CAMPO PROFUGHI DI TULKAREM, PALESTINA OCCUPATA – Con l’aiuto del buio la nuova Nakba assume un contorno più definito. Nel cuore di Tulkarem, un pezzo di città è nero, silente, fantasma. Poche luci fanno da testimoni a una presenza umana, i fantasmi non voluti che occupano il campo profughi di Tulkarem ormai da più di dieci mesi. Nur scruta il campo vuoto, scuote la testa, è preoccupata. «Laggiù c'è casa mia», dice, indicando un punto ben preciso, come chi conosce perfettamente il territorio. «Quella luce ieri non c’era». Difficile dire se provenga dalla sua abitazione o da una intorno, anche l...
Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci (al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.
Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.
L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.



