domenica 13 Ottobre 2024

Recensioni indipendenti: We the Power (documentario)

Documentario di appena 38 minuti prodotto dalla Patagonia Film e diretto dal pluripremiato regista statunitense David Garrett Byars, che segue amici, famiglie e alcuni visionari mentre abbattono le barriere legislative e si riprendono il potere dalle grandi compagnie energetiche per metterlo nelle mani della gente del posto e rafforzare così le potenzialità nelle loro città. Il film racconta quanto le cooperative locali fanno, dalle profondità della Foresta Nera in Germania alle strade dell’antica Girona in Spagna fino  ai tetti urbani di Londra in Inghilterra, per aprire la strada a una vera rivoluzione delle energie rinnovabili in modo da  costruire comunità più sane e finanziariamente stabili, al fine di mettere in luce il crescente movimento delle comunità energetiche in tutta Europa. Le comunità energetiche sono un sistema di produzione di energia in cui gruppi di cittadini producono la propria energia rinnovabile e condividono i benefici economici all’interno della comunità locale. La campagna mira a dimostrare i vantaggi che potrebbe portare questa rivoluzione energetica, sia alle persone che al pianeta, mettendo in discussione il sistema energetico tradizionale ed esplora le possibilità di mettere il potere nelle mani della gente del posto.

Il documentario presenta le storie dei pionieri delle comunità energetiche come Dirk Vansintjan, fondatore e presidente della federazione europea delle cooperative di energia rinnovabile REScoop. Altri leader del movimento includono Sebastian Sladek, i cui genitori hanno fondato EWS Schönau negli anni ’80, come risposta diretta ai potenziali pericoli nucleari derivanti dal disastro di Chernobyl. Nel film vengono presentati anche Agamemnon Otero, MBE, direttore e fondatore di Repowering London ed Energy Garden – che ha introdotto nel movimento il concetto di resilienza della comunità e di buy-in – e Nuri Palmada, membro del consiglio della comunità energetica spagnola Som Energia. Attualmente sono circa un milione i cittadini europei coinvolti nel movimento in veste di membri, investitori o clienti delle comunità energetiche. Entro il 2050 questo numero potrebbe aumentare, secondo le stime oltre a 250 milioni di cittadini e le comunità energetiche potrebbero contribuire a generare fino al 45% dell’energia dell’Unione Europea, fornendo posti di lavoro locali, bollette ridotte, un ambiente più sano e un tessuto sociale più forte. Prendere in mano le redini della produzione di energia può avere un enorme impatto sulle persone e sul pianeta. La bellezza di questo modello è che, qualunque sia il tuo background o la fase della tua vita, puoi assumere un ruolo attivo: dal cambiare fornitore a investire in una comunità energetica e persino arrivare ad avviarne una tua.

L’obiettivo di We the Power è quello di spronare i cittadini a scegliere come fornitore di energia elettrica una comunità di energia rinnovabile, a unirsi o investire in un gruppo favorendo così la creazione di posti di lavoro, la crescita della comunità e sostenendo gli abitanti del posto che vivono in condizioni di povertà energetica o a fondare una nuova comunità energetica. Il nome “We the Power” è una rivisitazione del preambolo della costituzione americana “We the people”poiché gioca sul doppio significato in inglese del termine “power”, che indica al contempo sia forza e potenza, che l’elettricità. Non a caso la campagna pone al centro il ruolo delle comunità energetiche all’interno della transizione di energia ecologica in atto, che in Italia è recentemente stata posta in primo piano nel dibattito pubblico. Il documentario è disponibile sottotitolato in italiano su YouTube.

[di Federico Mels Colloredo]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria