Dalla mezzanotte di oggi, sabato 5 luglio, sostenere il movimento di azione diretta in solidarietà al popolo palestinese “Palestine Action” nel Regno Unito è un reato penale punibile fino a 14 anni di carcere. È la prima volta nella storia britannica che un gruppo di disobbedienza civile non violenta viene classificato come organizzazione terroristica. Il bando, proposto dal Ministero dell’Interno britannico, ha superato il vaglio delle aule giudiziarie nonostante un ricorso d’urgenza. «Migliaia di persone in tutta la Gran Bretagna si sveglieranno domani scoprendo di essere state criminalizzate durante la notte per aver sostenuto un gruppo di protesta nazionale che spruzza vernice rossa sugli aerei da guerra», ha dichiarato Huda Ammori, co-fondatrice di Palestine Action.
Il divieto è stato formalmente approvato dopo che venerdì sera l’Alta Corte ha respinto la richiesta del gruppo di sospendere temporaneamente la proscrizione in attesa di una decisione definitiva. La Corte d’Appello, interpellata in extremis nella stessa sera, ha confermato la decisione. Il governo aveva notificato l’intenzione di mettere al bando Palestine Action lo scorso 23 giugno, motivandola con l’incursione compiuta dagli attivisti in una base militare britannica, durante la quale due aerei della RAF Brize Norton furono imbrattati con vernice rossa. Il danno stimato è di 7 milioni di sterline. Tuttavia, il giudice dell’Alta Corte Chamberlain ha precisato che la valutazione sulla possibile proscrizione del gruppo era già stata avviata a marzo, ben prima dell’incidente. Un’udienza cruciale si terrà il 21 luglio: Palestine Action tenterà di ottenere l’autorizzazione per una revisione giudiziaria dell’ordinanza. Nel frattempo, chiunque ne faccia parte o ne promuova le attività rischia la reclusione. Ma Huda Ammori assicura: «Non smetteremo di lottare per difendere i diritti fondamentali alla libertà di parola e di protesta nel nostro Paese e per sostenere i diritti del popolo palestinese».
L’inclusione di Palestine Action nella lista delle organizzazioni proscritte ai sensi del Terrorism Act del 2000 — insieme a gruppi come al-Qaeda, ISIS e National Action — ha scatenato reazioni durissime. La deputata indipendente Zarah Sultana ha dichiarato: «Sia chiaro: equiparare una bomboletta di vernice a un attentatore suicida non è solo assurdo, è grottesco. È una deliberata distorsione della legge per reprimere il dissenso, criminalizzare la solidarietà e sopprimere la verità». Secondo Raza Husain KC, avvocato della co-fondatrice Ammori, il divieto è «un abuso di potere statutario, discriminatorio e sconsiderato». Ha sottolineato come si tratti della «prima volta nella nostra storia che un gruppo di disobbedienza civile che agisce direttamente e che non promuove la violenza viene ritenuto un ente terroristico». Gli account ufficiali X e Meta di Palestine Action risultano ora irraggiungibili.
Palestine Action è un movimento britannico di azione diretta nato nel 2020 per contrastare l’industria bellica israeliana e sostenere la causa palestinese. Il suo principale obiettivo è Elbit Systems, il maggior produttore di armi di Israele, con diverse sedi nel Regno Unito. Gli attivisti colpiscono anche aziende complici, come Leonardo, Thales, Teledyne e grandi gruppi finanziari come Barclays e JP Morgan, attraverso blocchi, occupazioni, sabotaggi e danneggiamenti. Le loro azioni hanno avuto un impatto concreto: diverse aziende hanno interrotto i rapporti con Elbit, fabbriche sono state chiuse o vendute, e importanti contratti – come il progetto Watchkeeper da 2,1 miliardi di sterline – sono stati cancellati. Palestine Action ha ottenuto risultati senza ricorrere a petizioni o appelli politici, ma puntando sull’interruzione diretta della produzione bellica. Il movimento si sta ora espandendo anche fuori dal Regno Unito.
Da mesi nel Regno Unito sostenere la «resistenza palestinese» è divenuto un rischio concreto di repressione giudiziaria e poliziesca, grazie a una lettura particolarmente ampia del Terrorism Act del 2000. Dal 2019 e poi nel 2021, Hezbollah e Hamas sono state inserite nell’elenco delle organizzazioni proscritte. Di conseguenza, chiunque ne esalti o anche solo ne discuta favorevolmente può essere considerato «apologista del terrorismo». Dallo scoppio del conflitto, vari giornalisti sono stati presi di mira: Craig Murray è stato fermato all’aeroporto di Glasgow il 16 ottobre 2023, con sequestro di pc e cellulare dopo aver partecipato a una manifestazione pro-Palestina; Richard Medhurst è stato arrestato a Heathrow il 15 agosto 2024 e trattenuto per 15 ore; Sarah Wilkinson – 61 anni – ha subito l’irruzione notturna della polizia antisommossa il 29 agosto 2024, con perquisizione brutale e confisca di effetti personali, restando agli arresti domiciliari; il 17 ottobre 2024 anche Asa Winstanley ha subito perquisizione e sequestro dei dispositivi. Operazioni testimoniano come la Sezione 12 del Terrorism Act sia stata usata per intimidire e mettere a tacere il giornalismo e l’attivismo pro-Palestina.
Sostanzialmente è tutto chiaro, da una parte la destra Anglo Sino Americana tenta il tutto per tutto per il dominio del Mondo usando i servettti Europei e Sud Americani coi leaders a servirli, ma il popolo a smarcarsi.
Dall’altra i Brics, tranne l’ondivaga India, decisi per il no ed il multilateralismo.
Io non in mezzo, ma col cuore dai i Brics sebbene il mio portafoglio dipende dai despoti, ma anche in mezzo ai despoti molti sono per la libertà e vinceremo.