A Rio de Janeiro, in Brasile, è iniziato il diciassettesimo vertice dei BRICS, il gruppo che sfida le élite globali. Gli incontri, cominciati ieri, domenica 6 luglio, andranno avanti per tutta la giornata di oggi e vedranno la partecipazione dei maggiori rappresentanti dei dieci Paesi del blocco, ad eccezione del presidente russo Vladimir Putin – assente a causa del mandato di arresto internazionale contro di lui – e del presidente cinese Xi Jinping. Malgrado le importanti mancanze, sono molti i temi che verranno affrontati, incentrati sui consueti tre pilastri fondamentali: sicurezza, economia, sviluppo sociale. Negli ultimi anni, l’agenda del gruppo si è notevolmente ampliata in termini di portata e complessità. Quest’anno, tra i temi principali, verranno trattati il cambiamento climatico, la gestione delle intelligenze artificiali, il tema della cooperazione sanitaria globale, e possibili riforme dei meccanismi internazionali. Trump non ha preso bene le iniziative del gruppo, minacciando di aumentare i dazi per coloro che si allineano alle loro posizioni.
Il vertice di Rio dovrebbe vedere la partecipazione, oltre ai leader dei Paesi del gruppo (Brasile, Cina, Egitto, Etiopia, India, Indonesia, Iran, Russia, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti), di rappresentanti di Angola, Bielorussia, Colombia, Kazakistan, Kenya, Malesia, Messico, Nigeria, Palestina, Arabia Saudita, Thailandia, Uzbekistan, Vietnam, nonché dell’ONU e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al posto di Putin, sotto mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, sarà presente il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Non è la prima volta che il presidente russo manca a un vertice del gruppo da quando la Corte Penale Internazionale ha emesso l’ordine di arresto nei suoi confronti. Diversa la situazione per il presidente cinese Xi Jinping, al cui posto sarà presente il primo ministro del Paese, Li Qiang; non è noto il motivo per cui il presidente cinese non parteciperà agli incontri, ma stanno già sorgendo diverse speculazioni circa possibili fratture all’interno del gruppo. Le tensioni ai confini con l’India, sebbene si stiano gradualmente raffreddando, sono infatti decennali, e c’è chi ritiene che il rapporto con il Brasile si stia incrinando a causa della mancata adesione di Brasília alla Nuova Via della Seta; a maggio, tuttavia, i due Paesi hanno annunciato di stare lavorando a nuove iniziative di cooperazione, e la Cina resta ancora il maggior partner commerciale del Brasile.
Nonostante le assenze, il vertice di Rio si è posto l’obiettivo di discutere temi di rilevanza cruciale. Questi sono riassunti in sei punti fondamentali: politica e sicurezza, economia, commercio e finanza, sviluppo sostenibile e cambiamento climatico, scienza, tecnologia e innovazione, sviluppo umano e sociale, e rapporti tra persone (P2P). Per quanto riguarda la politica, i leader dei Paesi hanno reiterato il loro sostegno a un mondo multipolare, confermando l’intenzione di riformare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU per estendere la rappresentatività anche ai Paesi del cosiddetto Sud globale. I BRICS vogliono inoltre rafforzare la centralità dell’ONU e degli organismi internazionali e regionali. Per quanto riguarda il commercio, i Paesi hanno condannato i dazi imposti dall’amministrazione Trump e hanno rilanciato le loro iniziative per un’economia multipolare che tolga centralità al dollaro e faciliti il commercio bilaterale usando le valute locali; la leadership brasiliana si è inoltre posta l’obiettivo di sviluppare piattaforme di pagamento internazionali, rafforzare la cooperazione negli appalti pubblici e promuovere misure di facilitazione degli scambi.
Riguardo allo sviluppo sostenibile, il clima risulta il tema fondamentale, specialmente in un anno in cui la COP30 sull’ambiente si terrà proprio in Brasile. In particolare, gli incontri di Rio sono volti ad affrontare il tema della finanza climatica, della transizione energetica, della decarbonizzazione del commercio marittimo e del rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture resilienti contro i disastri naturali. Per tale motivo hanno chiesto che venga istituito un fondo finanziato dalle nazioni più ricche per favorire la transizione a una economia verde. Su scienza e tecnologia, le intelligenze artificiali ricoprono un posto d’onore: i BRICS intendono, da un lato, incentivare gli investimenti e il trasferimento di tecnologie e, dall’altro, rafforzare il sistema di governance delle IA. In materia di sviluppo sociale, il vertice incentra la discussione sulla questione sanitaria, per la quale sottolinea la centralità dell’OMS e l’importanza della cooperazione internazionale. L’obiettivo è quello di creare capacità e strutture il più inclusive possibile, che promuovano una copertura sanitaria universale. Ultima, ma non meno importante, la questione dei rapporti P2P, per cui i BRICS promuovono il dialogo, gli incontri e i dibattiti con forum e consigli che rappresentano la società civile.
Il Brasile è un Brics ondivago, ha poco da insegnare.