domenica 7 Settembre 2025

Israele ordina a migliaia di palestinesi di Gaza City di andarsene

Israele continua a rilasciare ordini di evacuazione per i residenti di Gaza City, portando avanti l’assedio della capitale della Striscia. Tra ieri e oggi, 7 settembre, l’esercito dello Stato ebraico ha ordinato ai residenti di sei distinti blocchi di Gaza City di lasciare le proprie case e di andare verso sud, in direzione della neo-istituita “area umanitaria” di Al Mawasi, a Khan Younis. Gli ordini riguardano aree adiacenti alle torri residenziali della capitale, che Israele ha intenzione di demolire spianando il terreno di Gaza. Con essi, procede senza sosta il piano Gedeone 2, volto a occupare interamente la capitale gazawi e a fare migrare la popolazione in aree sempre più prossime al confine, aprendo la via a un’eventuale deportazione dei palestinesi fuori dalla Striscia. Nel frattempo, non si fermano i bombardamenti nel resto della Striscia: nella sole notte tra ieri e oggi, Israele ha ucciso almeno 17 palestinesi.

Gli ordini di evacuazione rilasciati dalle autorità israeliane riguardano i blocchi 783, 784, 688, 690, e i blocchi 726, 727, 786. Entrambi, interessano le aree confinanti con due torri residenziali gazawi, che Israele intende demolire con gli esplosivi. In generale, il piano Gedeone 2 prevede la distruzione di tutti i 51.544 edifici residenziali della capitale, per livellare la città e accelerare lo sfollamento forzato della popolazione palestinese. In questi giorni, l’esercito sta prendendo di mira specialmente le torri abitative, che contengono decine di appartamenti: tra venerdì 5 settembre e oggi, Israele ha demolito la torre Al Sousi (nell’area ovest della capitale) e la torre Mashtaha (a sudovest); secondo le testimonianze dei pochi giornalisti attivi nella Striscia, la torre Al Sousi sarebbe stata demolita solo mezz’ora dopo la pubblicazione dell’ordine di evacuazione.

Mentre l’esercito demolisce torri e case nella capitale, la popolazione viene costretta a migrare verso sud, e precisamente verso Al Mawasi, campo per sfollati situato presso il governatorato di Khan Younis. Qui, Israele ha istituito quella che definisce “area umanitaria” che sarebbe raggiungibile percorrendo una strada che sostiene essere libera dai combattimenti. Gedeone 2, infatti, non prevede solo l’invasione e l’occupazione totale di Gaza City, ma anche lo spostamento forzato dei residenti della capitale verso sud. Parallelamente, Israele ha infatti proposto un altro piano per costruire un gigantesco campo profughi a Rafah, governatorato all’estremo sud della Striscia, dove ospitare oltre mezzo milione di palestinesi; gli altri verrebbero collocati in altre aree isolate, tutte nella zona meridionale della Strisca. Una volta spostati i palestinesi nelle aree di confine, Israele occuperebbe la Striscia, e proverebbe a realizzare il progetto di trasformare Gaza nella nuovaRiviera del Medio Oriente”, di cui è recentemente uscita una bozza. Questo secondo piano è ufficialmente slegato da Gedeone 2 e non è ancora stato approvato e presentato nei dettagli.

Nel frattempo, continuano gli attacchi ai civili palestinesi. Nella sola notte tra ieri e oggi, Israele ha ucciso almeno 17 persone, attaccando scuole, campi profughi e abitazioni. Dall’escalation del 7 ottobre, Israele ha distrutto, danneggiato o reso inutilizzabile il 92% delle case (l’ultimo aggiornamento è di agosto 2025), l’83% delle terre coltivabili e il 71% delle serre (i dati più recenti sono di aprile 2025), il 91,8% delle scuole (dato aggiornato all’8 luglio 2025), l’89% delle strutture idriche (febbraio 2025) e, in generale, il 78% di tutte le strutture della Striscia (8 luglio 2025); la metà esatta degli ospedali risultano funzionanti (31 agosto 2025), e l’86,5% del territorio della Striscia è sotto ordine di evacuazione o interdetto ai civili. In totale, l’esercito israeliano ha inoltre ucciso direttamente almeno 63.746 persone, anche se il numero totale dei morti potrebbe superare le centinaia di migliaia, come sostenuto da un articolo della rivista scientifica The Lancet e da una lettera di medici volontari nella Striscia.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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