giovedì 25 Aprile 2024

Vaccini Covid e richiami: ora l’attacco a Pfizer e Moderna arriva dal Wall Street Journal

“La campagna ingannevole dei booster Covid bivalenti” così il WSJ ha intitolato l’editoriale pubblicato il 22 gennaio, nel quale ha definito “ingannevole” la pubblicità radiofonica sponsorizzata dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, secondo la quale i vaccini bivalenti contro il Covid 19 migliorerebbero la protezione contro il virus. 

Il commento, che reca la firma di Allysia Finley, attacca le case farmaceutiche Pfizer e Moderna chiamando in causa le diverse questioni scientifiche contrarie a questa tesi. 

Infatti, se inizialmente i vaccini a mRNA potevano essere considerati vantaggiosi per i produttori – che in poco tempo avrebbero potuto modificare la sequenza genetica e produrre rapidamente nuovi vaccini mirati a nuove varianti (è il caso dei booster bivalenti BA.4 e BA.5)-, ora tempo e studi hanno portato a galla tre problemi scientifici: “In primo luogo” scrive Finley “il virus si evolve molto più velocemente di quanto i vaccini possano essere aggiornati; in secondo luogo, i vaccini hanno cablato il nostro sistema immunitario per rispondere al ceppo originario di Wuhan, quindi produciamo meno anticorpi che neutralizzano le varianti mirate dai vaccini aggiornati; in terzo luogo, gli anticorpi si esauriscono rapidamente dopo pochi mesi”. 

L’editoriale del WSJ cita anche due studi del New England Journal of Medicine in cui viene dimostrata la contraddizione fra ciò che dice la scienza, quella libera dai dogmi, e ciò che dicono le aziende farmaceutiche: “I comunicati stampa di novembre di Pfizer e Moderna, in cui si afferma che i loro bivalenti hanno prodotto una risposta alle varianti BA.4 e BA.5 da quattro a sei volte superiore a quella dei booster originali, sono fuorvianti”. – si legge nell’editoriale – “Nessuno dei due produttori di vaccini ha condotto uno studio randomizzato. Hanno testato i booster originali lo scorso inverno, molto prima dell’ondata di BA.5 e da quattro mesi e mezzo a sei mesi dopo che i partecipanti allo studio avevano ricevuto la terza iniezione. I bivalenti, invece, sono stati testati dopo che il BA.5 ha iniziato ad aumentare, da 9 mesi e mezzo a 11 mesi dopo che i partecipanti avevano ricevuto la terza iniezione”. 

La giornalista del WSJ se la prende duramente (e giustamente, a detta di chi scrive) con FDA e CDC perché non hanno fatto nulla per evitare un’inutile corsa al vaccino. “Ma perché avrebbero dovuto? – chiede provocatoriamente –  Hanno un interesse personale a promuovere i bivalenti”. E spiega: “A giugno la Food and Drug Administration ha ordinato ai produttori di vaccini di aggiornare i booster contro BA.4 e BA.5 e a fine agosto si è affrettata ad autorizzare i bivalenti prima che fossero disponibili i dati clinici. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno raccomandato i bivalenti per tutti gli adulti, senza alcuna prova della loro efficacia o necessità. I produttori di vaccini avrebbero potuto eseguire piccoli studi randomizzati la scorsa estate […] e i risultati sarebbero stati disponibili entro la fine di settembre. Ma le autorità sanitarie non hanno voluto aspettare e ora sappiamo perché”. E ancora: “A novembre il CDC ha pubblicato uno studio che stimava che i bivalenti erano efficaci contro l’infezione solo dal 22 al 43% durante l’ondata BA.5, il loro picco di efficacia. Quando gli anticorpi sono diminuiti e nuove varianti sono subentrate nel corso dell’autunno, la loro protezione contro l’infezione è probabilmente scesa a zero”. 

Allora perché il booster è stato fortemente raccomandato e distribuito, nonostante l’assenza di studi e a prescindere da questi risultati?

Abbiamo bisogno di leader onesti” conclude Finley.

[di Iris Paganessi]

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3 Commenti

  1. Grazie alla Redazione dell’Indipendente per questi aggiornamenti non rintracciabili altrove. Se qualcuno ritiene che forse sia tardi per denunciare, in realtà, se Shiva Ayyaduray scrisse nel febbraio 2020 che il Covid-19 aveva una finalità politica e finanziaria, motivo per il quale fu accusato di disinformazione, oggi constatiamo tutte le bugie dei politici coinvolti e delle frodi finanziarie, oltre che sanitarie nei confronti della comunità internazionale.
    Possiamo solo constatare, dopo tante menzogne, l’affidabilità della politica internazionale, alla quale hanno allegramente prestato il fianco una buona parte dei media internazionali.
    Pur dopo tre anni, si spera che il 95% dei cittadini che credevano ciecamente in quelle fandonie, assumano una visione più responsabile nei loro giudizi verso la politica.

  2. Denunciare ora purtroppo non serve più a nulla. Un po’ come accorgersi che gli ucraini sono nazisti e stavano facendo pulizia etnica nel donbass da otto anni ma ormai…
    È un contentino ai complottisti e a chi ha resistito a due anni di guerra ideologico-sanitaria per farlo rientrare nei ranghi. Magari una multina da qualche milione di euro alle case farmaceutiche (equivalente a 3 minuti di fatturato annuo) poi tutto nel dimenticatoio. Ma i danni sono fatti: permanenti ed irreversibili. Come il denaro finito nelle tasche dei collaborazionisti.

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