sabato 14 Giugno 2025

DIRETTA – Tra Israele e Iran è guerra: missili di Teheran colpiscono Tel Aviv

Nella notte è partito un attacco militare israeliano contro l’Iran, con obiettivo i siti di sviluppo nucleare e l’eliminazione fisica di alcune figure cardine del programma di Teheran per l’arricchimento dell’uranio. La nostra diretta.


È cominciata la risposta militare iraniana all’attacco lanciato da Israele. In due diverse ondate, sono stati lanciati almeno 150 missili balistici dall’Iran su tutto il territorio israeliano. I media locali riferiscono dell’attivazione delle sirene d’allarme in tutto il Paese, da nord a sud.

Alcuni missili sono riusciti a superare il sistema difensivo dello Stato ebraico. Il quotidiano Haaretz riporta almeno 14 israeliani feriti, tra Tel Aviv e Ramat Gan, nel centro del Paese.

Le autorità iraniane hanno inoltre dichiarato di aver abbattuto due aerei militari israeliani e di aver catturato la pilota di uno dei jet.


Sono arrivate le prime reazioni russe all’azione israeliana contro l’alleato iraniano. Il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, ha definito «categoricamente inaccettabili» gli attacchi israeliani. Una condanna formalmente netta, ma sterile nella sostanza, poiché — almeno per ora — la Russia non prospetta alcuna possibile azione di ritorsione sul piano politico o diplomatico, limitandosi a invitare entrambe le parti «a dar prova di moderazione».

L’organo di stampa ufficiale cinese Global Times ha invece riportato la posizione di Pechino. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha espresso «forte preoccupazione» per gli attacchi di Israele contro l’Iran e per le potenziali gravi conseguenze, sottolineando che la Cina «si oppone a qualsiasi violazione della sovranità, della sicurezza e dell’integrità territoriale dell’Iran» ed esorta le parti «a fare di più per promuovere la pace e la stabilità».


Secondo i media iraniani, 78 persone sono state uccise e 329 ferite negli attacchi israeliani contro aree residenziali a Teheran.

Tra gli alti funzionari iraniani uccisi figurano il comandante in capo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, Hossein Salam; il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano, Mohammad Bagheri; Gholam Ali Rashid, comandante del quartier generale di Khatam-al Anbiya e gli scienziati nucleari Fereidoun Abbasi e Mohammad Mehdi Tehranchi. Ali Shamkhani, alto consigliere della Guida Suprema Ali Khamenei, è rimasto gravemente ferito.


Da Tel Aviv giungono dichiarazioni sulla reale natura dell’attacco che aprono le porte a una guerra prolungata contro l’Iran. Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato al quotidiano Ynet che gli israeliani devono prepararsi «a un’operazione prolungata, poiché l’azione militare è ancora nelle sue fasi iniziali», precisando che «non si tratta di un’operazione, ma di una guerra, pianificata e condotta a 1.500 chilometri da casa».

Il presidente statunitense Donald Trump, intervistato dall’emittente ABC, ha indirettamente confermato la situazione, affermando che «ci saranno altri attacchi, molti altri». Trump ha inoltre dichiarato che Israele sta svolgendo un lavoro «eccellente».


In cima alla moschea di Jamkaran, nei pressi della città santa di Qom, è stata issata la bandiera rossa, simbolo utilizzato dal governo iraniano per commemorare il sangue dei martiri e, al tempo stesso, promettere vendetta. La stessa bandiera era stata issata anche il 3 gennaio 2020, in seguito all’uccisione del generale Qassem Suleimani in un attacco aereo statunitense. In risposta, l’Iran lanciò missili contro due basi militari in Iraq che ospitavano truppe americane.

Nel frattempo, le immagini trasmesse dalla televisione di Stato mostrano manifestazioni popolari molto partecipate contro Israele.

Il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh, ha dichiarato che «i criminali sionisti devono sicuramente aspettarsi una risposta schiacciante e dolorosa dalle nostre forze armate».


La televisione di Stato iraniana ha riferito di ulteriori attacchi israeliani contro alcune aree periferiche delle città di Tabriz e Shiraz e contro il sito nucleare di Natanz, dove si trova una struttura sotterranea per l’arricchimento dell’uranio, già danneggiata dagli attacchi condotti nella notte. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha dichiarato che, almeno per ora, non si è verificata alcuna contaminazione nucleare a seguito degli attacchi.


Con un post sul social network Truth il presidente USA Donald Trump ha detto la sua sull’attaccato, incolpando l’Iran dell’attacco subito. Trump ha minacciato Teheran che la rinuncia al programma nucleare è l’unico modo per evitare che «attacchi già pianificati, ancora più brutali, abbiano luogo», specificando che gli Stati Uniti continueranno a fornire a Israele il «migliore e più letale equipaggiamento militare al mondo».

Questo il testo completo, tradotto in italiano e con le maiuscole originali, del comunicato di Trump: «Ho dato all’Iran occasione dopo occasione per concludere un accordo. Gli ho detto, con le parole più forti, di “farlo e basta”, ma nonostante tutti i loro sforzi, nonostante quanto ci siano andati vicini, non ci sono riusciti. Gli ho detto che sarebbe stato molto peggio di qualsiasi cosa conoscessero, prevedessero o di cui fossero stati avvertiti, che gli Stati Uniti producono il miglior e più letale equipaggiamento militare al mondo, DI GRAN LUNGA, e che Israele ne possiede molto, con ancora di più in arrivo – e sanno come usarlo. Alcuni falchi iraniani hanno parlato con coraggio, ma non sapevano cosa stava per succedere. Ora sono tutti MORTI, e la situazione peggiorerà ancora!

C’è già stata una grande quantità di morti e distruzione, ma c’è ancora tempo per mettere fine a questo massacro, prima che gli attacchi già pianificati, ancora più brutali, abbiano luogo. L’Iran deve fare un accordo, prima che non rimanga più nulla, e salvare ciò che un tempo era conosciuto come l’Impero Persiano. Niente più morti, niente più distruzione, FATELO E BASTA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. Che Dio vi benedica tutti!»


Arrivano scene da lockdown da Israele, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza nel timore di una risposta militare iraniana. Gran parte degli scali aerei del Paese sono chiusi. Ai cittadini è stato comunicato di uscire dai rifugi solo in caso di urgenza e necessità.

Secondo quanto riferito dal quotidiano israeliano Haaretz tutti gli ospedali «hanno trasferito le operazioni in aree sotterranee protette, procedendo ad annullare gli interventi differibili e dimettendo i pazienti non urgenti».

Un’immagine di Tel Aviv pubblicata questa mattina, con le strade deserte e a bordo strada le bandiere del Pride che avrebbe dovuto svolgersi oggi ma è stato annullato.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato «qualsiasi escalation militare in Medio Oriente» e si è detto «particolarmente preoccupato per gli attacchi israeliani contro installazioni nucleari in Iran».

L’Iran ha già richiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

La Turchia ha duramente condannato Israele, con il vicepresidente Yilmaz che ha definito l’attacco «perpetrato mentre aumentava la pressione internazionale contro le politiche genocide attuate a Gaza e mentre proseguivano i negoziati sul nucleare con l’Iran, è un atteggiamento barbarico che esclude i valori umani e la diplomazia».


L’esercito israeliano ha dichiarato che l’attacco contro l’Iran è parte di un piano preparato da tempo. «Questo è un attacco che abbiamo preparato per molti lunghi mesi, anche mentre operavamo contemporaneamente a Gaza, in Libano e contro lo Yemen» ha dichiarato l’esercito israeliano in una nota.

Secondo quanto riferito, l’operazione aveva come obiettivo alti funzionari del regime iraniano, importanti scienziati nucleari e infrastrutture militari strategiche. «Le condizioni operative sono state scelte con cura e il momento è ottimale per raggiungere i nostri obiettivi e cogliere di sorpresa il nemico» si legge nella dichiarazione.


Nella notte, Israele ha lanciato un massiccio attacco contro numerosi obiettivi militari e nucleari iraniani, in quella che le autorità di Tel Aviv hanno definito una «operazione preventiva» per neutralizzare la minaccia di un imminente programma di armamento atomico.

  • Secondo fonti ufficiali dell’IDF, oltre 200 aerei da combattimento hanno colpito circa 100 siti in tutto il territorio iraniano, inclusi impianti di arricchimento dell’uranio a Natanz e complessi legati alla produzione di missili balistici. Il bilancio provvisorio parla di decine di vittime tra il personale militare iraniano e – secondo media di Teheran – numerosi scienziati nucleari di alto profilo, tra cui Fereydoun Abbasi-Davani e Mohammad Mehdi Tehranchi, oltre al capo dei Guardiani della Rivoluzione Hossein Salami, il cui decesso è stato confermato dalle agenzie di Stato. 
  • L’Iran ha subito risposto lanciando altre cento droni contro Israele. Il corpo d’élite delle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha dichiarato che diversi bambini sono stati uccisi in un attacco in una zona residenziale della capitale. La Guida suprema iraniana ha dichiarato di aver dato «libertà d’azione» alle forze armate del Paese per rispondere agli attacchi israeliani. L’esercito ha infatti risposto lanciando in territorio israeliano decine di droni e missili, attivando altissime sirene d’allarme in tutto il paese e costringendo migliaia di civili a cercare riparo in strutture protette.
  • I cieli di Israele, Iran, Iraq e Giordania sono stati temporaneamente chiusi, con voli internazionali dirottati e aeroporti in stallo. Le autorità israeliane hanno imposto lo stato di emergenza: scuole e uffici pubblici resteranno chiusi fino a nuovo avviso, mentre l’esercito ha cominciato a mobilitare riserve e rinforzare i pattugliamenti lungo il confine settentrionale. 

Il colpo notturno segue mesi di crescenti tensioni, culminati negli scorsi giorni con la pubblicazione da parte dell’AIEA di un rapporto che segnalava «irregolarità» nel monitoraggio delle centrifughe iraniane. Il presidente USA Donald Trump, pur ribadendo che Washington non ha preso parte all’operazione, ha espresso preoccupazione per il possibile coinvolgimento di forze americane sul terreno, invitando entrambe le parti alla massima moderazione. Il tycoon ha dichiarato che l’attacco gli era stato annunciato da Netanyahu. La comunità internazionale guarda con apprensione ai prossimi giorni, temendo che la crisi possa degenerare in un conflitto su larga scala. Gli investitori hanno già fatto salire il prezzo del petrolio, e i mercati regionali riflettono una volatilità mai vista dall’ultimo conflitto israeliano-libanese. Poco fa, le autorità di Teheran hanno dichiarato che, alla luce dell’attacco israeliano, l’Iran non parteciperà al sesto round di negoziati con gli USA sulla questione del nucleare, previsto per domenica a Muscat, in Oman.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

12 Commenti

  1. Non amo gli Ayatollah, andati al potere a fine anni 70 grazie a quei cazzoni di francesi. Però ho sempre amato l’ arte e la cultura persiana e quindi non ho dubbi per chi parteggiare. Spero che Usa e Israele si rompano i denti: l’ osso questa volta è davvero duro.

    • Perchè fa comodo lì agli USA, è una posizione strategica. A loro non interessa la Pace, la risoluzione dei conflitti, a loro interessa perseguire il controllo sul Mondo, con gli strumenti che reputano necessari. Persone, Popolazioni, Nazioni, Ambiente, tutto è sacrificabile per loro. E allargando a destra e allargando a sinistra, è un attimo che il conflitto diventi globale… la terza guerra mondiale.

  2. Quanto parla l’Iran e che poco che fa, spero capiranno la storia di quello che pregava Dio ogni notte di farli vincere la lotteria finché Dio gli rispose, io posso farti vincere la lotteria, se prima tu comperi il biglietto, e cominciano a fare vera scienza bellica con l’aiuto di Russia, Cina, Corea del Nord e magari Pakistan,

  3. Questa frase, peraltro ripetuta due volte nell’articolo, sembra una contraddizione: “L’esercito israeliano ha dichiarato che l’attacco contro l’Iran non è parte di un piano preparato da tempo. «Questo è un attacco che abbiamo preparato per molti lunghi mesi, anche mentre operavamo contemporaneamente a Gaza, in Libano e contro lo Yemen» ha dichiarato l’esercito israeliano in una nota.”

    • Non pensiamolo nemmeno: questa sarebbe una azione che colpirebbe la popolazione civile e la bomba atomica non è pensabile utilizzarla, mai. Ne conosciamo anche troppo bene gli effetti, nel presente e nel futuro, già è stata testata sulla popolazione civile in Giappone nel 1945. Bisogna colpire, se mai, i governanti che danno questi ordini folli e ancor meglio la mano nascosta, il deep state, che c’è dietro queste azioni. Per esempio a Stoccolma in questi giorni, al Gran Hotel, si riunisce il club Bilderberg: sono loro i veri criminali, quantunque sembrino puliti. Scriviamo ai signori dei BRICS, all’AYatollah di organizzarsi per colpire in modo chirurgico lì. E poi la Casa Bianca, Roma, Parigi, Londra, Berlino. Lavorando sulle masse, tanto oramai il Re è nudo e già buona parte della popolazione occidentale sarebbe disposta a ghigliottinare i propri criminali capi di Stato.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

+ visti