sabato 20 Aprile 2024

L’Ue progetta un cavo internet di oltre mille chilometri per aggirare la Russia

Le fattezze della globalizzazione si sono significativamente alterate negli ultimi anni. Tra le conseguenze di questo stravolgimento si registra un avanzamento della cosiddetta slowbalisation. nonché la ricerca di nuovi equilibri che siano in grado di marginalizzare l’influenza dei Poteri considerati antagonisti. All’interno di questa dinamica, l’Unione Europea sta vagliando la possibilità di gettare un nuovo cavo di Rete che sia in grado di garantire l’indipendenza delle connessioni internettiane dalle infrastrutture già esistenti su territorio russo.

I cavi ospitati da Mosca rappresentano d’altronde la chiave di volta dei contatti digitali intrattenuti tra Europa, Caucaso e Asia centrale, quindi la situazione belligerante in Ucraina spinge la Comunità europea a prendere in considerazione alternative che possano diversificare le possibilità di contatto tra i due continenti. L’idea è dunque quella di estendere il Global Gateway – progetto pensato originariamente per contrastare la nuova via della seta cinese – così da sostenere anche il gittamento di un cablaggio che si assesti nelle profondità del Mar Nero per creare legami tra la Georgia e l’est Europa, di fatto scavalcando la Russia. 

Un simile disegno esiste ora come ora solamente sul piano progettuale, i tecnici ne stanno studiando la fattibilità anche tenendo in considerazione che il mare in questione è un crocevia di navi militari, tuttavia l’UE è comunque altamente motivata. Parallelamente ai cavi di Rete, Bruxelles sta infatti pianificando sempre nel Mar Nero la stesura di una ragnatela di cavi elettrici che mettano in contatto l’Ungheria e la Romania alla Georgia e all’Azerbaijan, un genere di impiantistica che comunque dovrà tenere conto della minacciosa presenza degli incrociatori.

Unione Europea e Georgia hanno iniziato a discutere del cablaggio sottomarino già nel 2021, tuttavia le evoluzioni politiche dei mesi recenti hanno accelerato non poco un confronto diplomatico che altrimenti avrebbe rischiato di trascinarsi per anni. Per quanto il progetto sia ancora alle sue prime fasi, questi è ora considerato di massima priorità e i dettagli tecnici di base sono già stati tutti delineati: si prevede un’infrastruttura da 1.100km per cui la Commissione europea ha impegnato un investimento iniziale di 45 milioni di euro.

Il mondo dei network cable si dimostra d’altronde estremamente vivace. Stando a fonti del The Financial Times, al Mar Nero starebbe guardando anche Vodafone con un progetto noto con il nome di Kardessa, il quale ambisce a creare un ponte dati tra Ucraina e Bulgaria e tra Turchia e Georgia. Nel frattempo è stato presentato a Palermo l’arrivo del cavo sottomarino BlueMed, infrastruttura sostenuta da Telecom Italia e Google che, integrandosi al Blue Submarine Cable System, connetterà il Bel Paese anche alla Giordania, all’Arabia Saudita e all’Oman.

Altrove, la Cina sta cercando di controllare le infrastrutture di Rete che si muovono nelle acque del Mar Cinese Meridionale imponendo alle nazioni terze e alle industrie delle restrizioni burocratiche tanto oppressive da spingerle ad aggirare del tutto l’area marina di competenza di Beijing. In Africa continua invece a progredire il piano 2Africa Pearls, il quale viene sponsorizzato tra le altre da Meta, Vodafone, Telecom Egypt e China Mobile International e prevede di circumnavigare il continente entro il 2024, passando però anche dall’Europa e dall’India.

[di Walter Ferri]

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