Aumenta la stretta repressiva dell’esercito birmano dopo il colpo di stato che l’1 febbraio ha spodestato la premier Aung San Suu Kyi, per far fronte alle proteste popolari è stato imposto il coprifuoco in ampie zone di Mandalay, la seconda città del Paese. Tra le ore 20 e le ore 4 agli abitanti sarà vietato protestare o riunirsi in gruppi di più di cinque persone. Nel frattempo Unione Europea e Gran Bretagna hanno richiesto all’Onu di convocare una riunione d’urgenza per valutare “le implicazioni per i diritti umani della crisi”.
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