alla guida del Poligono sperimentale di addestramento interforze di Salto di Quirra (PISQ), a Perdasdefogu. Su di loro pendeva l’accusa di omissione dolosa aggravata contro infortuni e disastri per non aver adeguatamente recintato e isolato la zona dove si svolgevano le esercitazioni militari NATO e per non aver dotato i militari che si trovavano di servizio ai poligoni delle protezioni necessarie. I resti dei missili e dei materiali inquinanti che venivano utilizzati all’interno del Poligono hanno infatti contaminato l’acqua e la terra. I militari, ma anche i pastori e tutti coloro che vivevano nelle zone adiacenti, si sono ammalati di tumori e patologie neurologiche. Molti animali nacquero deformi, con due teste o con un occhio solo. Il tutto a causa dell’uranio impoverito, dei metalli pesanti e delle scorie radioattive presenti nei materiali bellici utili alle esercitazioni militari.

Le motivazioni della sentenza, emessa ormai due anni fa, non sono ancora state rese note, nonostante ne fosse prevista la pubblicazione per legge a 90 giorni dalla chiusura del processo. Nessuna interrogazione parlamentare, nessuna inchiesta è riuscita ad abbattere il «muro di gomma», come lo definisce il senatore Roberto Cotti, del ministero della Difesa e di quello degli Esteri sulle questioni militari. Eppure, i numeri sono chiari: 168 persone, tra pastori e militari, hanno contratto tumori ematoencefalici, morendo quasi tutte. Chi viveva e lavorava nei territori contaminati ha continuato a morire, nell’indifferenza dello Stato.

Dopo la fine del processo di Quirra, sulla vicenda è calato il sipario e il silenzio. Il documentario Terra a perdere risolleva questo velo, per far sì che non si dimentichi che la vicenda dei poligoni sardi ci riguarda tutti, molto da vicino. Le multinazionali, infatti, continuano ancora oggi a effettuare i test sui nuovi armamenti, ma su di essi continua a vigere il silenzio più totale. Nel frattempo, a gennaio 2024 si aprirà un nuovo processo per disastro ambientale colposo, il quale vedrà processati cinque generali al comando del poligono di Capo Teulada.

 

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