giovedì 12 Giugno 2025

Attivisti sorvegliati e giornalisti spiati dallo Stato italiano: le versioni non tornano

Il Copasir ha pubblicato la relazione finale sul cosiddetto “caso Paragon”, fornendo la versione ufficiale del Governo circa i rapporti tra lo Stato italiano e lo spyware Graphite, utilizzato per spiare illegalmente giornalisti e attivisti. Il documento offre alcune risposte, tuttavia lascia ampi margini di ambiguità, i quali sono ulteriormente acuiti dal fatto che, a pochi giorni dalla pubblicazione, la stessa azienda produttrice del software – Paragon Solutions – ha diffuso una nota che non combacia con la narrazione fornita da Roma.

Da che, a inizio anno, il direttore di Fanpage Francesco Cancellato ha scoperto di essere stato sorvegliato tramite un programma a uso esclusivo dei governi, lo Stato italiano ha gestito questa crisi adottando un atteggiamento contraddittorio e poco trasparente, spendendo più energie nello scagionarsi piuttosto che nel fare chiarezza su chi abbia effettivamente messo sotto controllo le vittime. A indagare è stato infine il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), il quale ha condotto un’istruttoria a porte chiuse.

Gli esiti dell’inchiesta hanno rivelato che Paragon Solutions aveva stipulato un contratto di fornitura con i servizi segreti italiani, autorizzando l’uso di Graphite all’AISE (per le operazioni all’estero) e all’AISI (per quelle interne), con la clausola esplicita che ne vietava l’impiego “contro giornalisti e attivisti per i diritti umani”. Secondo quanto ricostruito nella relazione, il 14 febbraio 2025, “a seguito del clamore mediatico”, il Governo avrebbe dunque deciso di sospendere temporaneamente il contratto con Paragon, per poi rescinderlo in via definitiva il 12 aprile.

Il Copasir esplicita nero su bianco che figure chiave dell’ONG Mediterranea Saving Humans, quali Luca Casarini e Beppe Caccia, sono sotto intercettazione ormai da anni. Le prime attività di sorveglianza risalgono al 2019 e sono state autorizzate dal Governo Conte, queste sono state seguite da un secondo ciclo “di natura più ampia” che si è protratto dal maggio 2020 al maggio 2024. L’impiego di Graphite è stato autorizzato il 5 settembre 2024 dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Secondo il Copasir, tale utilizzo sarebbe legittimo, poiché “tali soggetti sono stati sottoposti ad attività intercettiva non in qualità di attivisti per i diritti umani, ma in riferimento alle loro attività potenzialmente relative all’immigrazione irregolare”.

Il Governo, quindi, ammette di aver monitorato alcuni attivisti, ma rivendica la legittimità dell’operazione. Al contempo, nega di aver mai spiato Cancellato, dando a intendere che il suo telefono possa essere stato compromesso da entità straniere. Tuttavia, la relazione precisa che non è possibile stabilire con certezza chi abbia spiato il giornalista, poiché Paragon Solutions “non avrebbe accesso e non sarebbe a conoscenza dell’identità dei soggetti che vengono presi di mira dai clienti o dei dati che vengono registrati dal suo dispositivo”.

Paragon Solutions, da parte sua, ha replicato con una versione dei fatti diversa. In una dichiarazione riportata da Haaretz, l’azienda ha affermato di aver “offerto sia al Governo italiano che al Parlamento un metodo per determinare se i suoi sistemi siano stati impiegati contro il giornalista”, ma – dal momento che “le autorità italiane hanno deciso di non procedere con questa soluzione, Paragon ha terminato il suo contratto con l’Italia”. 

Fonti dell’intelligence, citate da Fanpage, hanno a loro volta risposto alle implicite accuse di Paragon, definendo “inaccettabile la proposta di Paragon di effettuare una verifica sui log di sistema delle piattaforme Graphite in uso ad Aise e Aisi, in quanto pratiche invasive, non verificabili nell’ampiezza, nei risultati e nel metodo e, pertanto, non conformi alle esigenze di sicurezza nazionale”. Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), invece, ha negato qualsiasi rifiuto alla collaborazione, sostenendo che siano stati eseguiti tutti gli accertamenti del caso e sottolineando che la cessazione del rapporto con Paragon è avvenuta “di comune accordo”.

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Walter Ferri

Giornalista milanese, per L’Indipendente si occupa della stesura di articoli di analisi nel campo della tecnologia, dei diritti informatici, della privacy e dei nuovi media, indagando le implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. È coautore e curatore del libro Sopravvivere nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

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3 Commenti

  1. Non è che i servizi si fermino davanti alla legge… Interessante invece la menzione del governo Conte che ci dà un quadro di come tutti gli esecutivi in Italia, centro-sx, centro-dx, centro-centro siano sempre proni agli “esportatori di democrazia”.

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