mercoledì 4 Dicembre 2024

Riparte il “modello Riace”: dopo l’odissea giudiziaria Mimmo Lucano torna sindaco

Dopo una vicenda giudiziaria durata quasi sette anni, arriva il doppio riscatto per Mimmo Lucano. Il tre volte sindaco di Riace ha infatti trionfato tanto alle elezioni europee 2024 quanto alle amministrative per il rinnovo del sindaco del Comune reggino, tornando a sedersi sul posto del primo cittadino dopo sei anni. La duplice vittoria di Lucano si configura in tal senso come una chiara manifestazione della volontà dei cittadini di mostrare supporto nei confronti di una figura politica che nel suo piccolo è stata centrale nella vita del Paese e della Calabria. Una riabilitazione che arriva dopo quella che sembra essere stata a tutti gli effetti una campagna di delegittimazione, e che mette il punto a una lunga e tortuosa vicenda al centro di una storia che grida vendetta.

I primi mandati e l’elaborazione del modello Riace

L’ingresso del Villaggio globale di Riace nel 2017

Mimmo Lucano muove i suoi primi passi nell’universo della politica e dell’attivismo nel 1999, anno in cui fonda con altri cittadini di Riace l’associazione Città Futura, che aveva l’intento di riaprire le case abbandonate di Riace superiore e restituire alla comunità cittadina la propria identità. L’anno seguente entra in consiglio comunale tra le forze di minoranza, e quattro anni dopo, nel 2004, diventa per la prima volta Sindaco di Riace. Da quel momento, ricopre la carica di primo cittadino fino al 2018, venendo riconfermato in due ulteriori tornate. Nel corso dei suoi quasi quindici anni da Sindaco, Mimmo Lucano si è fatto promotore di quello che col tempo ha preso il nome di “Modello Riace”, un sistema di accoglienza dei migranti aperto che avanzava diverse misure volte a promuovere l’integrazione dei richiedenti asilo con il tessuto della comunità. Tra le tante iniziative, l’adesione alla rete SPRAR (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Ministero dell’Interno, l’ottenimento di fondi regionali e finanziamenti per la ristrutturazione delle abitazioni dismesse, e la collaborazione con varie associazioni per fornire ospitalità alle persone migranti inserendole all’interno del mondo del lavoro mediante l’istituzione di laboratori di artigianato di varia natura. Riace era arrivata ad accogliere nei suoi momenti di picco oltre 500 migranti tutti insieme, ma il numero totale di coloro che vi ci sono transitati è arrivato a diverse migliaia di persone.

Le vicende giudiziarie

Un flash mob di solidarietà per Mimmo Lucano

Il modello Riace è stato lodato in varie aree del mondo ed è stato preso come esempio da numerosi altri comuni italiani e internazionali, e grazie a esso Lucano è finito più di una volta su una serie di classifiche riguardanti i migliori e più influenti sindaci e leader del mondo. Questo tuttavia non significa che sia stato esente dalle critiche, o immune dalle accuse. Il modello Riace, e conseguentemente lo stesso Mimmo Lucano, sono infatti stati al centro di una lunga vicenda giudiziaria durata circa sette anni. Tutto inizia nel dicembre 2016, quando i verbali del prefetto di Locri riportano anomalie nel funzionamento del sistema. A ottobre del 2017 Lucano viene registrato nella lista degli indagati della Procura con le accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Unione Europea, concussione, e abuso d’ufficio.

Il 2 ottobre 2018 il Sindaco viene sottoposto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Locri con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona, la Eco-Riace e L’Arcobaleno, dall’ottobre 2012 fino all’aprile 2016. Successivamente, i domiciliari sono stati trasformati in divieto di dimora dal Tribunale del Riesame e ancora dopo annullati dalla Corte di Cassazione. Nel settembre del 2021 il Tribunale aveva inflitto a Lucano una pena di 13 anni e 2 mesi di reclusione, quasi il doppio di quanto chiesto dall’accusa, stravolgendo però l’impianto dei PM, e condannando Lucano per associazione a delinquere, peculato, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, assolvendolo invece per le accuse di concussione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A ottobre 2023, tuttavia è stata ribaltata la pronuncia del Tribunale, mentre lo scorso aprile è stata la volta del modello Riace, che è stato riabilitato.

La doppia vittoria, e le sfide future

Dopo anni di turbolenze, la doppia vittoria elettorale di Lucano si configura come una sorta di riscatto per il Sindaco di Riace. Per le elezioni europee, Lucano era candidato con la lista di Alleanza Verdi-Sinistra, capolista nella circoscrizione meridionale, e in lista nelle circoscrizioni nordest, nordovest, e isole. In sede elettorale ha ricevuto circa 190.000 preferenze. In Europa Lucano ha detto che vorrà portare il modello Riace, e con ogni probabilità porterà avanti i dettagliati punti del programma di AVS sulla gestione del fenomeno migratorio. Anche nella sua stessa cittadina, proprio in virtù della sua riabilitazione, il modello di gestione dei richiedenti asilo potrebbe venire reintegrato. A Riace Lucano ha ricevuto il 46,3% delle preferenze. Avendo il comune meno di 15.000 abitanti, le cariche di europarlamentare e di sindaco non confliggono, e Lucano potrà mantenere entrambe le cariche.

[di Dario Lucisano]

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