giovedì 18 Settembre 2025

Nel mondo sempre meno bambini vivono in condizioni di povertà assoluta

Negli ultimi dieci anni, il numero di bambini che vivono in povertà estrema nel mondo è diminuito. I dati più recenti raccolti dalla Banca Mondiale e dall’UNICEF mostrano che nel 2024 sono circa 412 milioni i minori che sopravvivono con meno di 3 dollari al giorno, pari al 19% della popolazione infantile globale. Dieci anni fa erano 507 milioni, ovvero il 24%. Una riduzione che coinvolge quasi 100 milioni di bambini, nonostante il periodo di forte incertezza causata dalla pandemia di Covid-19, iniziato nel 2020.

Lo studio si basa su soglie di povertà aggiornate, calcolate in base al potere d’acquisto e all’andamento dell’inflazione. I due livelli principali utilizzati sono: 3 dollari al giorno, considerati il minimo per i Paesi più poveri; 8,30 dollari al giorno, soglia più alta applicata nei contesti con costi della vita maggiori. Se si guarda a quest’ultima soglia, più rilevante per i Paesi a medio reddito, i numeri cambiano: nel 2024, circa 1,4 miliardi di bambini, pari al 66% del totale, vivevano ancora sotto questo livello. Un miglioramento rispetto al 73% del 2014, ma il dato evidenzia quanto la povertà infantile sia ancora diffusa, anche al di fuori delle situazioni più estreme.

I progressi, però, non sono distribuiti in modo uniforme. In alcune aree del mondo i tassi di povertà infantile sono rimasti stabili o sono addirittura aumentati. L’Africa subsahariana è la regione più colpita. Oltre metà dei bambini (circa il 52%) vive con meno di 3 dollari al giorno, una percentuale pressoché identica a quella del 2014. Qui vivono tre bambini su quattro in povertà estrema, pur rappresentando solo il 23% della popolazione infantile mondiale. Il dato è influenzato dalla crescita demografica e da fattori come instabilità politica, conflitti e cambiamenti climatici.

Diversa la situazione in Asia meridionale, dove il tasso di povertà estrema è sceso dal 25% all’8% in dieci anni. L’India ha giocato un ruolo da protagonista: tra il 2011 e il 2022, ha ridotto il proprio tasso dal 25% a poco più del 5%. Tuttavia, alla soglia degli 8,30 dollari, l’85% dei bambini della regione resta in condizioni economiche precarie. In miglioramento anche i dati per Asia orientale e Pacifico. Il tasso di povertà estrema è passato dal 13% al 4%, con l’Indonesia tra i paesi più virtuosi: nel 2024, ha portato il dato dal 26% al 7%, facendo uscire dalla povertà quasi 20 milioni di bambini. Al livello più alto, la regione è passata dal 59% al 37%, grazie anche al contributo della Cina.

In America Latina e Caraibi la povertà estrema tra i minori si è ridotta all’8%, ma il 41% dei bambini vive ancora sotto la soglia degli 8,30 dollari, segno di una disuguaglianza che persiste anche in Paesi a reddito medio-alto. Anche in Europa e Asia centrale i dati migliorano: il tasso al livello più alto è sceso dal 19% al 10%. Fa eccezione il Medio Oriente e Nord Africa, dove la povertà infantile estrema è quasi raddoppiata, passando dal 7% al 13%. Alla soglia di 8,30 dollari, il tasso si mantiene stabile intorno al 60%.

A livello globale, tra i Paesi con i risultati più significativi ci sono dunque l’Indonesia, la Georgia e il Messico, dove la povertà infantile estrema si è ridotta rispettivamente del 73%, 50% e 44% negli ultimi anni.

Avatar photo

Gloria Ferrari

Laureata in Culture e Letterature del mondo moderno a Torino. Scrive di diritti umani e ambiente per diverse testate giornalistiche italiane. Collabora con L’Indipendente dal 2021.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria