domenica 28 Aprile 2024

Il Veneto approva Move-In: tracciamento e limiti chilometrici per le auto vecchie

Via libera in Veneto alla “scatola nera” che misurerà i chilometri percorsi dai veicoli inquinanti, che potranno circolare anche nelle zone vietate a patto di rispettare un limite di percorrenza parametrato alla classe ambientale. Come già in Lombardia, in Piemonte e in Emilia-Romagna, anche in Veneto sarà attuato “MoVe-In – Monitoraggio veicoli inquinanti”. È ciò che prevede il Progetto di legge n. 198 della Giunta regionale “Modifica alla L.R. 16 aprile 1985, n. 33, Norme per la tutela dell’ambiente”, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto. Già preannunciati interventi per 250.703 euro per l’utilizzo della banca dati di Milano ma ancora nulla sui dettagli operativi e sui limiti consentiti per ogni categoria, anche se l’orientamento sembra puntare al modello lombardo. Secondo tale schema, si pagheranno 50 euro per l’iscrizione, 30 euro per il montaggio dell’apparecchio e 20 euro l’anno per il canone. Questi ultimi, comprenderanno i servizi di raccolta dei dati di tracciamento e geolocalizzazione che però, nonostante i divieti siano in vigore solo in aree particolari, saranno attivi su qualsiasi tipologia di tratto stradale e affidati a operatori privati TSP (Telematic Service Provider).

Per accedere al servizio, sarà necessario registrarsi ad una piattaforma web o all’app, inserire il nome e la targa e scoprire qual è il limite annuo che si deve rispettare. Se verrà effettivamente seguito l’esempio lombardo, i veicoli Euro 0 potranno circolare per un massimo di 1.000 chilometri, gli Euro 1 per 2.000, gli Euro 2 per 4.000, gli Euro 3 per 7.000 e gli Euro 4 fino a 10.000 chilometri. È concessa una tolleranza del 3% e, in caso di sforamento, l’auto non potrà più essere usata nelle zone vietate in nessun giorno della settimana 24 ore su 24 fino all’anno successivo. Nonostante il fatto che le restrizioni si applicheranno solo a determinate aree e centri storici, la geolocalizzazione sarà sempre attiva e quindi il conteggio dei chilometri avverrà su qualsiasi tipologia di tratto stradale. Il fine è quello di erogare “bonus” che aumenteranno i limiti annuali per le aree vietate: 200 metri in più per ogni chilometro percorso su strade extraurbane o su autostrade con velocità compresa tra i 30 ed i 110 chilometri all’ora e 100 metri aggiuntivi per ogni chilometro percorso su strade urbane con accelerazioni che non devono superare i due metri al secondo quadrato. Tutti dati che, nonostante l’ok del Garante per la Privacy, saranno raccolti e poi trasmessi alla regione da operatori privati TSP (Telematic Service Provider).

Il Relatore Silvia Rizzotto (Lega), presidente della Seconda commissione consiliare, ha osservato che “l’inquinamento veicolare incide poco sulla qualità dell’aria, rispetto a quello domestico e industriale”. Dichiarazioni coerenti anche con i dati europei, ma che sembrano scontrarsi proprio con il progetto di legge presentato, il quale, appunto, costringe chiunque possieda un veicolo “inquinante” ad installare una scatola nera per circolare nelle “aree verdi”. Zone a traffico limitato che sono in fase di espansione e che, secondo le dichiarazioni del sindaco di Milano Giuseppe Sala, potrebbero ispirarsi alla ULEZ di Londra, la quale è stata estesa a quasi tutto il territorio e prevede una tassa giornaliera di 12,50 sterline per tutti i veicoli fino alla categoria Euro 4.

Secondo i dati Istat riferiti al 2022, il 20,1% della popolazione italiana è a rischio povertà e, secondo le statistiche dell’ACI (Automobile Club d’Italia), il 50,18% delle autovetture circolanti appartiene alla categoria Euro 4 o inferiore e il 17,38% è Euro 0, Euro 1 o Euro 2. Il provvedimento, nonostante il nobile obiettivo della lotta all’inquinamento atmosferico, rischia di diventare un ulteriore peso per i cittadini meno abbienti e di far pagare la transizione verde a tutti coloro che purtroppo l’auto nuova non possono permettersela.

[di Roberto Demaio]

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7 Commenti

    • Non sono pazzi, hanno un piano ben preciso, è tutto scritto nell’agenda 2030. Ogni passo è un test per vedere a che punto di cottura è la rana che bolle…. …..E quindi io dovrei pagare per farmi installare un aggeggio che gli dice anche quando e dove mi fermo a pisciare. Cominciamo col non farci installare proprio niente, altrimenti la prossima installazione è un bel chip sottopelle…

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