mercoledì 30 Luglio 2025

Dentro l’accordo sui dazi: i punti della resa europea

Sotto il cielo plumbeo della Scozia sud-occidentale, tra le colline di Turnberry, è andato in scena l’atto finale di una trattativa che si è trascinata per mesi e che, sotto la patina della “cooperazione transatlantica”, cela uno dei più clamorosi rovesci geopolitici per l’Unione Europea degli ultimi anni. Mentre la Casa Bianca ha celebrato l’accordo sui dazi definendolo «storico» e «colossale», Ursula von der Leyen si è limitata a parlare di «un buon accordo» e di «trattative difficili» e il commissario UE per il Commercio, Maroš Šefčovič ha spiegato che si è evitata l’escalation e che, senza...

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4 Commenti

  1. Ci facciamo mungere come delle vacche a fine carriera. 740 milioni di Europei di cui 450 nell’ EU, che si fanno mettere i piedi in testa da 330 milioni di ameriCani. Potremmo fare accordi commerciali con i Brics, con i Paesi Africani, produrre in Europa per gli Europei aumentando gli stipendi del 15% a tutti (invece di versarli in dazi), incentivando consumi interni oculati ed export controllato. Abbiamo toccato il fondo, è ora di vaffa.

  2. Un vecchio (quindi esperienza) proverbio dice: “Quando ci sono piu’ galli non fa mai giorno”.
    La statutaria unanimità del governo europeo é il suo cavallo di Troia della salute economica…
    Cosi’ com’é, l’Europa é già un organismo alle cure palliative…
    Troppo tardi per cambiare ?

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