In Italia, tra il 2016 e il 2019, l’esposizione a lungo termine alle polveri sottili ultrafini (PM2,5) ha causato 50.856 decessi prematuri all’anno. Un dato che conferma ancora una volta la pessima qualitĂ dell’aria che caratterizza il nostro Paese, sebbene persistano ancora delle differenze significative tra il Settentrione e il resto della Penisola. Ogni anno, in media – ha stimato l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – l’8,3% dei decessi per cause naturali è attribuibile all’esposizione a lungo termine al PM2,5 – l’inquinante maggiormente associato ai rischi per la salute -, quota che al Nord sale però al 10,9%.