venerdì 3 Maggio 2024

Vado Ligure: in migliaia manifestano in spiaggia contro il rigassificatore

Migliaia di persone (secondo i Comitati almeno 16 mila) si sono radunate in spiaggia in Liguria, da Savona a Spotorno, per creare una catena umana. Lo scopo: dire di no al rigassificatore. Questo era stato originariamente collocato nel porto di Piombino ma, secondo i piani del governo, dovrebbe essere spostato di fronte alle coste savonesi, all’altezza di Vado Ligure, entro il 2026. Circa un centinaio gli stabilimenti balneari coinvolti nella manifestazione, svoltasi lungo un tratto di litorale lungo quindici chilometri: a protestare sono stati semplici cittadini, ma anche attivisti per l’ambiente, operatori turistici e albergatori. La dimostrazione, iniziata alle 15 di domenica, è durata in tutto 21 minuti. «La protesta è per preservare la bellezza del nostro territorio e del nostro mare. L’obiettivo – spiegano dal comitato provinciale No al Rigassificatore – è sensibilizzare la cittadinanza al progetto della Golar Tundra nella rada antistante Vado e Savona ed ai suoi rischi potenziali e possibili ricadute su ecosistema, salute e turismo». La nave rigassificatrice ha una capacità di stoccaggio pari a 5 miliardi di metri cubi all’anno ed ha una lunghezza di 292 metri, per 43 di larghezza.

La conferma della prossima ricollocazione della Golar Tundra è stata annunciata lo scorso 18 luglio dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e dall’ad di Snam, Stefano Venier. Secondo i piani del governo, la nave rigassificatrice rimarrà nel porto di Piombino fino al 2025, per essere poi ricollocata di fronte alla costa ligure nella seconda metà del 2026. Qui dovrebbe rimanere per 17 anni, che potrebbero essere estesi fino a 23. Come nel caso di Piombino, dove la decisione (per decreto) di collocare la nave nel porto aveva scatenato una fortissima reazione popolare, anche i cittadini liguri si sono immediatamente attivati per opporsi alla ricollocazione del rigassificatore. E, come a Piombino, le compensazioni promesse dalla politica hanno incontrato il secco rifiuto della popolazione e delle istituzioni locali. «Non esistono liguri di serie A e liguri di serie B, non si possono mettere tutte le schifezze sempre negli stessi posti – hanno dichiarato i consiglieri regionali Ferruccio Sansa e Selena Candia, presenti alla manifestazione – È ora anche di dire basta alla logica perversa delle compensazioni: soldi in cambio di salute e sicurezza. La vita non si vende». Sui propri social, il governatore Toti ha dichiarato che è «Troppo facile dire no al rigassificatore volendo però tutti i vantaggi dell’energia e senza dire neanche una parola su dove posizionarlo. Non mi interessa perdere consenso, mi interessa dare risposte sull’aumento delle bollette alle nostre imprese e ai liguri».

[di Valeria Casolaro]

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