domenica 28 Aprile 2024

G77: i Paesi del Sud globale si ritrovano a L’Avana per contarsi e per contare

Ha ufficialmente aperto i battenti ieri, a L’Avana, il vertice del Gruppo dei 77 + Cina, cui hanno preso parte un centinaio di delegazioni di Asia, Africa e America Latina, molti capi di Stato e il segretario delle Nazioni Unite, António Guterres. Il tema cardine dell’incontro, che quest’anno si tiene sotto la presidenza di Cuba, sono “Le sfide attuali dello sviluppo: ruolo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione”. Il meeting costituirà, in particolare, l’occasione per i Paesi in via di sviluppo di rafforzare un sistema di collaborazione per armonizzare e promuovere gli interessi comuni, specie in relazione alle grandi sfide internazionali. Contando sull’importante sponda della Cina.

Il gruppo dei 77 nacque formalmente nel 1964 dai Paesi firmatari della “Dichiarazione unitaria dei 77 stati”, sottoscritta alla prima sessione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo e il Commercio (UNCTAD), che andò in scena in Svizzera. Oggi, il gruppo consultivo conta ben 134 Stati, che rappresentano i due terzi delle Nazioni Unite e l’80% della popolazione globale.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica cubano, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha aperto la cerimonia di inaugurazione del Vertice, evidenziando come l’umanità abbia «raggiunto un potenziale scientifico-tecnico inimmaginabile fino a un paio di decenni fa, con una straordinaria capacità di generare ricchezza e benessere che, in condizioni di maggiore uguaglianza, equità e giustizia, potrebbe garantire standard di vita dignitosi, confortevoli e sostenibili per quasi tutti gli abitanti del pianeta». Il presidente cubano ha aggiunto: «Se coloriamo lo spazio occupato dalle nazioni membri del gruppo su una mappa del mondo, vedremo due forze che nessuno può vincere: siamo di più, e siamo più diversi».

La presidenza pro tempore cubana, quest’anno, ha strategicamente puntato sul dare continuità alle istanze storiche del Gruppo, promuovendo l’opposizione alle misure coercitive unilaterali e al peso sempre più opprimente del debito estero e dei condizionamenti del sistema finanziario internazionale per le realtà del ‘Sud Globale’. Che, rispetto ai Paesi più ricchi, patiscono un ingiustificabile divario scientifico, tecnologico e di conoscenza, nonché gli effetti deleteri del cambiamento climatico. In occasione della conferenza stampa tenutasi giovedì 14 settembre, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha reso noto che il vertice è un’importante occasione per rafforzare il meccanismo di cooperazione tra paesi in via di sviluppo e preservare l’equità e la giustizia internazionale. L’Esecutivo di Pechino ha pubblicamente lodato il lavoro svolto da Cuba come presidente di turno nel 2023, sostenendola come partner strategico – insieme agli altri componenti del gruppo – per la salvaguardia dei diritti e degli interessi comuni dei paesi in via di sviluppo.

Intervenendo al meeting, il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha affermato che il cambiamento richiederà un’azione a livello nazionale per garantire il buon governo, mobilitare le risorse e dare priorità allo sviluppo sostenibile, evidenziando che molte istituzioni attuali, in particolare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, sono state create «quando molti paesi in via di sviluppo erano incatenati dal dominio coloniale e non avevano voce in capitolo sui propri affari o sugli affari globali». Necessario è, dunque, un progressivo cambio di rotta. Mentre oggi «infiammano spesso le disuguaglianze e rafforzano le divisioni», Guterres ha definito la finanza un’area di urgente azione globale, non essendo molti Paesi in via di sviluppo in condizione di onorare i propri debiti per i persistenti effetti della pandemia, della crisi del costo della vita e di quella climatica. «Conto sul vostro Gruppo, che è stato a lungo campione del multilateralismo, perché si faccia avanti, usi il suo potere e combatta – ha aggiunto –. Siate i paladini di un sistema radicato nell’uguaglianza; siate i paladini di un sistema pronto a invertire l’ingiustizia e l’abbandono di secoli; e siate i paladini di un sistema che dia risultati per tutta l’umanità e non solo per i privilegiati».

[di Stefano Baudino]

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1 commento

  1. Solo i criminali contro l’umanità e la Nato ha forse la maggiore percentuale di venduti per crimini di guerra passari e presenti, può non avere nel cuore questi 77 paesi più del decadente Occidente che li deruba, imprigiona, umilia e invade a piacere.

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