lunedì 7 Ottobre 2024

La relazione tra deforestazione e diminuzione delle piogge è stata dimostrata

Che la deforestazione contribuisca a ridurre le precipitazioni locali è cosa nota in ambito scientifico, ma finora ogni evidenza al riguardo risultava limitata a dei singoli casi studio. Mancava invece un’analisi più ampia delle interazioni tra disboscamento e riduzione delle precipitazioni e, soprattutto, si sapeva poco su come tali interazioni variassero su scala spaziale. Ed è proprio a partire da queste carenze conoscitive che un nuovo studio ha deciso di fare chiarezza. Dei ricercatori dell’Università di Leeds, nel Regno Unito, hanno così dimostrato una chiara correlazione tra la deforestazione delle foreste tropicali e il calo nei tassi di precipitazione regionali. Nella ricerca pubblicata su Nature, gli scienziati hanno evidenziato che tanto più le foreste pluviali vengono disboscate nei Paesi tropicali, tanto meno gli agricoltori locali potranno contare sulle piogge per i loro raccolti e i loro pascoli. Gli stessi agricoltori che, vivendo in aree disboscate, avevano da tempo segnalato quanto i loro microclimi fossero diventati più secchi con la riduzione della copertura arborea.

Il gruppo di ricerca, utilizzando dati satellitari e meteorologici relativi al periodo 2003-2017, ha confermato quindi quanto osservato, e temuto, dai contadini delle regioni pantropicali. L’effetto della deforestazione sulle precipitazioni è stato evidenziato a scala locale, ma è risultato più pronunciato quando l’area considerata era superiore a 2.500 km². Per aree maggiori di 40.000 km² – si legge nello studio – le precipitazioni calano poi di 0,25 punti percentuali, ogni mese, per ogni punto percentuale di perdita di foresta. L’effetto rischia inoltre di innescare un cosiddetto ciclo a feedback negativo, un circolo vizioso, per cui la riduzione delle precipitazioni porta a un’ulteriore perdita di foreste, a una maggiore vulnerabilità agli incendi e a un più debole assorbimento di carbonio. In definitiva, lo studio ha rilevato che i raccolti della regione in esame potrebbero diminuire dell’1,25% per ogni 10 punti percentuali di perdita di copertura forestale. «Dimostrare i benefici locali del mantenimento delle foreste tropicali per le popolazioni rurali ha importanti implicazioni politiche», ha dichiarato uno degli autori dello studio sottolineando la speranza che il loro lavoro rappresenti un incentivo, per i responsabili politici e decisionali dei Paesi tropicali, a conservare le foreste tropicali.

La relazione tra copertura arborea e piogge, come anticipato, non è però cosa nuova. Una foresta, poiché preleva acqua dal suolo e la traspira poi nell’aria circostante attraverso le foglie, genera infatti parte della pioggia che cade nella zona in cui è situata. Per l’Amazzonia, ad esempio, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Torino aveva già valutato l’incidenza del disboscamento sulla piovosità, evidenziando quanto fosse maggiore del previsto e che questo, nel caso estremo di totale disboscamento, potrebbe portare a una riduzione annuale della pioggia tra il 55% e il 70%. Insomma, le evidenze non mancano e la conclusione da trarre dovrebbe essere logica: riforestare e creare nuove aree verdi farebbe aumentare le precipitazioni, contribuendo a mitigare crisi idriche destinate ad acuirsi nel tempo. Per l’area mediterranea, non a caso, dei ricercatori hanno già ipotizzato e simulato le potenzialità della riforestazione nell’incremento delle precipitazioni. In uno scenario realistico di riforestazione, in Europa, le piogge estive potrebbero aumentare in media del 7,6%, compensando potenzialmente, almeno in parte, la prevista diminuzione della piovosità dovuta ai cambiamenti climatici.

[di Simone Valeri]

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