venerdì 19 Aprile 2024

In tutta Italia continuano le manifestazioni contro il Green Pass

Anche in questo fine settimana in tutta Italia, da Nord a Sud, i cittadini sono scesi in piazza per protestare contro il Green Pass, il lasciapassare sanitario necessario per svolgere diversi tipi di attività. I media mainstream, però, si sono ancora una volta resi protagonisti di un’informazione parziale ed incompleta, soffermandosi quasi esclusivamente sui singoli episodi violenti verificatisi in alcune delle manifestazioni e lasciando poco spazio alle restanti proteste svoltesi in maniera pacifica, le quali sono così state sostanzialmente screditate.

In tal senso, grande risalto è stato dato alle manifestazioni che hanno avuto luogo a Roma, dove domenica un videogiornalista del quotidiano la Repubblica è stato aggredito e minacciato di morte. Il tutto dopo che nella giornata di sabato, sempre durante una protesta contro il pass sanitario nelle strade della capitale, una giornalista di Rai News 24 era stata aggredita. Vicende che, seppur ovviamente meritevoli di essere menzionate, sono state trattate dai media in un modo non proprio impeccabile: da un articolo di Sky TG24, ad esempio, emerge (in maniera neanche troppo indiretta) che le persone contrarie al Green Pass siano tendenzialmente violente.

Inoltre al suo interno, oltre ai due episodi appena citati, viene descritto anche l’inseguimento attuato a Genova da un uomo contrario ai vaccini nei confronti dell’infettivologo Matteo Bassetti. E mettendo dunque in correlazione tale vicenda con gli atti violenti verificatisi durante alcune proteste, dall’articolo emerge anche che tutte le persone contrarie al certificato verde siano “no vax”. Ciò tuttavia non corrisponde al vero, in quanto seppur una parte dei “no green pass” possa essere contro i vaccini, questo non significa che tutti coloro che si oppongono a tale strumento lo siano. Si tratta infatti di cittadini, di differente estrazione sociale e fede politica, che si schierano semplicemente a favore della libertà di scelta.

Detto ciò, come anticipato precedentemente, seppur i media abbiano descritto in maniera approfondita i condannabili atti violenti di alcuni individui, la medesima attenzione non è stata data alle tante altre persone che hanno protestato pacificamente. A tal proposito, sempre Sky TG24 sottolinea come sabato, a Milano, un gazebo del Movimento 5 Stelle sia stato assaltato da «un gruppo di manifestanti No Green Pass radunatisi nel capoluogo lombardo per una protesta». Protesta alla quale non viene di certo riservata la medesima attenzione data a tale episodio, in quanto ad essa viene dedicato solo un piccolo paragrafo anziché il titolo dell’articolo. Eppure, tralasciando la singola vicenda, a Milano migliaia di cittadini hanno espresso il loro dissenso in maniera pacifica, dando vita ad un corteo in cui sono stati scanditi slogan inneggianti alla «libertà».

Sono anche stati criticati in maniera dura i virologi Matteo Bassetti e Roberto Burioni nonché il premier Mario Draghi, ma si è appunto trattato di una legittima e non violenta espressione del dissenso.

Anche a Torino migliaia di persone hanno protestato nella giornata di sabato contro tale strumento: in corteo per le vie del centro storico, i manifestanti anche in questo caso hanno contestato il presidente del Consiglio e si sono schierati, tramite un grande striscione, a favore della libertà di scelta e «contro ogni discriminazione».

C’è poi Modena, dove sabato un gruppo nutrito di persone ha sfilato pacificamente lungo via Emilia Centro al grido di «No Green Pass», e Bologna, dove nella stessa giornata i cittadini si sono rifatti al medesimo slogan. A Bolzano inoltre, come riportato da alcuni quotidiani locali, una «folla oceanica» composta da migliaia di persone si è riversata sui prati del Talvera e «pacificamente ha protestato contro le restrizioni imposte dal Green Pass». Il tutto senza esporre «bandiere né cartelloni offensivi». Infine, volendo citare una città del Sud, si può menzionare Napoli, dove centinaia di cittadini si sono radunati sabato in piazza Dante contro la «dittatura sanitaria» e si sono opposti alla tessera verde. A tutto ciò, però, gran parte dei giornali mainstream non ha dedicato nemmeno una riga.

[di Raffaele De Luca]

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5 Commenti

  1. Dimenticavo.
    Invito i lettori dell’Indipendente a diffondere il link di questo articolo ovunque e in particolare nei commenti sugli altri giornali mainstram online.
    Trattadosi di un Unicum ne uscirà il paragone con il totale sislenzio di questi organi di disinformazione, oltre che una pubblicità per il nostro Indipendente.

  2. Un grazie a Raffaele De Luca e alla redazione per questo articolo che rappresenta una assoluta eccezione nel panorama dei media completamente irregimentati.
    Aggingo Parma, dove da 2 mesi centinaia di persone si riusnisocno in Piazza Garibaldi, in modo assolutamente pacifico.
    Sicuramente ci sono altre decine di città minori.

    Come si può vedere, non potendo più bollare il dissenso come roba di pochi squinternati, adesso la nuova tattica è di bollarlo come violento, facendo recitare la figura delle vittime alle viro-star minacciate, guarda caso tutte insieme a partire da sabato.
    Il potere (servizi segreti) sta anche infiltrando i canali telegram, per spingere molti poveri ingenui esasperati ad azioni violente, tipo il blocco dei treni, così da alimentare le accuse del mainstram, che infatti è già partito a razzo, quando ancora non è successo assoluamente nulla.

    Sulla violenza delle loro parole mai nulla.
    Ieri sera Giuliano Cazzola a Stasera Italia ha detto apertamente che questa gentaglia va fermata con il piombo, come faceva Bava Beccaris.
    (sentire per credere dal minuto 42 circa)
    https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/staseraitalianews/lunedi-30-agosto_F310970701005101

    Ma Cazzola esprime solo in modo più rozzo il pensiero che tutti gli ospiti delle varie trasmissioni esprimono in modo semplicemente più subdolo e sofisticato: chi dissente non ha più diritto alla cittadinanza, deve essere represso con ogni mezzo.

  3. Siamo agli inizi. Io ricordo quando a Cesena in Novembre 2020 c’erano un centinaio di persone e solo due persone a riprendere l’evento.
    E’ partito tutto da Cesena.

  4. Non si parla delle violenze che subiscono i manifestanti dalle forze dell’ordine, a volte, e non si parla della violenza verbale e minatoria che subiscono dai media, politici e “scienziati” da salotto.
    La violenza non è lecita, tranne quando serve a fermare sia violenza.
    Comunque, l’importante è che le proteste non si fermino, diventino sempre più partecipate e con sempre più iniziative atte a sradicare la dittatura. Tutto il resto sono chiacchiere.

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