mercoledì 11 Dicembre 2024

Una ricerca ipotizza come riconoscere i segnali di un possibile infarto 24 ore prima

Circa una persona su due accusa sintomi significativi 24 ore prima dell’arresto cardiaco e i sintomi sono diversi tra uomini e donne. È ciò che emerge da uno studio statunitense che ha registrato come negli uomini tenda a prevalere il dolore al petto, mentre le donne  accusano più frequentemente un’improvvisa mancanza di respiro. Alcuni sottogruppi di entrambi i sessi, invece, accusano palpitazioni, attività simil-convulsivante e sintomi simil-influenzali prima dell’evento. Il team di scienziati ha preso in considerazione i dati di due studi precedenti sviluppati dagli stessi ricercatori, includendo 1.672 individui e confrontandoli con un gruppo di controllo. Come sottolineato dallo studio pubblicato su The Lancet, “saper riconoscere i sintomi premonitori dell’arresto cardiaco utilizzando la tecnologia digitale potrebbe aumentare le probabilità di sopravvivenza”. Sumeet Chugh, cha ha diretto la ricerca, ha dichiarato che i risultati della ricerca «potrebbero portare a un nuovo paradigma per la prevenzione della morte cardiaca».

I sintomi di dolore toracico e dispnea sono stati riportati in più del 30% dei pazienti con arresto cardiaco improvviso e sono state registrate differenze significative in base al sesso: le donne hanno registrato solo la dispnea mentre negli uomini si sono verificati anche dolori toracici e diaforesi. La maggior parte dei sintomi si è manifestato in maniera isolata e non in serie. Tuttavia, tra i limiti dello studio c’è il fatto che molte persone presentano già questi sintomi quotidianamente e per questo, come sottolineato dagli autori, i risultati “rappresentano solo il passo iniziale nella scoperta di nuovi metodi per prevedere un imminente arresto cardiaco improvviso”. Ricerche che dovranno senz’altro essere fatte se si pensa che, solo in Italia, i decessi per arresto cardiaco improvviso sono circa 50.000 ogni anno.

La morte cardiaca improvvisa è un evento che si verifica quando, in assenza di cause pregresse accertate (sebbene probabilmente esistenti), il decesso avviene nell’arco di 1-6 ore dal comparire dei primi sintomi. Si verifica spesso anche in soggetti apparentemente sani al di sotto dei 40 anni ed è la principale causa di morte improvvisa nei bambini, negli adolescenti e negli adulti. Nell’80% delle volte l’evento avviene a domicilio e nel 40% dei casi senza la presenza di testimoni. Secondo la letteratura scientifica le morti cardiache improvvise giovanili sono circa 1.000 all’anno in Italia e le principali cause  sono cardiomiopatie (12-52%), miocarditi (3-12%), malattie valvolari (1-11%), malattia aterosclerotica coronarica precoce (2-25%), anomalie delle coronarie (2-19%), dissezione/anomalie dell’aorta (2-5%) e altre cause strutturali (8-14%). In una elevata percentuale di casi il cuore è strutturalmente normale, suggerendo che la causa sia una sindrome aritmica su base genetica.

[di Roberto Demaio]

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