Nulla sembra scalfire il sostegno occidentale all’alleato sionista, dimostrato con il reiterato invio di armi e il mancato rispetto del mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale ai danni del premier israeliano Netanyahu. Eppure, la pressione popolare ha portato, nell’ultimo anno, molti Stati europei a riconoscere lo Stato di Palestina, tante istituzioni e università a cessare gli accordi di cooperazione con Israele e decine di aziende multinazionali ad abbandonare i propri rapporti con l’occupazione. Le azioni di boicottaggio sono infatti state talmente incisive da farne vacil...
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Articolo a mio parere pericoloso che rischia di dar credito a gruppi che non rispondono a nessuno se non alla logica del “noi abbiamo ragione e voi torto”. Questo potrebbe portarli a compiere azioni violente contro ditte private e pubbliche che lavorano anche per lo Stato italiano, indipendentemente dalla collaborazione con entità israeliane. Ci vuole moderazione ed equilibrio anche se a volte è difficile mantenerlo
Grazie M.C. articolo interessante e bella notizia. In effetti questo immane disastro e genocidio ha stimolato una crescente consapevolezza in merito alle condizioni della popolazione palestinese fin dal 1948. Anche molti ebrei non sionisti si stanno mobilitando specialmente negli USA. E questo è veramente significativo. Speriamo che anche la semplice azione del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), continui ad estendersi in tutto il mondo e riesca ad arrivare dove l’etica e le proteste sono ignorate.